Vita segreta del signore di Bushu

Junichiro Tanizaki

Bompiani, 2000

ISBN 97-88-452-4380-X

 

Junichiro Tanizaki nacque a Tokyo nel 1886, quindi nel pieno della turbolenta epoca Meiji, in cui il Giappone si scuoteva da un secolare immobilismo per conquistarsi ad ogni prezzo un posto tra le grandi potenze mondiali. Il prezzo da pagare fu notoriamente altissimo, eppure il Giappone pur accettando o dovendo accettare i più radicali cambiamenti seppe nonostante tutto conservare molto delle sue tradizioni millenarie.

Tanizaki seguì un percorso comune a molti intellettuali, o anche semplici cittadini giapponesi, della sua epoca. Dapprima fortemente ed irresistibilmente attratto dalla cultura occidentale, si rese conto nel corso della sua vita che questo desiderio di conoscenza non poteva però risolversi nell'abbandono e nella dimenticanza della propria cultura. Ritornò quindi a dedicarsi a temi o ambientazioni più tradizionali. Le sue opere maggiormente apprezzate, perlomeno dalla critica, sono quelle tarde realizzate tra gli anni 50 e 60 del XX secolo. Scomparve nel 1965, poco dopo aver dato alle stampe la sua ultima opera, Diario di un vecchio pazzo, in cui descrive spietatamente la sua stessa orgogliosa decadenza, preludio della morte.

Affascinato dall'insondabile mistero dell'eros, Tanizaki ne pervade invariabilmente ogni sua opera. Nella Vita segreta del signore di Bushu (Bushukō hiwa - 武州公秘話 ), opera risalente al 1935, Tanizaki racconta la vicenda di un immaginario eroe del XVI secolo.

E' la parte finale della cruenta e lunga epoca conosciuta come Sengoku jidai ((戦国時代 1478-1605) nel corso della quale condottieri, samurai, semplici ashigaru, donne fatali e donne affatate, combatterono sanguinosamente per la conquista del potere supremo o di un effimero e ristretto potere locale. Sopra territori e feudi o sopra altri esseri umani; molto spesso e a volte invano semplicemente sopra se stessi.

Come ci ridorda Tanizaki nella prefazione, citando le parole del saggio Wang Yang Min, E' più facile sconfiggere un bandito nascosto in montagna che non il male che è nascosto nel proprio cuore.

Il giovanissimo Terukatsu Kiryu, figlio di un feudatario di medio rango, vive come ostaggio nella fortezza di Ojika, assediata da un potente nemico. Gli scontri, cui ancora non può partecipare, si susseguono ininterrottamente e le teste dei nemici tagliate durante le sortite si accumulano, accudite ed acconciate, in segno di rispetto ma anche per rivendicarne il merito ed il valore, dalle nobili dame del feudo.

Terukatsu ha la ventura di assistere a queste cruente operazioni, e ne rimane per sempre impressionato e segnato. Il contrasto tra la crudezza della morte in battaglia ed il fascino delle incantevoli donne che le accudiscono e le manipolano gli fa desiderare di essere una di quelle teste, che sarà carezzata, pettinata, in qualche modo in definitiva amata dalla splendida e giovanissima dama sconosciuta che ha immediatamente colpito il suo cuore.

Terukatsu uscirà di notte dalla fortezza per tagliare di persona la testa di un nemico e riuscirà nell'impresa, che terrà però per sempre segreta. Nell'attimo stesso in cui arrivava a compimento forse lo coglieva il senso della inutilità delle azioni, pur gloriose, di cui non si è compreso fino in fondo il senso.

Alla morte del padre Terukatsu diverrà il signore di Musashi - ossia di Bushu adottando la pronuncia sinofona dell'ideogramma - e si conquisterà in breve tempo una solida fama di temerario, spietato e valoroso guerriero.

Ma sente che qualcosa gli manca: la sua opera non sarà mai completa fino a quando non verrà conosciuta, riconosciuta, apprezzata da una donna.

E' così che la sua febbrile ricerca lo porta a conoscere segretamente la nobile Kikyô, a diventarne l'amante e a farsi strumento della sua terribile vendetta contro un marito cui era stata legata a forza e verso cui nutriva solo disprezzo.

Questo non porterà pace né al signore di Bushu né alla altera ed affascinante Kikyô. Il loro destino non lo consente e il loro legame non potrà continuare. E' destinato ad essere spezzato.

Kikyô, dopo averlo umiliato e fatto mutilare, si dedicherà pietosamente al marito di cui ormai ha dimostrato l'inferiorità e annientato la personalità. Dopo di allora la vita del signore di Bushu sarà breve, gloriosa, inappagata.