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La figura di Oishi (interpretato da Ken Takakura) viene infatti ridipinta: è quella di un uomo deciso a tutto pur di rispettare i suoi ideali, di un leader capace di scegliere, motivare e condurre verso l'obiettivo il gruppo di uomini che lo segue, superando ogni ostacolo.

Ma è anche la figura di un uomo con i suoi dubbi, le sue angosce, le sue cadute di tensione.

L'instancabile lavoro sotterraneo di Oishi deve salvaguardare allo stesso tempo diversi interessi contrastanti.

Preparare meticolosamente la vendetta superando gli ostacoli logistici e le barriere poste dal nemico, ma allo stesso tempo tutelare la propria moglie Riku (Ruriko Asaoka) e la propria famiglia anche rinunciando ad essa (la giustizia giapponese infatti si rivaleva anche sulla famiglia delle persone giudicate colpevoli).

Permettere - su questo aspetto Ichikawa iniste - alle centinaia di samurai divenuti ronin di ricostruirsi una vita, anscondendo e sottraendo alla confisca le attività commerciali su cui era basata l'economia del feudo di Asano.

Tentare infine di rendere possibile l'irrealistico ma umanissimo sogno di un futuro ritorno ad una vita "normale", con la ricostruezione di una nuova vita e nuovi affetti.

Ichikawa introduce anche la figura di un antagonista, il metsuke - consigliere dei servizi segreti - Matashiro Irobe (Kiichi Nakai) che dirige nell'ombra le mosse di Kira. Nakai fu premiato per la sua interpretazione, e lo ritroveremo alcuni anni dopo in Mibu gishi den (When the last sword is drawn), che ha riscosso grande successo di critica ma è immeritatamente sconosciuto in Italia, così come 47 ronin anche se il film ottenne diversi riconoscimenti e fu invitato alla Mostra di Venezia (la copia che stiamo recensendo è stata reperita sul mercato USA).

 

Ichikawa punta molto sulla contrapposizione delle due inflessibili volontà, quella di Oishi deciso a vendicare l'oltraggio a qualunque costo e quella di Irobe comandato a soffocare lo scandalo e difendere la vita di Kira.

Inevitabile che la trama conduca ad un incontro tra i due: un incontro pieno di tensione ma anche di reciproco rispetto, che non mira a raggiungere una impossibile soluzione di compromesso ma solamente a conoscere il proprio avversario e riconoscerne se non le ragioni perlomeno le motivazioni.

Gran parte del film, mentre si dispiega l'analisi psicologica dei vari protagonisti, ricostruisce con minuziosità che diremmo scientifica l'organizzazione dell'attacco finale.

 

 

 

Che arriva finalmente.

La vendettta viene compiuta nel quattordicesimo giorno del dodicesimo mese del 1702, mentre cadono fitti fiocchi di neve che ricordano i fiori di ciliegio che cadevano il quattordicesimo giorno del terzo mese dell'anno precedente.

Quando Asano Naganori poneva fine ai suoi giorni ed iniziava l'epopea dei 47 ronin.