Aikidō. Arte della Pace e Ponte tra Oriente ed Occidente
di Antonio Lomonte
In questa nostra chiacchierata, vogliamo tentare di dare una risposta ai seguenti quesiti: cos'è l'Aikidō? Cosa lo motiva? Quale fine si pone? Come raggiunge il suo scopo? Ed infine indagare se noi occidentali possediamo le categorie di pensiero, le prassi e la tradizione culturale che ci consentono di comprendere appieno la natura ed intima essenza e motivazione e finalità dell'Aikidō.
Trovare la giusta collocazione per questo articolo non è facile, e la scelta di inserirlo nella sezione tecnica dedicata all'aikido è sembrata se non la più adatta perlomeno la meno impropria. Itsuo Tsuda è stato certamente un maestro di aikido e ha lasciato tracce indelebili nella storia dell'arte, ma la cronaca di questa mostra, ove veniva presentato un suo libro di calligrafie, non è apparentemente legata alla tecnica o allo spirito dell'aikido. Cercheremo di dimostrare come questo non sia vero.
Da alcuni anni Tada sensei a conclusione dei suoi seminari propone una forma di allenamento non precisamente denominata. In termini materiali si tratta di una tecnica in ushirowaza, ossia tesa ad affrontare una ipotesi di minaccia alle proprie spalle. Si pratica in kakari geiko, quindi affrontando più praticanti che si susseguono afferrando tori in ushiro ryotemochi (presa a un avambraccio con entrambe le mani). Le prese devono susseguirsi velocemente e senza interruzione mentre tori deve mantenere la propria postura e limitarsi a ruotare sistematicamente le braccia a ritmo più sostenuto possibile, proiettando ogni uke senza curarsi di controllarne l'azione, né visivamente né in altro modo. Il movimento di tori infatti prescinde in un certo senso dalla presenza o meno di uno o più uke.
Nei primi anni del secolo, o se volete del millennio che figura ancora meglio, il sottoscritto si impossessò di uno dei primi smartphone, che per la verità all'epoca venivano definiti computer palmari. Da cui il nome dell'oggetto in questione: Palm. Dopo il Palm 600 ci furono il 630, il 680 e infine la piccola ditta che aveva inventato questo prodotto di successo venne fagocitata da un gigante del'informatica, HP. E sparirono... La ditta e il prodotto. La scomodità di trasferire quanto fatto sul Palm in altri dispositivi ha fatto sì che molto materiale giacesse nell'oblio, finché spigolando nell'archivio digitale mi sono imbattutto nella cartella col contenuto del Palm. Ed ecco cosa ne è uscito fuori.