Al Festival di Cannes 2011 per la prima volta è stato presentato un film in tecnica tridimensionale, e si è parlato forse più di questo che della trama. Si tratta di Ichimei di Takashi Miike. Non è un inedito, ma una riedizione dell'opera Harakiri di Masaki Kobayashi, del 1962. Come mai si sente il bisogno di tornare ad esplorare i temi proposti da Kobayashi? Rivediamolo, e continuiamo la riflessione con un altro film, Joi uchi, in cui appaiono contemporaneamente lo straordinario attore che ha lavorato in simbiosi con Kobayashi e poi con Kurosawa, Tatsuya Nakadai, e l'altro grande di quella straordinaria epoca del cinema jidai: Toshiro Mifune.