Ligustro nasce come Giovanni Berio nel dicembre 1923 a Oneglia, che proprio quell'anno si univa a Porto Maurizio per divenire l'attuale Imperia.

Ma è giusto, rivendicando l'autonomia di Oneglia e ricordando che ha dato i natali anche ad Andrea Doria, Edmondo De Amicis, Luciano Berio, far notare che alcuni luoghi sembrano deputati più di altri a dar vita a uomini e donne destinati a lasciare di sè tracce durevoli. Ligustro ci ha lasciato nel dicembre 2015, ma il patrimonio che ha donato all'umanità, la sua opera, rimarrà.

Per rendere conto della vita e delle opere di Ligustro sarà bene ricorrere alle parole di chi ebbe l'autorità per farlo. Jack Hillier (1912-1995) fu considerato uno dei massimi esperti di stampe policrome giapponesi (nishiki-e)  del XX secolo.

 

 

Questo scrisse su Ligustro.

Ligustro Berio era senz'altro destinato a diventare un creatore di stampe, ed in particolare modo di quelle realizzate attraverso incisioni su legno e con successiva stampa a colori, come era in uso nello straordinario periodo Edo nel Giappone del 1615 - 1868 con lo splendore dell'ukiyo-e.

Durante una lunga convalescenza, a seguito di una malattia cardiaca, nel 1972 egli cominciò ad interessarsi alla pittura ad olio, ma non trovò in tale tecnica piena soddisfazione; più tardi si perfezionò nel pastello, ma anche questa tecnica non realizzò le sue aspettative: pur tuttavia fu proprio il pastello che lo portò ad uno studio approfondito di moltissime qualità di carta. Furono più di ogni altra cosa la scoperta delle sorprendenti qualità delle carte giapponesi fatte ancora a mano, che condussero Ligustro all'antica grafica giapponese.

Abbastanza repentinamente, trovò che non solo era attratto, ma particolarmente portato a cimentarsi nell'incisione dei blocchi di legno adatti con il fine di stampare nello stile nishiki-e (il coloratissimo stile detto broccato).

Ma Ligustro aveva altresì un inaspettato talento nel realizzare manualmente questa intricata tecnica orientale. Avendo così trovato un mezzo che gli permetteva di esprimersi, imparò da autodidatta i laboriosi e difficoltosi processi della stampa a colori ed in questa si perfezionò.

Numerosi sono stati gli artisti occidentali che hanno tentato di realizzare stampe a colori usando i blocchi di legno incisi. Per esempio Henry Riviere e John Platt, ma nessuno ha raggiunto la maestria di Ligustro, sia nella padronanza della complessità tecnica di incisione che in quella della stampa.

 

 

 

Tra gli antichi artisti giapponesi, gli esempi più eclatanti di questo virtuosismo tecnico furono riservati ad un certo tipo di creazione, usualmente di piccolo formato, denominato surimono (letteralmente: una cosa stampata) ma in effetti era usualmente una stampa commemorativa od un mezzo per porgere auguri ed altresì una pubblicazione per l'inaugurazione di un circolo letterario ecc. o semplicemente un mezzo per pubblicare versi.

Sorprendentemente, Ligustro Berio, ha seguito i maestri giapponesi, non solo nelle tecniche dell'incisione delle tavole a colori, ma anche nel creare xilografie policrome ricche di simbolismo con incorporate poesie (haiku, kioka) in calligrafia giapponese ed un fantasioso uso d'immagini, di sigilli incisi a mano.

 

 

Questi ultimi possono semplicemente dare nomi d'artista od esprimere, con simboli pittorici, buoni auguri di felicità, longevità od altro.

Ma la più sorprendente dote dell'artista è la sua insuperabile abilità nell'incidere il legno e nel raggiungere effetti di stampa che competono con il virtuosismo degli abilissimi incisori e stampatori del 1600 - 1800 giapponesi.

 

 

 

 

 

 

 

 

Nessuna riproduzione può rendere giustizia all'originale, sia per la brillantezza metallica della patina di oro e argento, sia per la superficie trattata con lacca e mica o per la stampa cieca usata per ottenere effetti di rilievo.

Il surimono quadrato delle "Lucciole e la luna crescente" dà qualche idea sulla complessità della venatura dell'oro e dell'argento e sulla gradazione del colore nel cielo, dall'indaco al lilla, che serve come sfondo alle lucciole, ognuna con il suo alone di argento e di brillante mica.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un altro surimono mostra un ragno su di una ragnatela d'argento di squisita fragilità; esausto tra i papaveri in un campo ed uno spaventapasseri, e sul fondo, come avviene spesso nelle stampe di Ligustro, appare un sole rosso ed immenso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nella serie di stampe surimono dedicate ai dodici mesi dell'anno, febbraio ci porta l'inserzione di un gruppo di anemoni pieni di colore che brillano di rugiada su di un manto nevoso sotto alberi scuri.

Sempre nelle opere di Ligustro, c'è questo tipo di inaspettata poesia espressa in incisioni su legno con colori di incredibile raffinatezza.

Esse sono uniche tra le opere grafiche moderne.

Jack Hillier

Lasciamo la parola ad un altro illustre critico ed esperto, autore di oltre 100 pubblicazioni sull'arte del nishiki-e. Il professor Fukuda Kazukiho:

In un giorno della prima decade di giugno del 1991, quasi aprissi un piccolo, misterioso recipiente in bambù, io schiudevo l'uscio dell'atelier di Ligustro nella città portuale di Imperia, prossima al confine di stato con la Francia.

L'odore dell'inchiostro da stampa e dell'acqua salmastra aleggiava nello studio e, come la chiara luce solare dell'Europa meridionale si riversò all'interno, dapprima io non scorsi nulla, ma nell'aria cantavano, danzavano innumerevoli i colori di xilografie intrise di abbacinanti ori, argenti, rossi, verdi. La xilografia policroma, sorta in Giappone sotto il nome di nishiki-e, è rinata ad Imperia, ai bordi del Mediterraneo, in forme del tutto nuove.

Nelle xilografie di Ligustro non vi è la poetica amante delle tinte sobrie e del senso della natura alla maniera nipponica, colori sono invece oltremodo limpidi, vivaci, brillanti; una vera sarabanda cromatica di luce e colore mediterranei.

Le goffrature in rilievo, le sfoglie d'oro e d'argento non hanno i toni delle "stampe di broccato": hanno la beltà degli arazzi alla Gobelin, densi e sontuosi. Così l'incisione su legno, che ha varcato i confini (del Giappone), lo spazio ed il tempo, hanno ricevuto ora, dalla mano di Ligustro, un soffio vitale artistico di magnificenza barocca.

Le stampe di Ligustro sono un mondo poetico dove la Musa suona l'arpa. Osservatene la grazia immediata; non sarò il solo che si inebri di questa pura bellezza. Prendendo a prestito un'espressione degli antichi cinesi, queste xilografie sono luoghi ameni di un paese incantato, simposio a base di nettare ineffabilmente limpido.

Diverse per concezione dalle xilografie giapponesi, esse gettano un novello bagliore sulla moderna incisione e sono nel contempo il prodotto di un mirabile poeta.

Fukuda Kazuhiko

 

 

 

 

 

Nel corso degli ultimi anni Ligustro, interessato quasi soltanto a produrre piuttosto che a riprodurre, esistono di conseguenza pochissime copie di ogni sua stampa e ognuna differenta dall'altra nella scelta dei colori e talvolta dei preziosi supporti, ha esposto tuttavia in numerose mostre, oltre 50, in prestigiosi sedi e a cura di importanti istituzioni. Nel mese di  ottobre 2016 in Roma, presso l'Archivio Centrale dello Stato, è in programma la prossima, Ligustro e il suo Giappone, che sarà anche l'epicentro di numerose altre manifestazioni a celebrazione degli ultrasecolari rapporti di amicizia tra l'Italia e il Giappone.

Per quanto rimanga estremamente importante l'avvertimento di Hillier (Nessuna riproduzione può rendere giustizia all'originale), è in preparazione una galleria di immagini che permetterà di prendere visione di una selezione delle opere di Ligustro.