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Seibei Iguchi conduce una vita difficile: rimasto vedovo, fugge appena può dal lavoro, per tornare dalle sue bambine e dalla vecchia madre. Ha una impossibile storia d'amore con Tomoe, sposata con un uomo volgare e brutale..

Il suo atteggiamento rinunciatario, del resto prevedibile in un guerriero ridotto a un ruolo burocrativo e ripetitivo, ha fatto sì che i colleghi, interessati invece a fare carriera mostrandosi zelanti, lo abbiano soprannominato Tasogare (tramonto). Il tipico rappresentante di un'epoca giunta a un irreversibile tramonto.

 

 

 

 

 

Inadattabile alle convenzioni e alle ipocrisie del mondo in cui vive, Seibei è tuttavia estremamente legato alla tradizione marziale. Appartiene a una scuola di spada che predilige il combattimento con la spada corta, il wakizashi.

Coinvolto in una rissa per difendere un amico viene sfidato a duello, e lo affronterà, contro la lama tagliente del suo avversario, con un corto bastone di legno utilizzato come wakizashi.

In realtà, è uno degli stilemi ricorrenti nel narrare le gesta dei samurai, non ha una spada lunga: l'ha dovuta vendere per mantenere la famiglia, all'interno del suo fodero non c'è nulla.

Se la notizia divenisse di pubblico dominio sarebbe disonorato per sempre.

 

Seibei vincerà il duello, senza uccidere il suo avversario. La fama delle sue virtù marziali gli riguadagnerà qualche considerazione da parte dei superiori ma lo costringerà a un combattimento mortale.

Ha origine in  uno degli innumerevoli episodi oscuri del tormentato periodo Bakumatsu, il cruento passaggio dal potere dello shogun a quello imperiale e dall'isolamento all'apertura verso il mondo occidentale, nella seconda metà dell'800. Un dignitario del feudo ha ricevuto l'ordine dallo shogun di commettere seppuku, evidentemente per un atto di insubordinazione o ribellione.

Ma Zen'emon Yogo, uno dei samurai al suo servizio, rifiuta di obbedire e ha ucciso il messaggero inviatogli, barricandosi nella sua abitazione. Seibei è incaricato di affrontarlo.

L'attore che impersona Zen'emon Yogo è Min Tanaka (1945), celebre danzatore giapponese. E' qui in una delle sue prime apparizioni sullo schermo, che gli varrà alcuni premi come migliore attore non protagonista.

Yogo invita Seibei a entrare, e i due discutono a lungo. La loro vita è stata molto simile, anche Yogo che dopo una lunga parentesi come ronin, samurai senza padrone, aveva trovato rifugio al servizio del suo signore, è un uomo di altri tempi.

Serberà sempre eterna gratitudine al suo signore, anche dopo la morte, ma rifiuta di eseguire ordini che provengono da una società che disprezza.

Costretti a combattersi fino alla morte, i due uomini si rispecchiano l'uno nell'altro.

 

La feroce determinazione di Yogo, che nulla ha da perdere e non è più attaccato alla vita, prevarrebbe sulla tecnica di Seibei non supportata da una paragonabile forza di volontà. Ma il caso vuole che Seibei abbatta il suo avversario.

Uccidendolo ha ucciso anche se stesso, ma dovrà continuare a vivere per la sua famiglia e per Tomoe.

Un ordine delle autorità lo porterà tre anni più tardi a morire inutilmente, lontano dalla sua terra, in una guerra che non gli appartiene.