Scritto da Michelangelo Stillante

Le foto sono dell'autore.

 

Dopo la fortunata e seguitissima (oltre le previsioni) 6a edizione del 2013, anche quest'anno si è svolto il tanto atteso Festival dell'Oriente, distribuito, visto anche il verificarsi favorevole di due "ponti" lavorativi, su ben due appuntamenti lunghi: dal 24 al 27 Aprile e dal 1° al 4 Maggio.

Ma prendete nota: Il Festival dell'Oriente sarà a Roma dal 30 Maggio al 2 Giugno e a Carrara dal 30 Ottobre al 2 Novembre e in futuro, allo stesso link, troverete il calendario aggiornato degli eventi.

Una edizione ampliata per numero di appuntamenti, enti che hanno contribuito alla sua realizzazione, superficie impiegata per stand, spettacoli e punti ristoro.

 

 

 

 

Non è stato solo, come molti potrebbero pensare, un evento spettacolo per le arti marziali e tutto ciò che gira a loro contorno (come scuole di tecniche di rilassamento, ditte per la produzioni di armi - niente carri armati o mitragliatrici - abbigliamento, attrezzi e accessori vari).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ma anche un incontro con la cucina e la cultura orientali.

E per Oriente s'intende ciò che c'è ad oriente dell'Italia, per la maggior parte delle volte sotto un certo parallelo (geograficamente parlando) con annessi e connessi e cioè, elencati un po' a caso e non esaustivamente:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

India, Cina, Giappone, Corea, Libano, Mongolia, Tibet... 

E poi mandala, fiori di bach, yoga, kung fu, medicina olistica, judo, origami, ventagli, danze thai....

Non c'era traccia però, seppur ad oriente dell'Italia la geografia ce li collochi, di Russia, Croazia, Emirati Arabi, Australia, Madagascar e relativi annessi e connessi culturali (solo per dirne alcuni).

Era quindi un festival dell'oriente forse inteso tale nel modo di pensare, vestire , cucinare, curare??

 

 

 

 

 

 

E poiché non ci facciamo mancare nulla quando si tratta di commercio, c'erano anche cose che non c'entravano per nulla con l'oriente (se non forse per la loro sede di produzione).

Come stand per la vendita di magliette, custodie per strumenti musicali (chitarre) e gingilli hippie con disegni tutt'altro che orientali (bandiera inglese, americana, brasiliana.. ecc. ecc. ecc.).

E poi cucina vegana, attrezzi da cucina spacciati come fondamentali per la cucina salutistica, stand espositori marocchini e egiziani, produttori di letti salutari, body painting, tecniche di rilassamento con piramide, rolfing, teoria e pratica dell'abbraccio (e sempre solo per dirne alcuni).

 

 

 

Tanta la gente che ha affollato ogni metro quadrato del Parco Esposizioni di Novegro, dove si è svolta la manifestazione.

Dagli ingressi, ai parcheggi, agli stand, alle conferenze, agli spettacoli dei due palchi sistemati agli estremi del settore centrale, ai ristoranti: era tutto un fiume in piena di gente che scorreva in molteplici direzioni - come gli interessi della gente stessa.

E non senza creare, spesso e volentieri, vortici umani che ti lasciavano in coda costringendoti a seguire una direzione non voluta.

 

 

 

 

 

Naturalmente l'evento era principalmente studiato e programmato per far conoscere le arti marziali. I vari stili di diversi paesi sono stati spiegati e mostrati in maniera diffusa, seppur per evidenti ragioni di tempo con brevi spazi dedicati, sui due palchi presenti.

Ai piedi dei palchi erano collocati dei tatami dove i vari protagonisti si riscaldavano prima e dopo l'esibizione sul palco, e lì i vari maestri erano a disposizione per spiegare agli appassionati ma anche alle altre persone, anche praticamente con dimostrazioni pratiche, il loro "credo".

A mio parere diverse cose carine, come la scuola di Kungfu, ma anche altre solo folkloristiche inscenate per attirare maggiormente con l'immagine di un oriente esotico lo spettatore in visita.

 

 

Come al solito la differenza e la voglia dello spettatore di ritornare l'anno prossimo, l'hanno fatta i tanti bambini e ragazzi delle scuole di arti marziali presenti.

Nei loro occhi la sincerità e l'impegno nel riuscire bene; per essere protagonisti su un palco, spesso solo per pochi minuti davanti a centinaia di persone; grinta che si trasmetteva in gesti spesso imprecisi ma non per questo meno affascinanti; la purezza del loro pensiero.

Come quella di un giovanissimo judoka che, dopo essere stato proiettato dal suo compagno, rialzandosi ha detto quasi piangendo: ".. mi hai fatto male ...."

Impagabile!!!

 

 

Dalla scorsa edizione ho rivisto cose che non mi son piaciute e altre che ho invece ritrovato con piacere.

Naturalmente non ho visto tutto, né in questa edizione né durante quella dell'anno prima.

Non ho potuto neanche programmare cosa vedere, anche perché ad una richiesta di contatto e maggiori informazioni agli indirizzi mail presenti nessuno mi ha fino ad ora risposto.

Ma la formula è ormai ben sperimentata e avviata e ci si ritornerà, sia per passione che per vedere quante novità ci saranno il prossimo anno.