Montevecchi: Ukemi

Studio e didattica nello studio delle tecniche di caduta utilizzate nell'aikido (con dvd)

Il Cerchio, 2014

 

Non è necessario chiedersi alla don Abbondio "Montevecchi, chi era costui?". I frequentatori di questo sito infatti lo conoscono già, e possono leggere o rileggere alcuni dei suoi articoli quiqui oppure qui.

 

 

 

 

Ma è giunto il momento di aggiungere una succinta nota biografica. Praticante di aikido di lunga data, attualmente responsabile del dojo Aikidomus di Rimini oltre che dell'Aikikai di San Marino, ha il grado di 6. dan.

Oltre all'aikido i viaggi rappresentano un'altra sua grande passione, che a volte riesce a far coincidere felicemente con l'aikido, come possiamo leggere qui.

I suoi articoli sia sulla rivista Aikido che su questo sito non mancano mai di sorprendere il lettore per la loro originalità..

Qui lo vediamo in altra veste: quella del professionista di scienze motorie che apre un nuovo capitolo nelle tecniche di preparazione, e nella preparazione alle tecniche, di ukemi, ossia cadute: elementi basilari nello studio e nella pratica dell'aikido.  

Qualcuno potrebbe credere che la materia sia tutto sommato banale, e che basti mettersi davanti ad una videocamera selezionando poi le sequenze riuscite meglio per dopo condirle con qualche commento appropriato ottenendo così il libro già pronto per la stampa.

Tuttaltro: avendo avuto occasione di esaminare in anteprima le bozze, sia del dvd che del testo, lo posso non solo affermare ma anche testimoniare.

Oltre alla bozza su cui sto ripassando la lezione, che è ospite del mio tavolo da lavoro da diversi mesi, sto ricorrendo anche ad un master del dvd  allegato che porta sulla copertina la data, a penna, del 21 maggio 2013.

Da allora, prima della disponibilità del prodotto finale in libreria, oltre che tanta acqua sotto i ponti è passato quasi un altro anno.

Un anno di ulteriori modifiche, aggiustamenti, precisazioni.

Questo spiegherà anche le eventuali piccole differenze che emergessero dal confronto fra questa recensione e gli esemplari acquistati. Una copia del libro è già disponibile presso il recapito del vostro recensore, ma lui si trova come al solito in viaggio e di conseguenza non l'ha potuta ancora consultare.

Ma andiamo avanti...

Prima di tutto una doverosa precisazione per i non addetti ai lavori: la pratica dell'aikido si svolge mediante la ripetizione di tecniche di simulazione di difesa da vari tipi di attacco, che terminano con il controllo a terra (osae) dell'attaccante da parte del difensore oppure con il suo sbilanciamento e conseguente caduta (ukemi) che può essere anche molto dinamica e - diciamolo pure - spettacolare.

Questo non significa che essere obbligato e in qualche modo forzato alle ukemi sia sgradevole, costituisce anzi spesso uno dei lati più divertenti della pratica. Lo testimonia anche un precedente articolo di Montevecchi in cui si introduceva il tema qui sviluppato fino in fondo e che si intitolava appunto Le ukemi. il bello dell'aikido (Aikido XL, gennaio 2009, p. 48).

 

Innanzitutto Montevecchi ha finalmente introdotto una terminologia che permette di identificare i differenti tipi di caduta e poco (o nulla) importa che qualcuno dei pochi che ne avevano nozione possa trovarla ora differente. E' il mio caso ad esempio: quella che io ho sempre sentito denominare gyaku ukemi (caduta incrociata in avanti) nel testo diventa kosa ukemi.

E' inevitabile che ci siano queste difformità, una volta le cadute si imparavano cadendo, di conseguenza non aveva grande importanza classificarle e studiarle a tavolino, non esisteva una terminologia condivisa, ognuno dei nostri maestri aveva la sua (e questo non vale solo per le ukemi)..

Da vecchio (e ormai spelacchiato e sdentato) lupo del tatami ho osservato anche alcune differenze rispetto alle impostazioni che ho ricevuto dai miei maestri, e ne ho anche discusso con l'autore. Non sono (ripeto: non sono) differenze che creino problemi. Questo sia perché nell'apprendimento alla cadute si possono anche avere finalità differenti a seconda della platea di praticanti cui ci si rivolge, e poi perché anche qui i tempi sono cambiati: io provengo ad esempio da un sistema in cui i praticava tutti i giorni e non erano previsti particolari riguardi per i principianti, per cui non esistevano corsi specializzati ed erano gettati fin dal primo giorno nella mischia lasciando a loro il compito di sopravvivere in qualche modo, salvo poi chiedersi - ma a posteriori - come e perché.

Ora un sistema alla Montevecchi, ma io già proporrei di chiamarlo il sistema Montevecchi si impone.

Solo un breve accenno, prima di lasciare che i potenziali lettori, praticanti ad ogni livello ma anche e soprattutto insegnanti, affrontino lo studio di questo testo:

Prendo come esempio la caduta in avanti di base, ossia il mae ukemi (caduta rotolata ritornando nella posizione di partenza); viene curata da Montevecchi nel testo, ovviamente corredato degli opportuni corrispondenti video nel dvd, suddividendola in queste tematiche:

  • Impostazione del rotolamento sul dorso in avanti
  • Errori più comuni
  • Esercizi correttivi di alcuni errori mostrati
  • Mae Ukemi da posizione in piedi
  • Passaggio dalla posizione in ginocchio alla posizione in piedi
  • Esercizi
  • Esercizi avanzati

Vengono allo stesso modo esaminate, scomposte in ogni loro componente e riassemblate secondo logica le 8 forme fondamentali di ukemi.

Segue dopo il consueto glossario, sempre necessario in ogni testo tecnico, un utile appendice di orientamento dedicata a Assi e piani di riferimento spaziale.

Ma vorrei concludere questo breve esame del testo, non recensione perché non si recensiscono le lezioni e questa lo è, riportando fedelmente la chiusura di Ugo Montevecchi:

 

 

 

 

 

 

L'ultima sequenza del DVD allegato riporta unicamente il saluto, così come normalmente lo si realizza all'inizio e alla fine di una lezione di Aikido. Questo mio saluto è rivolto a tutti quegli sportivi, ai marzialisti, ai praticanti di Aikido principianti ed avanzati ed ai loro Maestri, che hanno acquistato e spero apprezzato questo manuale. A tutti voi auguro di trarre il massimo profitto dal mio lavoro e a tutti voi rivolgo il mio rispettoso saluto.

"Domo arigatou gozaimashita!"

E unitamente al saluto un incitamento, una raccomandazione e un augurio.

Con impegno, costanza e perseveranza.

"Buon allenamento!"

 

Maestro Montevecchi Ugo