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Ogura Tetsuju (1866-1944) fu discepolo di Yamaoka Tesshu. All’epoca del suo incontro col maestro aveva il nome di Watanabe Isaburo. Ebbe inizialmente difficoltà ad adattarsi ai metodi di Tesshu, e dovette abbandonarli per praticare presso altre scuole. Quando chiese la riammissione al dojo Shumpukan, Tesshu gli chiese di impegnarsi pubblicamente, con un cartello affisso nel dojo, a praticare ininterrottamente per 1000 giorni, al termine dei quali avrebbe dovuto affrontare il primo seigan. Fu uno degli otto praticanti nella storia del dojo a superare la prova .

In seguito Ogura abbandonò lo studio della spada per dedicarsi esclusivamente allo zen e arrivato all’ età di 52 anni, nel 1918, decise di ritirarsi per il resto della sua vita nel tempio zen della setta rinzai di Heirinji, nella zona di Musashino, all’interno di un hansobo, una sorta di cappella costruita all’interno del tempio. Praticava intensamente misogi-kyo, una forma di purificazione della mente e del corpo che prevedeva sessioni di canto ritmico nel quale venivano incessantemente ripetute le parole to ho ka mi e mi ta me. I suoi insegnamenti cominciarono ad essere seguiti da un gruppo di studenti della facoltà di Ingegneria dell’Università di Tokyo, non lontana da Heirinji, e Ogura sensei propose loro di integrare la ricerca interna con qualcosa che fosse maggiormente appropriato a menti e corpi nel fiore della giovinezza e nel pieno delle energie. Fu questo il primo passo verso la fondazione del dojo Ichikukai.

 

Guidati dal loro leader Ryoichi Nagai gli studenti vinsero una importante competizione universitaria, e la notizia che le loro prestazioni nello studio fossero migliorate da quando praticavano misogi spinse molti altri studenti di vari istituti ad unirsi nella pratica, che per decisione di Ogura sensei prevedeva un incontro mensile nel giorno 19 (ichi ku, da cui il nome del dojo e dell’associazione: Ichikukai). Ricordiamo che fu nel 19 luglio del 1888 che il maestro Yamaoka Tesshu abbandonò la vita e a questo soprattutto si riferisce il nome Ichikukai, ma il numero 19 richiama anche la teoria filosofica che assegna ad ogni essere umano il potere dell’uno cioè di se stesso, ma con la possibilità di aggiungere mediante la pratica assidua un potere equivalente a quello di nove uomini.

Nel 1922 i praticanti presero la decisione di cercare una struttura che divenisse sede stabile della Ichikukai, firmando allo scopo un accordo intitolato Verso la costruzione di un nuovo dojo:

La nostra pratica del misogi shugyo costituisce la disperata, accanita, fiera ed incessante ricerca di verità e purezza. Allo scopo di generare e rafforzare questo nucleo, essenziale all’umanità, ci spezziamo le ossa nella pratica. La quale pratica è la via per dedicare corpo e mente a questa ricerca. Il mondo odierno è un miscuglio di svariate idee, e i giovani vi si sentono persi. Mentre il misogi shugyo non necessariamente risolve alla radice questo problema, crediamo che offra una via per uscire dalla confusione. Le idee materialistiche ed emozionali sono divenute contorte e bizzarre, lasciando il mondo popolato da maschere e vuoti involucri. Molte persone si affollano dietro queste maschere; solitarie, spaventate e senza speranza.

 

Il misogi shugyo è sul punto di sconvolgere questa vita dualistica, e di distillare da essa uno stato vero, genuino, naturale. Non ci rimane che spogliarci nudi fino alle ossa, levarci energicamente su entrambi i piedi, e vedere con i nostri nudi occhi cosa si nasconda all’interno del nostro essere. Abbiamo già formato una organizzazione chiamata Ichikukai. Mangiamo solamente riso mischiato con orzo, poche fette di takuan * e  un poco di miso. Viviamo assieme alcuni giorni ogni mese, mangiando queste semplici cose, cantando il misogi harai kotoba, to ho ka mi eh mi ta me, tanto forte quanto lo permette la forza dei nostri corpi, fino a dissolverci nella essenza della pratica stessa.

 

Quando la pratica è terminata, spesso i partecipanti  si sentono profondamente scossi e commossi, a volte al punto di piangere ed abbracciarsi. Avvertiamo direttamente la sorgente della verità, e ne siamo travolti. Stiamo pianificando ora la costruzione di un dojo allo scopo di continuare la pratica. Siamo coscienti che in quanto studenti disponiamo di risorse finanziarie veramente limitate. Ma sappiamo anche, in ogni caso, che concentreremo tutti i nostri sforzi nel raggiungimento di questo obiettivo, nulla ci potrà fermare. Colleghi studenti! Unitevi a noi in questo viaggio.

*:  il takuan è un ravanello piccante, così chiamato perché preparato secondo una ricetta del leggendario monaco Takuan; il miso è una pasta di fagioli rossi fermentata

 

Il primo Ichikukai Dojo venne costruito nel 1923 nella zona di Nokata-Mura in Tokyo, e Ogura sensei accettò di lasciare il tempio di Heirinji per trasferirvisi, insegnandovi zen e misogi secondo la linea di Keizan roshi che coordinò lo studio zen presso l’Ichikukai per circa 30 anni. Gli successe Nonomura Genryo roshi. Nel 1936 i discepoli di Ogura sensei costruirono un edificio per la pratica del chanoyu nel tempio di Jochiji in Kitakamakura, chiamandolo Tetsuju-an e regalandolo al maestro in occasione del suo settantesimo compleanno. Il maestro decise di ritirarsi nel Tetsuju-an dove rimase fino alla morte. Le sue ceneri vennero deposte nel tempio di Jochiji. Aveva lasciato la direzione del dojo Ichikukai nella mani di Hino Shoiji sensei ricordato dai praticanti interni -  jyoju - dell'epoca per l’intensità che seppe imprimere alla pratica, sia negli esercizi di respirazione, chiamati okinaga ed effettuati in posizione di seiza e che si protraevano talvolta per tre giorni di pratica ininterrotta, sia durante le severe sessioni di zen, guidate da grandi maestri ospiti.

Inizialmente frequentato da un numero limitato di studenti, l’Ichikukai crebbe gradualmente fino al punto da rendere indispensabile la creazione di una struttura più adeguata, ove i praticanti potessero dedicarsi intensamente allo shugyo senza disturbare chi viveva o lavorava nelle vicinanze. Il nuovo dojo Ichikukai sorge tuttora a Tokyo, a 3-4-10 Maesawa, Higashi Kurume-shi. Vi si pratica zen al piano superiore, misogi al piano terra. Parte del vecchio Ichikukai di Nakano, che costituiva un tangibile ricordo della pratica di tanti anni, venne smontato e trasferito presso il nuovo dojo, e queste strutture vengono ancora utilizzate.