Circa 20 anni fa, nel momento in cui assieme agli amici Giovanni Granone e Giancarlo Pezzulli ero impegnato nella creazione del sito internet dell'Aikikai d'Italia, si venne a un punto in cui decidemmo di ricercare una veste più personalizzata per la home page e alcune mie proposte vennero accolte. O forse, ma questo è il senno di poi, in qualche modo le imposi pur senza rendermene conto.

Campeggiava al centro della pagina la parola BENVENUTO. Un augurio a tutti i praticanti di aikido e a quanti aspirassero a diventarlo, ovvero semplicemente fossero mossi dal desiderio di saperne qualcosa, a trovarsi a loro agio. A casa loro. Nel loro dojô.

Seguiva poi una immagine del fondatore, una immagine ben precisa, nessuna delle molte disponibili era selezionabile: quella, questa, fu infatti espressamente richiesta da Tada sensei. Accanto alla foto volli lasciare una frase del fondatore:

"L'aikido serve per allenare il corpo e la mente, per formare persone oneste e sincere".

Non sappiamo in realtà come si sia espresso esattamente o sensei, le sue parole vengono trasmesse attraverso troppe mediazioni per potere considerare integralmente fedeli all''originale quelle che giungono a noi, ma sembra difficile incorrere in errori di interpretazione in questa frase.

Eppure è esattamente quanto avvenuto. E naturalmente non perché la frase si presti a equivoci, ma perché vi si presta la natura umana.

Innanzitutto occorre riflettere seriamente su cosa volesse intendere o sensei esprimendosi in questo modo: intendeva sottolineare i risultati immancabili cui si sarebbe giunti con la pratica dell'aikido? Risultati garantiti automaticamente dal semplice rivestire il keikogi? Chiunque sale sul tatami è automaticamente ben preparato fisicamente e mentalmente? E' automaticamente onesto e sincero? E lo rimane automaticamente e per sempre?

Sembrano crederlo in molti. Lo credono in molti. E nemmeno perdono occasione alcuna per farlo notare. Per vantarsene.

Rileggendole pensosamente quelle parole di o sensei mi sembrano avere un senso diametralmente opposto: non una promessa, ma un monito. Lo scopo dell'aikido è di lavorare costantemente e diligentemente per formare il corpo e la mente, per cercare di essere e rimanere onesti e sinceri, per alimentare la speranza di incontrare, nel corso della pratica e della vita, persone altrettanto tese alla formazione del corpo, della mente e dello spirito.

Chi non è costantemente teso al raggiungimento di questi obiettivi sta tradendo la missione del fondatore, anche e specialmente quando sale sul pulpito. E per quanto gli possano essere di conforto i riconoscimenti esterni - tecnici, didattici o di qualsiasi altra natura - rimane una persona povera. Priva e per sempre del sale della vita.

Paolo Bottoni