Ka dachi / Ka tachi Figura, postura.

Kachi, gashi Vittoria

Kachikake Mento

Kae ashi Cambio della gamba

Kae waza Sostituto oppure tecnica totalmente differente.

Kaeshi o Gaeshi Scambio, trasformazione, contrattacco

Kaeru Sostituire

Kaeshi tsuki Respingere un attacco con un affondo di Jo; Colpo con giravolta del Jo

Kaeshi waza Controtecnica (anche kaachi waza); è un tipo di allenamento in cui tori risponde ad una tecnica di aikido con un’altra tecnica di aikido uke diventa tori, e viceversa. E’ utile per deve apprendere a prevedere istintivamente le mosse dell’avversario.

Kaeshimasu Resistere, restituire, controbattere

Kagami specchio

Kagami biraki Festa giapponese celebrata l’11 gennaio come auspicio per il nuovo anno, con apertura delle botti di riso e offerta di dolci di mochi; una volta era una festa dei samurai. All’Hombu Dojo di Tokyo si tiene ogni anno una festa in questa ricorrenza, in cui vengono anche effettuate le nomine per gli alti gradi. Per questo viene a volte definito “kagami biraki” un grado onorifico rilasciato senza esame.

Kai Club, associazione

Kai / Kwai Gruppo, scuola.

Kaiden Grado superiore attribuito al maestro che insegna. (v. kyudan)

Kaisho Titolo dato al fondatore di una associazione; per l’aikido è il titolo attribuito a Morihei Ueshiba e ai suoi successori: Ueshiba Kisshomaru e Ueshiba Moriteru; usato più frequentemente il termine “doshu”, guida o caposcuola

Kaiten Dal verbo kaite, ruotare, girare. Cambio del fronte di attacco di 90° o 180° ottenuto ruotando il corpo sulla parte anteriore dei piedi

Kaiten juki Asse di rotazione di una tecnica

Kaiten nage Tecnica di proiezione mediante rotazione, in piedi, facendo leva su polso e nuca di uke. Si distingue in soto kaiten nage, - proiezione con rotazione esterna, e uchi kaiten nage – proiezione con rotazione interna.

Kakaedori Presa da dietro in cui uke circonda tori con entrambe le braccia, stringendole sul suo petto

Kakari geiko Allenamento in cui si attacca in più persone, uno dopo l’altro e senza interruzione, con scambio dei ruoli e in modo realistico. Anche normale allenamento in gruppo, per mancanza di spazio sul tatami o per dare maggiore dinamismo al lavoro dei tori.

Kakato Tallone del piede

Kake Lancio, fase finale di una proiezione; il sostegno su cui appoggiare le armi, verticale ad un posto (tachikake) od orizzontale a più posti (katanakake)

Kakudo Angolo (più usato il termine sankaku)

Kakuto Parte esterna del polso usata per colpire o bloccare.

Kama Attrezzo di legno a forma di falce che si usa per allenarsi nel Kobudo; usata anticamente soprattutto come kusari gama, arma bimane composta da una palla di ferro legata con una catena alla falce; utilizzata da Shishido Baiken in un leggendario duello che lo vide soccombere contro Miyamoto Musashi, che dall’esperienza di quel giorno trasse poi l’ispirazione per la sua scuola niten ichi ryu, l’unica in cui si combatte con entrambe le lame che ogni samurai portava alla cintura.

Kamae Dal verbo kamaeru; posizione, postura, atteggiamento; posizione di guardia all’inzio di una tecnica, distanza giusta dall’avversario (in questo senso usato anche ma ai); sia in senso fisico che psicologico. Le due posizioni base riguardo al taisabaki (atteggiamento o movimento del corpo) sono migi hanmi = posizione destra e hidari hanmi = posizione sinistra. Rispetto al tesabaki (posizione delle mani o dell’arma) sono jodan = guardia alta, chudan = media, gedan = bassa, hasso no kamae = laterale e waki gamae = posteriore.

Kamae o toku Posizione di guardia con la punta della spada rivolta al ginocchio sinistro.

Kami Divinità, forza vitale del mondo secondo lo Shinto; termine onorifico attribuito anche ad esseri umani che si siano distanti nel loro campo di attività, quasi a significare che fossero pervasi da ispirazione divina.

Kami Capelli.

Kami sama L’ultimo principio dell’Universo (un concetto di O Sensei Ueshiba).

Kami tori Presa per i capelli.

Kamiza Lato del Dojo ove siede il maestro (detto anche joza) e propriamente l’altarino con l’immagine del fondatore o un saggio calligrafico, di solito una massima
massima filosofica trascritta in kanji.
; anche l’inchino di saluto diretto ad esso.

Kamiza ni rei Inchino di saluto verso il kamiza

Kan Scuola.

Kan geiko Duro allenamento invernale all’aperto o nel Dojo non riscaldato

Kan setsu Giuntura delle ossa, articolazione

Kancho oppure kaicho Gestore di una scuola; anche Yugen kann; non confondere con Kancho, un gioco in uso tra i ragazzi giapponesi che consiste nell’infilare di sorpresa i due indici delle mani unite assieme nel sedere del compagno distratto

Kanji Caratteri di scrittura cinese usati in Giappone

Kann Intuizione

Kannuki Lett. “catenaccio”, leva al braccio

Kansetsu waza Tecniche di leva e lussazione delle articolazioni.

Kao Viso

Kao zuki Colpo al viso

Kappo Tecnica di rianimazione

Karada Corpo

Karami Vedi garami

Karate Arte marziale; da kara “vuota, disarmata” e te “mano”. Nuova interpretazione del termine karate introdotta negli anni 30 da Jichin Funackoshi, fondatore dello stile Shotokan. Il significato originario del termine era “mano cinese”.

Karato Tallone.

Kari / Gari Spazzar via, falciare.

Karuigeiko Esercizio, allenamento facile

Karuma Posizione con la spada tenuta di lato, orizzontalmente e con la punta all’indietro (come waki gamae)

Kashakiuchi Attacco ininterrotto

Kashi Gamba

Kashima shinto ryu Stile di spada del Grande Tempio di Kashima, formalizzato circa 500 anni fa, che ha influenzato molti degli stili più moderni e ad altri ha dato origine.

Kashira Collare metallico che chiude il manico della spada; normalmente dotato di due asole dove viene passata la trecciatura del manico (tsukamaki) per fermare; di solito fabbricato dall’artigiano in tema con il resto delle forniture o perlomeno con fuchi e menuki, gli altri ornamenti del manico.

Kasumi Braccia incrociate per nascondere una tecnica

Kata Spalla

Kata Forma, modello. Nel budo si intende di solito una serie di esercizi obbligatori invariati nel tempo; termine a volte riferito agli esercizi con il Jo o bokken nell’aikido, ma commettendo una imprecisione in quanto non si tratta di modelli rigidi da ripetere pedissequamente; sarebbe più adeguato parlare di kumijo e kumitachi

Kata dori Presa alla spalla con una mano; di solito la mano opposta, ad esempio con la mano destra sulla spalla sinistra, eccezione fatta per la presa da dietro

Kata dori men uchi Presa alla spalla accompagnata da fendente al viso

Kata gatame „Controllo della spalla”; una variante di Kaiten nage in cui si blocca la spalla dell’avversario e lo si porta a terra senza lasciarlo; definito anche come ude garami, blocco del braccio

Kata oshi Premere contro la spalla.

Kata te dori Attacco con presa di un braccio o del polso; si distingue in aihanmi (destra su destra) e gyakuhanmi (destra su sinistra o vicerversa); quando non diversamente specificato si intende gyaku hanmi

Kata te dori Kokyu ho (Irimi) Su presa al polso con la mano opposta (kata te dori) deviazione della presa di uke con entrata diretta (positiva) che lo obbliga alla caduta; esercizio di sensibilizzazione, la traduzione letterale suona comunque come “esercizio di respirazione” a rimarcare la necessità di non utilizzare la pura forza fisica

Kata te dori Kokyu ho (Tenkan) Come irimi, ma eseguito girando il corpo per sottrarsi ad uke, con entrata “negativa“

Kata te ryo te dori Attacco in cui si afferra il polso con due mani

Katame waza Categoria generale delle tecniche di presa, leva, bloccaggio

Katame / Gatame Immobilizzazione.

Katana Spada giapponese, leggermente curva e col filo sulla parte convessa; viene per questa considerata dai francofoni una sciabola, ma in realtà la scherma giapponese è molto più affine a quella di spada e la lama stessa ha caratteristiche diverse da quelle della sciabola. Convenzionalmente si considera katana la spada avente lama superiore a 2 shaku (60 cm) ed inferiore a 2 shaku e 5 sun (75 cm).

Katana o motte Prendere la Vostra Spada

Katate Una mano; (tecnica) con una sola mano

Katate gedan-gaeshi Tecnica di jo (suburi) con colpo laterale basso

Katate ryote dori oppure Katate tori ryote mochi Presa al polso con entrambe le mani (anche Morote dori)

Katate mochi Presa al polso con la mano opposta (es. destra su sinistro); equivalente a katatedori gyaku hanmi

Katate uchi Colpo di taglio con la spada o con il jo tenuti con una mano sola.

Katori Shinto ryu antica disciplina di Bujutsu; vengono studiate varie armi, principalmente katana, wakizashi, rokushaku bo (bastone da 6 piedi), naginata (alabarda)

Katsu Vittoria, trionfo, successo. Lanciare un forte grido. Tecnica di rianimazione mediante attivazione del Ki

Katsu hayabi „Giorno della fulminea vittoria“, velocità trascendente raggiunta con la concentrazione.

Katsu jinken “La spada che salva la vita”; Principio e conseguenti tecniche per cui la spada non deve essere usata solo per uccidere ma anche per salvare la vita umana. Da ciò tecniche con la katana per colpire senza tagliare e tecniche per disarmare l’avversario (vedi setsu nin to).

Kei Sistema, stile, modo di insegnamento

Keichu Punto di atemi sul retro del collo

Keiko / geiko Allenamento, pratica, esercizio, seduta di allenamento. Dai termini kei= pensare e furui = vecchio, nel senso di “apprendere cose tramandate”

Keiko gi Giacca e pantaloni di cotone per seduta di allenamento (anche dogi oppure gi); normalmente bianco nelle arti marziali moderne, in quelle classiche anche blu o nero. Normalmente ritenuto un kimono ha in realtà maggiore attinenza con lo yukata, un indumento di fattura più semplice utilizzato nella vita di tutti i giorni e durante il lavoro.

Keito Come teito shisei, posizione in cui si tiene la spada sul lato sinistro, accostata alla cintura

Ken Spada; nella nomenclatura del nihonto (spada giapponese) designa un tipo di spada a lama dritta con doppio taglio, ormai praticamente caduto in disuso detto anche tsurugi, nel linguaggio corrente delle arti marziali contraddistingue invece una spada del tipo katana.

Ken Jutsu Arte della spada puramente tecnica che precede il kendo , introdotto in epoca Meiji (seconda metà dell’800)

Ken kaku Spadaccino

Ken no kamae Posizione di guardia con la spada

Ken no sen “Prendere il controllo con l’iniziativa”; Tecnica del Kendo in cui si anticipa l’avversario.

Ken saki o Ken sen Punta della spada (più frequentemente kissaki)

Ken tai ichi jo „Il corpo e l’arma sono una cosa sola“

Ken tai jo Esercitazione avanzata con il partner di spada e bastone combinati

Kendo La Via della spada. Disciplina elaborata in epoca Meiji (seconda metà dell’800) per non disperdere il patrimonio delle numerose scuole di spada, incanalandolo in un sistema educativo della personalità e formativo per il fisico. Nel kendo sono previsti combattimenti, con 4 bersagli validi e protezioni per i contendenti

Kendo gi Abbigliamento per la pratica del kendo.

Kenjutsu Scherma

Kenkokotsu Scapole

Kenkyo Confidenza con modestia; una virtù dell’aikido

Kensei „Il santo della spada“ , titolo onorifico di famosi samurai. Significa anche inganno, finta, manovra diversiva

Kensei waza Gruppo di tecniche diversive.

Kensen Linea della spada; pressione della (punta) spada

Kensho Illuminazione, riconoscimento della verità cosmica

Keri (geri) Calcio

Kerimasu Dare un calcio

Kesa Fascia / parte del costume del monaco portata in diagonale dalla spalla sinistra all’anca destra, a volte per appendervi una borsa destinata alla ciotola con cui richiedere il cibo, alle suppellettili e al cibo di scorta.

Kesa giri

Taglio diagonale verso il basso. Il nome è derivato dalla tipica fascia del monaco buddista; quindi taglio che segue la direzione della Kesa. Secondo una leggenda metropolitana molto popolare in Giappone il termine deriva invece dall’abitudine che avevano i giovani samurai di tagliare per provare le loro spade la kesa di ogni monaco che incontrassero per strada.

Ki Spirito, energia, forza interiore.

Ki awase Esercizio di unione, incontro del ki

Ki Yorokobi Gioia come espressione esterna del Ki

Ki ai / Kiai Grido che riunisce tutte le energie fisiche e mentali

Ki Aikido Termine con cui viene frequentemente identificata il metodo di aikido fondato dal maestro Koichi Tohei, che in realtà lo definì shinshin toitsu aikido (aikido per la riunificazione mente – corpo) riprendendo la terminologia utilizzata dal maestro Nakamura Tempu di cui era stato discepolo presso il Tempukai. L’organizzazione fondata dal m. Tohei per la diffusione del ki-aikido si chiama Ki no Kenkyukai.

Ki awase Incontro, unione del proprio Ki con quello del partner

Ki ichi / Ki itsu Tutto ritorna all’Unità

Ki iku / kyu Secondo grado dello sviluppo spirituale mediante sinergia di forza fisica e spirituale

Ki ken tai ichi Spirito, spada, corpo, contemporaneamente.

Ki musubi / Ki no musubi Unione del proprio Ki con quello del partner durante l’esecuzione di una tecnica

Ki no Kenkyu kai L’organizzazione fondata nel 1971 dal m. Koichi Tohei per la diffusione del ki-aikido.

Ki no michi Metodo di studio dell’aikido introdotto dal maestro Noro Masamichi, residente in Francia; mantiene stretti contatti con l’aikido ufficiale.

Ki no nagare Corrente dello spirito. Flusso del Ki. Modo di praticare aikido in cui si cercano tecniche ampie ed armoniose che limitino l’uso della forza e che non contrastino con uke.

Ki no neru Muoversi sempre assieme al proprio Ki

Ki tai „Corpo di aria“, aprirsi all’attacco ma restare inafferrabile

Ki wo kiru Interruzione del flusso del Ki (ch si esercita è distratto)

Kiaitari minacciare un attacco

Kigurai Atteggiamento nobile, orgoglioso

Kihon Da ki (non lo stesso termine di aikido) nel senso di base, origine e hon principale: fondamenta, base; comprendere l’essenza, la parte fondamentale di una tecnica; viene anche definito come kihon l’assieme delle tecniche base di un’arte, il nocciolo duro che ne costituisce la base indispensabile e allo stesso tempo racchiude anche al suo interno i principi delle tecniche avanzate.

Kihon dosa Movimenti base; alla lettera, movimento fondamentale

Kihon waza Le tecniche base delle discipline del Budo

Kiiro Giallo

Kiiro obi Cintura gialla (nelle arti marziali che adottano il sistema Kawaishi delle cinture colorate); corrisponde in aikido al grado di 5° kyu.

Kikai tanden Centro dell’energia fisica e mentale al di sotto dell’ombellico; centro del Ki

Kikan Trachea

Kiku Più in basso, minore

Kime Concentrazione (mettere a fuoco). Eleganza di movimento, colpo andato a buon fine; tecnica finale di bloccaggio.

Kimono Abito tradizionale giapponese.

Kingyo undo Esercizio dinamico per trovare il centro, distesi sul tatami e con le mani dietro la nuca; conosciuto anche come “movimento del pesce; introdotto nell'aikido dal maestro Nishi Katsuzō.

Kiri Esprime l'azione del tagliare con la katana o con un altra arma, con un rapido movimento del braccio, della mano, del pugno o del piede..

Kiri age Vedi gyaku kesa giri.

Kiri gaeshi Taglio diagonale largo, con la spada che termina nella posizione waki gamae. Differente significato per il Kendo, si referisce alla pratica di riscaldamento con un partner che attacca in successivi yokomen alternando i due lati, mentre l’altro para

Kiri kami Grado di medio livello utilizzato in alcune antiche scuole, precedente il livello di mokuroku (diplomato)

Kiri kudashi / kiri tsuke Taglio finale. Il colpo finale

Kiri musubi taglio e bloccaggio simultaneo delle due spade

Kiri oroshi Letteralmente “taglio con coltello”; tecnica che fa parte del secondo gruppo del Kodokan ju-no kata di judo: consiste in un controllo col taglio della mano sull’impugnatura della spada dell’attaccante

Kiri otoshi Taglio verso il basso (“che cade”), tecnica che tira in giù.

Kirimasu Tagliare

Kiritsu Posizione di attesa difensiva; talloni accostati e piedi a 45 gradi

Kiso Tecnica base

Kiso geiko Esercitarsi nelle tecniche base

Kiso ku Prolungare la respirazione.

Kissaki Punta della lama. Nel kantei, descrizione della lama rilasciata da un perito, un ruolo rilevante è dato dalle dimensioni della punta: ko-kissaki (punta piccola), chu-kissaki (media), o-kissaki (grande)

Kisshomaru Ueshiba 1921-1999. Figlio di o-Sensei, Morihei Ueshiba e secondo doshu (guida) dell’aikido. Viene attribuita a lui gran parte dell’opera di codifica del sistema di insegnamento dell’aikido moderno

Kitai L’insieme delle energie interne dell’uomo; massimo grado di maestria

Kito Addestramento a cadere

Kiyotsukete Fai attenzione! Fare Attenzione

Kiza Inginocchiato con appoggio sui pollici dei piedi (anche hanza); posizione che si assume durante il controllo finale nelle tecniche di immobilizzazione del gokyo

Ko Piccolo

Ko dachi Piccola spada , Wakizashi; anche lama di dimensioni minori ma con montatura “piena”, ossia con gli ornamenti e gli accessori tipici della spada di grandi dimensioni

Ko daore Ingannare l’avversario con una caduta

Ko hai Studente giovane; normalmente interpretato nel senso di “studente più giovane” rispetto ad un altro, quindi tenuto al dovuto rispetto sul tatami; lo “studente più anziano” viene invece chiamato “sempai”. Da ko = dietro, pronunciato anche ushiro, e hai = collega

Kogibune undo Altro termine per torifune undo con significato di remare la barca - notare che bune è semplicemente una diversa pronuncia di fune

Ko kyu Concetto delle forze spirituali espresse in una tecnica di aikido; corrente di energia manifestata come respiro in una tecnica. Composto dagli ideogrammi ko (inspirare) e kyu (espirare)

Ko kyu dosa Esercizi per sviluppare il kokyu

Ko tai Primo livello di esercizi indirizzati alla precisione (lett. “corpo solido”)

Ko waza Tecnica da applicare a breve distanza

Koan Enigma. Principio di verità eterna trasmesso da un maestro. Nello studio dello zen è un quesito posto dal maestro (roshi) al discepolo; raramente si tratta di un quesito risolvibile con le armi della logica e del raziocino, tende spesso al contrario a cortocircuitare i processi raziocinanti del praticante per indurlo ad assumere un atteggiamento più sereno, distaccato e ricettivo, meno “interventista”. Il più celebre di tutti è indubbiamente quello che dopo aver battuto le mani chiede quale sia il suono di ogni singola mano.

Kobore Tibia.

Kobudo (lett. antiche arti marziali) Assieme delle arti marziali praticate dal samurai, anticamente definite come kyu-ba no michi (arte dell’arco e del cavallo); disciplina marziale sviluppatasi ad Okinawa in cui vengono utilizzate armi non convenzionali derivate da attrezzi agricoli, quali Sai, Tonfa, Bo, Nunchaku, Kama, Eku, ecc.

Kobukan Dojo Nome del primo centro creato nel 1931 da Ueshiba, Morihei in Shinjuku, Tokyo. Definito anche come Ueshiba Dojo, a partire dalla fine degli anni 40 prese il nome definitivo di Aikikai Hombu Dojo. Ricostruito dalle fondamenta nel 1967, attualmente è una struttura in cemento armato con sale di pratica su 3 piani.

Kobushi pugno

Kodan Narrazioni di cantastorie

Kodansha Grado 5° dan e superiori.

Kodokan Sede centrale del judo a Tokyo.

Kogeki Attacco

Kogeki ho Modo di attaccare

Koho Inversione di direzione, al contrario, all’indietro

Koho barai Movimento di spazzata con il Jo

Koho tento undo Cadere indietro e alzarsi da qualsiasi posizione; anche Koho ukemi undo oppure Ushiro ukemi .

Koiguchi Guarnizione in corno posta all’inizio del fodero della spada, che permette di rinfoderarla senza che venga danneggiata dall’attrito su legno; sul koiguchi si incassa l’habaki, guarnizione di ottone, rame o metallo nobile posta all’inizio della lama, per mantenerla ferma nel fodero

Koroku Arrotolare; mokuroku è il diploma arrotolato che viene consegnato agli allievi che abbiano padroneggiato l’arte

Kojiri Parte finale, verso la punta, della guaina della spada, costituita da un terminale di protezione in corno liscio o da un guscio in metallo lavorato.

Koko Bocca di tigre; spazio tra pollice e indice

Kokoro Spirito, cuore, intuizione, umore, volontà inarrestabile per fare qualche cosa; i giapponesi non distinguono come noi la sede della ragione da quella delle emozioni. Anche “il linguaggio del cuore” per indicare il rapporto fra maestro e allievo, tori e uke

Kokoro gamae Attitudine mentale

Kokoro kara "Dal mio cuore."

Kokutsu dachi Posizione di guardia arretrata, col peso sulla gamba posteriore

Kokyu Respiro, respirazione. Composto dai kanji ko = inspirare e kyu = espirare

Kokyu ho Metodo o esercizio di respirazione per potenziare il Ki. Indica alcune tecniche di respirazione praticate nell'aikido ma anche alcune tecniche vere e proprie eseguite con il medesimo atteggiamento mentale e fisico e con la medesima respirazione. La lezione di aikido si conclude molto spesso con la tecnicha ryo te dori kokyu ho, in posizione di suwariwaza.

Kokyu ho dori, Kokyu dosa Esercizio base per rinforzare il respiro e il ki; si effettua seduti in seiza afferrando entrambi i polsi di tori (ryote)

Kokyu nage „Proiezione del respiro“. Tecniche che usano il kokyu come mezzo di difesa e di proiezione di uke

Kokyu no henda Cambio con respirazione.

Kokyu roku La forza attiva che scorre dal vero Kokyu

Kokyu ryoku Potenza del respiro che neutralizza la forza avversaria; esercizio di potenziamento.

Kokyu tanden ho Accordo del proprio rimo energetico con quello del partner; esercizio di respirazione concentrato sul tanden

Kongo Posizione della spada verticale davanti al viso.

Kori Piedi

Koryu Scuola antica, stile antico

Kosa Incrociare

Kosa Dachi Posizione a piedi incrociati

Kosa Dori Presa al polso con guardie incrociate (katatedori ai Hanmi)

Kosa mochi Presa al polso con la mano corrispondente (es. destra su destro); equivale a katatedori aihanmi ma con significato letterale opposto: posizione incrociata; l'apparente contraddizione è dovuta al fatto che con aihanmi si definisce la posizione assoluta delle 2 persone (entrambe in posizione destra o sinistra) con kosamochi l'impressione che danno all'osservatore di essere in posizione incrociata

Koshi Anche, vita, zona della cintura

Koshi ita Placca posteriore della hakama, che sostiene il dorso.

Koshi nage Proiezione di anca; il dorso del piede usato per colpire

Koshi nage hiji garami Proiezione di anche con incrocio delle braccia

Koshi nage kote hineri Proiezione di anca con leva sankyo al braccio

Koshiki Formale, cerimoniale

Koshin Muovendosi indietro

Kotai Duro; livello iniziazle della pratica

Kote Avambraccio nella parte in cui termina verso il polso; l’articolazione del polso è detta tekubi; lanciare con un movimento del polso

Kote gaeshi „Piegare il polso all’esterno”; proiezione provocata dalla torsione del polso

Kote gaeshi undo Esercizio da soli per rinforzare il polso e per eseguire e subire kote gaeshi

Kote giri „taglio“ del polso

Kote hineri Torsione del polso diretta o inversa ( ora si usa dire sankyo). Termina con immobilizzazione e leva al suolo, con la mano esterna rispetto ad uke che si trova in basso e la mano interna in alto

Kote hishigi Leva al polso.

Kote mawashi Torsione interna del polso (ora si usa dire nikyo). Termina con immobilizzazione e leva al suolo, con la mano esterna rispetto ad uke che si trova in alto e la mano interna in basso

Kotodama “spirito della spada”. La pratica di intonare suoni base della fonetica giapponese per produrre uno stato mistico

Koutai Cambio, cambiare! (ordine)

Kowa oltre agli scritti in forma didascalica (dobun) e poetica (dowa) presso la sede dell’Hombu Dojo di Tokyo ed occasionalmente altrove Ueshiba Morihei era solito rilasciare delle testimonianze orali (kowa). Nell’aprile del 1959 iniziò le sue pubblicazioni Aikido Shinbun, la rivista ufficiale dell’Hombu Dojo, e per richiesta dello stesso Ueshiba, che attribuiva una grande importanza alle pubblicazioni scritte, ritenendole essenziali alla diffusione del messaggio dell’aikido, vi furono trascritti i kowa, che avevano frequenza mensile. L’edizione integrale di Aikido Shinbun, su 5 cd, è disponibile presso l’Hombu Dojo di Tokyo. Parte dei kowa sono stati tradotti in italiano dalla edizione inglese di Aikido Shimbun (The Aikido) e pubblicati prima sulla rivista Aikido dell'Aikikai d'Italia e poi sul sito www.aikikai.it, nella sezione dedicata al fondatore.

Koyubi Mignolo

Kozuka Piccolo coltello piatto, affilato e senza guardia, generalmente inserito nel fodero della katana; spesso il termine kozuka designa il solo manico, a volte artisticamente lavorato da artigiani di chiara fama e generalmente molto ricercato sul mercato antiquario. La lama viene semplicemente inserita nel manico, che è cavo, senza fissaggio ed è intercambiabile

Ku Nove

Ku “vuoto” Nel buddismo la situazione di distacco dai limiti personali porta alla illuminazione e nell’aikido alla percezione immediata delle circostanze (vedi Mokuso)

Ku Dan 9° dan; grado attribuito a persone che si siano particolarmente distinte nella diffusione e nell’insegnamento dell’aikido.

Ku no ji giri Colpo di spada a forma del 9 in caratteri giapponesi: un fendente verso l’alto, un traversone, un fendente verso il basso.

Kuatsu Tecniche di rianimazione

Kubi Collo, nuca, gola

Kubi naka Punto di atemi alla base del capo

Kubi shime katatedori Doppio attacco da tergo con presa al polso e strangolamento

Kuchi Bocca

Kuchibiru Labbro

Kuden Insegnamenti orali; quelli di Ueshiba Morihei sono stati in gran parte trascritti e tramandati dalla Fondazione Aikikai.

Kujiki Sforzo

Kukyo Nono principio, proiezione Nanakyo inversa (in alcuni metodi di studio il gokyo tradizionale è stato integrato con ulteriori tecniche: nanakyo, settimo principio, è uno yonkyo “basso” applicato al polso invece che all’avambraccio mentre kukyo è la medesima tecnica eseguita dal lato opposto del polso)

Kumi Incontro, combattimento, prendere, afferrare

Kumi iai Esercizio con la spada in cui entrambi i partner estraggono la spada, eseguono un movimento e la rinfoderano

Kumi jo “intrecciare assieme il jo”; esercizio progredito di jo contro jo

Kumi tachi “intrecciare assieme la spada”; Esercizio progredito spada contro spada

Kumite Combattimento (lett. incontro di mani)

Kurai dori Controllo spirituale dell’avversario

Kurai seme Avanzare decisi per un attacco che non si può fermare

Kurigata Inserto in corno sul lato interno del fodero della spada con un’asola cui viene assicurato il laccio (sageo) che assicura l’arma alla cintura

Kuro Nero

Kuriiro obi Cintura marrone: grado del metodo Kawaishi; corrisponde al grado 1° kyu in aikido

Kuro obi Cintura nera

Kuruma Fendente orizzontale da sinistra verso destra con il bokken (lett. “la ruota”)

Kushin Entrare in un attacco

Kusshinuke Schivare un attacco

Kusuri yubi Terzo dito

Kutsu Atteggiamento, condizione

Kuzure Variazione di una tecnica, tecnica cambiata

Kuzushi Il principio dell’equilibrio. Nell’aikido una mossa viene eseguita perfettamente se prima si sbilancia l’avversario

Kuzushi waza Tecniche di rottura dell' equilibrio

Kuzushin La rottura dell' equilibrio

Kyo Principio, gruppo di movimenti. Vi sono 5 kyo principali: Ikkyo, Nikyo, Sankyo,Yonkyo, Gokyo (10 in alcuni metodi); controllo. Dal verbo oshieru = insegnare

Kyo ju dairi Maestro graduato del Daito Ryu Aiki Jujitsu di Sokaku Takeda

Kyodo Movimento

Kyojun Standard, livello base.

Kyosen plesso solare.

Kyoshi Titolo che può essere attribuito alle cinture nere di 6° e 7° dan. Esso corrisponde al raggiungimento di un livello di perfezione interiore; è il secondo titolo più alto con cui si designa un maestro, dopo shihan; ritmo nella tecnica

Kyu Grado per gli allievi; va dal 6° al 1° (dal 10° al 7° prima dei 14 anni): rokyu, gokyu , yonkyu , sankyu , nikkyu , ikkyu; i gradi kyu portano la cintura bianca; in alcune associazioni è consentito il porto della hakama a partire dal 4° kyu; i praticanti graduati in kyu sono detti mudansha (senza dan), diventando poi yudansha col superamento dell’esame di 1° dan (shodan); sono detti mukyu i praticanti che non hanno sostenuto alcun esame e non hanno grado.

Kyudan Insieme dei gradi inferiori (kyu) e superiori (dan) attribuiti nelle arti marziali. L'attribuzione di un kyu o di un dan è ufficializzata da un diploma, gaku.

Kyudo La via dell'arco, arte marziale giapponese di tiro con l'arco

Kyukey Intervallo, '' facciamo un'interruzione ''

Kyusho Punto vitale sul corpo