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Se gli altri artisti hanno seminato un po' di confusione cambiando spesso nome per assecondare le inclinazioni del momento o per contrassegnare palesemente un nuovo percorso artistico, seguire le tracce di Hokusai è un'impresa titanica: utilizzò nel corso della sua lunga vita oltre 30 nomi, e raggiunse l'apice della produzione artistica e della fama già in tarda età, verso i 60 anni, continuando poi a produrre prolificamente fino alla morte che lo colse nel 1849. Una carriera artistica quindi durata circa 70 anni e che lo vide confrontarsi con tutti i generi e tutte le tecniche.

Dopo il periodo "Shunro" si separò dal suo maestro e dalla scuola, ma non se ne conoscono le ragioni, l'episodio di cui parleremo più avanti è controverso, assumendo il nome di Tawaraya (il nome di una scuola differente) Sori.

Non sono chiari nemmeno i legami con questa seconda scuola, ma è evidente esaminando la sua produzione dell'epoca che lo stile stava cambiando drasticamente.

Nel disegno ad inchiostro Yotaka (Giovane prostituta) di cui mostriamo a fianco un particolare, sono evidenti le tendenze e le ricerche stilistiche dell'epoca in cui si firmava Sori.

Per quanto la tecnica ad inchiostro sia molto diversa da quella richiesta nell'ukiyo-e, l'effetto ottenuto dall'artista già anticipa la produzione futura.

L'ambientazione del ritratto, resa sommariamente da alcuni rami di salice e due pipistrelli in volo (nella parte non raffigurata), rende suggestivamente l'atmosfera del tramonto in una strada di Edo.

Il soggetto raffigurato, una prostituta di basso rango in quanto esercita il mestiere sulla pubblica via e non in una casa di piacere, testimonia il gusto dell'artista per le rappresentazioni realistiche, talvolta enfatizzate per idealizzarle, talvolta per renderle divertenti, della vita quotidiana.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Da una delle sue opere mature, Le 36 vedute del monte Fuji a cui più tardi aggiunse altre 10 stampe, gli derivò la grande fama che non lo doveva più abbandonare, pur non sempre condivisa da parte della critica - che lo trovava volgare e probabilmente troppo fuori dagli schemi -  e che lo portò ad una produttività che fa venire il capogiro.

Illustrò circca 120 libri collaborando ad altri 30, produsse schizzi di viaggio, illustrò leggende e biografie, raccolte di piante ed uccelli, episodi di vita popolare, raccolte di caricature.

Appartiene a questa serie la sua opera più conosciuta ed ammirata, la celeberrima stampa Sotto l'onda di Kanagawa (Kanagawa Oki Nami Ura), a volte menzionata col titolo, inesatto, di Grande onda di Kanagawa.

E' una delle opere più innovative e più imitate della storia dell'arte, ed è quella che diede ad Hokusai fama universale quando, dopo diversi decenni dalla sua morte, le opere giapponesi cominciarono ad essere conosciute in tutto il mondo ed introdusse grandi artisti occidentali allo studio della pittura giapponese.

Non si deve credere tuttavia ad un risultato immediato. La  spontaneità ed immediatezza di Hokusai non prescindevano da uno studio metodico e continuo delle regole dell'arte, e dall'affinamento incessante della sua tecnica.

In questa stampa di formato chuban possiamo vedere una delle prime versioni della sua celeberrima opera, in cui tra l'altro sono più evidenti le sue prime sperimentazioni di tecniche occidentali.

Si intitola Oshiokuri Hato Tsusen no Zu (Il veloce battello in lotta contro le onde) ed è risalente al 1800 circa, ossia a 30 anni prima.

 

 

 

 

 

 

Una terza versione la ritroviamo nell'album dedicato alle Cento Vedute del monte Fuji, che non va ovviamente confuso con la serie di stampe intitolata Trentasei vedute del monte Fuji da cui proviene l'onda di Kanagawa.

Si tratta di un'opera in tre volumi (quella raffigurata proviene dal secondo), al cui termine troviamo il famoso post scriptum in cui l'artista testimonia la sua ferma determinazione a consacrare l'intera sua vita alla ricerca ed al perfezionamento.