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La natura in primo piano; scene quotidiane rivestite di incanto e così un fiore che sboccia, un martin pescatore che vola... carpe che risalgono il fiume...

 

 

Fiori e piante delle quattro stagioni
1835 circa
379x482 mm
HAA 21657

Tra i fiori di autunno ed inverno - a sinistra, garofano, ortensia, lespedeza, acero e crisantemo, e quelli di primavera ed estate - camelia, ciliegio e peonia, scorre il ruscello.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tutto avvolto nell’alone di una realtà così semplice da  divenire magia. Immagini che scuotono i sensi a tal punto di sentire i suoni della natura con gli occhi; suoni dell'immaginario che si mescolavano con quelli che all’improvviso facevano eco nella sala  facendo così oscillare lo spettatore tra sogno e realtà.

Dove finiva uno e cominciava l’altra? A questa domanda ognuno avrà probabilmente la sua risposta da dare.

Iris e martin pescatore
1830-1840 circa
234 x 160 mm
HAA 22286

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le immagini di Hiroshige trasmettono tranquillità, rispetto; in esse l’uomo è presente come complemento di quell’uno che è l’universo ossia parte della natura stessa senza però esserne il protagonista. Il ruolo principale spetta alla natura, raffigurata anche in situazioni estreme quali pioggie furiose, gelate, nevicate. Situazioni avverse che, stranamente, piuttosto che trasmettere angoscia riempiono di calma interiore.

Carpa nella corrente
1836-1838 circa
255 x 367 mm
HAA 16805

Facendo riferimento ad una nota leggenda di origine cinese, la poesia riportata nell'opera allude al destino finale della carpa che risale il corso del fiume:

 

Alla fine
il suo destino è trasformarsi
in un drago delle nuvole:
la forte carpa
che risale il torrente