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18 luglio

Sp2017 93E’ bello avere delle certezze, non nel senso negativo dell’attaccamento, ma nella sicurezza di trovare delle cose conosciute, riconoscibili, già provate. Per alcune correnti psicoanalitiche o di coaching la nostra “zona confort” è altamente negativa, ci impedisce di evolverci e scoprire nuovi orizzonti, ci obnubila (ma quanto mi piace sto vocabolo...) la mente. E allora? (direte voi...)

Oggi ci siamo riconosciuti tutti quanti nella lezione del maestro Tada, quando ha mostrato tutta l’infilata di tecniche classicone di shomenuchi da ikkyo a gokkyo, in una meravigliosa carrellata di nozioni di base e dettagli sia tecnici che teorici, con riferimenti all’origini delle tecniche, alle versioni mostrate da o sensei e dal figlio Kisshomaru, agli aspetti marziali (o da “strada” per i più combattivi...).

Di fronte a tanta meraviglia di base, ognuno ha praticato in armonia, con sapienza in rapporto alle proprie risorse, dal mukyu al 7° dan.

Sp2017 95Il maestro Tada ovviamente non ci ha risparmiato nulla sul piano della perfezione tecnica, con continui approfondimenti mirati ai gradi più evoluti, ma raccomandando la massima concentrazione e focalizzazione per tutti per permetterci una crescita comunque costante e ambiziosa, nel senso più costruttivo del termine.

Nel corso della giornata, ci ha narrato alcuni episodi della vita quotidiana nel dojo di o sensei, perle di storia dell’Aikido che è sempre più raro ascoltarle dai diretti testimoni, per ovvie ragioni.

“...o sensei ha fatto vedere e spiegato questa tecnica una volta sola...solo chi era presente può dire di averla vista...parlava raramente, delle volte quando era di cattivo umore non parlava nemmeno...bisognava essere molto, molto concentrati per seguirlo nel suo insegnamento..”

Non abbiamo nessuna difficoltà a immaginarlo e crederlo!

Sp2017 61Il pomeriggio, nella lezione di aikiken, ha proseguito con tali perle storiche, citando un famoso episodio, ma arricchito da alcuni dettagli:

“...considerata la fama e la capacità tecnica di o sensei nell’uso della spada e l’efficacia dell’aikido....nel 1943 il Ministro della Guerra volle che solo l’aikido fosse insegnato all’esercito giapponese, lasciando anche “riposare” le altre arti marziali...ma mandarono la persona sbagliata a parlare con o sensei per fare questa richiesta...lui spiegò che era richiesta l’efficacia della spada dell’aikido per uccidere e sconfiggere i nemici della nazione...o sensei si arrabbiò molto (qui il maestro Tada ha fatto uno strano gesto, simulando con gli indici sulla testa le corna di un diavolo...mah...) e, immaginandosi conseguenze distruttive per il Giappone, si ritirò in campagna...”

Ma chi sarà mai stato questo emissario così indelicato? Aikido Vintage.