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Sesto giorno: sabato

Tempus fugit...

Ieri è già oggi. Passata la mezzanotte possiamo considerare come ormai trascorsa la settimana dello stage internazionale d'aikido a La Spezia.

E per abusare dei luoghi comuni, diciamo pure che le cose belle passano in fretta. E questa settimana è stata maledettamente breve!

Siamo quasi tutti a casa, le valigie e gli zaini disfatti, i keigogi in lavatrice, le eventuali hakama appese ad asciugarsi dal sudore versato.

Le armi in un angolo in attesa della prossima lezione di aikido, magari a settembre; di nuovo con i movimenti di jo base, 1A e 1B...

Il fisico è magari un pò spossato, provato dalle ultime due ore di lezione ma anche dal viaggio di ritorno...

Nella mente, come una nuvola che passa davanti al sole, scorrono all'improvviso le parole del maestro Tada.

Un flash ogni tanto, un balenare di pensieri e sensazioni che ci riportano a questa settimana - due settimane per alcuni -  trascorsa all'ombra di un grande uomo e maestro...

Il pensiero è un potentissimo strumento, per la maggior parte di noi incontrollabile, che ci suggerisce le cose più belle quanto quelle più terribili.

E la nuvola, carica delle parole del maestro Tada, come le nuvole di questi giorni a La Spezia, arriva all'improvviso e scarica dentro di noi pensieri scroscianti...

Ogni singola goccia è formata dai concetti di Amore Universale, mente trasparente; assenza di pensiero, mente-cuore; armonia, intelligenza dell'Universo, dhyana, satori, eccetera.

Sino a bagnarci completamente l'animo! E volentieri, adesso, staremo senza ombrello...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questa mattina il maestro ha illustrato tecniche di ryo katatetori ushirowaza, anche in modalità futaridori, finalizzate a kotegaeshi, shihonage, kokyunage e iriminage.

Ha parlato di anticipo sul tempo d'attacco, di uscite in più direzioni, del ridursi a una palla che ruota, senza resistenza, condizionando il movimento di uke...

Tutti atteggiamenti che possiamo applicare non solo sul tatami, ma anche (... e - direbbe il maestro -  soprattutto) fuori dal tatami e dal dojo, ovvero nei nostri ambienti quotidiani: ufficio, casa, amici, condominio, coppia, scuola, ecc.

 

 

 

 

Ma queste sono scelte personali, intanto cerchiamo di applicare le tecniche correttamente e per come le insegna lui!

Gli ultimi minuti di lezione, quasi a volerci congelare nella mente tutto questo, ha chiamato i movimenti dl "Jooooo Aikikai d'Italia!".

Ovvero come sempre l'1 base, poi 1A e 1B, e negli ultimi secondi ci ha sollazzato con il movimento jo  numero 2. Lasciandoci un piacevolissimo ricordo di confusione mentale!  Amabilmente sadico...

Dopo la lezione, sessioni di esami dal 3° kyu al 4° dan, con gli esiti tutti positivi e una manciata di 5°-6° gradi dan. Complimenti a tutti!!

Sulla questione esame, non basterebbe tutto il data-base di Facebook per scriverne, ma non è questa la sede adatta, per ora, né sono io l'esperto adatto. Al massimo, un'opinionista. Ma qualcuno abboccherà all'amo. Sicuramente!

Come ha detto il presidente Genovesi al momento dei saluti finali, facciamo sì che l'insegnamento di questo grande maestro non vada perduto, magari nelle spiagge estive o nei boschi di montagna, ma che si possa custodire nei nostri animi e nei nostri corpi, portarlo ed applicarlo nei rispettivi dojo, sino al raggiungimento della completa assimilazione.

Quindi saremo ancora qui a leggerci, tra 18-20 anni!!

Che bello...

Grazie, Maestro.

 

 

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Foto di Paolo Bottoni