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Kon Ichikawa (1915-2008) diresse nel corso della sua lunga ed eclettica carriera, iniziata intorno al 1935 come disegnatore di cartoni animati, 89 opere di cui praticamente solo L'arpa birmana è conosciuta in occidente. Scrisse oltre 50 sceneggiature e produsse una decina di film tra cui il purtroppo fallimentare Dodes'ka-den di Akira Kurosawa. Diresse inoltre due opere documentarie, l'autobiografico Ichikawa Kon monogatari del 2006 e Kurosawa, del 2001. Citiamo come curiosità la produzione nel 1967 di Toppo Jijo no botan senso, apparso in Italia come Topo Gigio e la guerra del missile, avente come protagonista il pupazzo nato nel 1958 dall'inventiva di Maria Perego, animato alla giapponese da burattinai nascosti in uno sfondo nero. Apparve prima come personaggio di trasmissioni per bambini nella televisione italiana e divenne poi celebre in tutto il mondo.

La prima opera che portava la firma di Ichikawa fu Musume Dojoji (la ragazza del tempio), un breve cartone animato del 1946 che venne confiscato dalle autorità d'occupazione americane per eccesso di tradizionalismo e non venne mai distribuito nelle sale. La carriera di Ichikawa conobbe una svolta dopo l'incontro ed il matrimonio con Natto Wada (1920-1983), che fu sua stretta collaboratrice fino al momento dell suo ritiro negli anni 60 al termine della produzione di Tokyo Olimpiad, un documentario sui giochi olimpici tenuti in Giappone nel 1964. L'abbandono fu dovuto ad una crisi di sfiducia nei confronti del mondo artistico, considerato dalla Wada ormai privo di tensione morale. Fino a quel momento Ichikawa e Wada avevano firmato assieme quasi tutte le loro sceneggiature.

Il soggetto di Biruma no tategoto deriva da una novella per bambini di Michio Takeyama (1903-1984), insegnante di tedesco che aveva soggiornato in Francia e Germania, pubblicata dapprima a puntate nel 1946 nella rivista letteraria per bambini Akatombo e pochi anni dopo in volume. Conobbe un crescente successo che rimase praticamente l'unico nella carriera di Takeyama. Originariamente il soggetto era stato affidato a Tasaka Tomotaka (1902-1974) ben conosciuto in Giappone per la sua produzione di film bellici, ma per le sue precarie condizioni di salute subentrò infine Ichikawa, che per la sceneggiatura si affidò come di consueto alla moglie Natto. Furono girati due differenti film, rilasciati a poche settimane di distanza l'uno dall'altro, il primo di 63 minuti ed il secondo di 80. La versione internazionale però, quella tuttora disponibile, venne assemblata e ridotta ad un solo film di 116 minuti. Inevitabilmente la manipolazione dell'opera lasciò insoddisfatto Ichikawa, che nel 1985 decise di girare una nuova edizione dell'opera.

I protagonisti furono Koji Ishizaka (Inoue), Kiichi Nakai (Mizushima) e ancora una volta a distanza di quasi 30 anni Tanie Kitabayashi (la vecchia birmana). L'opera conobbe un buon successo di critica e di pubblico in Giappone, ma è praticamente sconosciuta in occidente.

In questo sito potete trovare le recensioni di due sue opere di ambientazione jidai: 47 ronin, una ricostruzione della conosciutissima saga molto accurata sia sotto il profilo storico che sotto quello psicologico, e Dora heita che è invece un'opera di totale fantasia ma rappresenta una situazione molto realistica: un samurai isolato e anticonvenzionale  in lotta contro la corruzione delle istituzioni, utilizzando la spada a malincuore e - sembra suggerire Ichikawa con malizia - in fondo nelle emergenze meno pressanti. Contribuirono alla preparazione dell'opera altri famosi direttori tra cui Akira Kurosawa, ma venne portata sugli schermi soltanto dopo la loro scomparsa, come omaggio postumo. Un'ultima opera di ambientazione gendai da noi recensita, anchessa incentrata sul dramma della seconda guerra mondiale e di alcuni anni posteriore a L'Arpa Birmana, è Nobi.