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Sono presenti in Yojimbo, per la prima e per l'ultima volta contemporaneamente assieme, tutti gli attori icona di  Kurosawa.

Susumu Fujita, protagonista già della prima opera di Kurosawa (Sugata Sanshiro) è qui invece alla sua ultima apparizione, nelle vesti di uno scontroso samurai che abbandona la banda di cui era al servizio, apparentemente ingelosito della paga favolosa che viene accordata al ronin sconosciuto appena arrivato ma soprattutto contento di sfruttare la prima occasione per sottrarsi ad un vassallaggio che avverte non appropriato al suo sentire.

E' invece una novità assoluta Tatsuya Nakadai - perlomeno nei panni di protagonista di rilievo dato che in una intervista ricorda di avere avuto un insignificante ruolo in I sette samurai. Sarà ancora antagonista di Mifune in Sanjuro ed infine protagonista assoluto dei grandi affreschi storici dell'ultimo Kurosawa: Kagemusha e infine Ran.

Nakadai recita in Yojimbo in un ruolo che in quegli anni gli veniva spesso richiesto, quello dell'antagonista. Unosuke è nevrotico e irresistibilmente attratto dal male ed in possesso di un oggetto "magico", una pistola a ripetizione, che lo rende invincibile e infallibilmente sicuro di sé. Qui lo vediamo mentre incrocia per la prima volta il ronin misterioso. Al suo fianco Daisuke Kato, l'allegro lanciere dei Sette samurai, onnipresente nei film di Kurosawa e qui nel ruolo divertente dello sventatissimo fratello del capobanda. Non manca Takashi Shimura, altra icona del cinema di Kurosawa, in uno dei suoi rarissimi personaggi negativi.

Nel remake di Sergio Leone sarà Gian Maria Volonté a ridisegnare la figura dell'antagonista, aggiungendovi se possibile un ulteriore tocco di inquietante ambiguità.Come è noto la parte dell'eroe solitario e silenzioso toccò invece a Clint Eastwood.

Tra i personaggi di contorno le recensioni non mancano mai di segnalare la vistosa presenza di un gigante armato di una gigantesca mazza, per descrivere il quale si ricorre frequentemente alla frase "immaginatevi un tipo alla Richard Kiel". Si tratta dell'attore americano divenuto famoso nella interpretazione di Jaws, avversario e poi alleato di James Bond in alcuni film della saga di 007. Sembra però che la verità sia come spesso accade molto più semplice e che la parte sia stata interpretata veramente da Richard Kiel, anche se nessuna fonte ufficiale lo conferma

Difficile spiegare il perché, ma nel mondo del cinema abbondano i piccoli ed i grandi misteri. In fondo se il remake di Leone non avesse avuto il successo che ha avuto crederemmo ancora che il regista si chiamasse Bob Robertson e fosse statunitense, mentre Gian Maria Volonté venne ribattezzato John Wells. Forse una sorta di pudore analogo probì a Kurosawa di rendere noto il ricorso ad un attore americano per un film giapponese, probabilmente reso necessario dalla impossibilità di reperire in Giappone un attore di statura paragonabile ai 217cm di Kiel; che per la verità confessa di avere rubacchiato un po' nella sua scheda ufficiale, arrotondando a 7 piedi e 2 pollici (218,5 cm) perché quando diceva di essere alto 7 piedi, un pollice e mezzo (217cm appunto) gli interlocutori si perdevano nei calcoli.

Sia come sia, lasciamo giudicare al lettore: pur tenendo presente che la foto a colori di Kiel risale a circa quaranta anni dopo, è legittimo il sospetto che le due immagini siano riconducibili alla stessa persona. Ancora un altro piccolo mistero si cela in Yojimbo: i titoli di testa della recente edizione italiana attribuiscono le "scene di kendo" ad un personaggio ignoto al recensore. E' risaputo invece, e lo provano le foto di scena (vedi la relativa pagina nella recensione dei Sette samurai) che il maestro d'armi era Yoshio Sugino, celeberrimo insegnante di spada e di aikido.