Sono trascorsi oggi 8 anni dalla scomparsa di Fujimoto sensei. Se è scomparso dal mondo della materia è però sempre presente nelle nostre menti e perfino nel nostro corpo, attraverso quel poco o quel tanto, entrambi hanno la medesima dignità, che siamo riusciti ad assorbire del suo insegnamento.
Prima di abbandonarsi ai ricordi è necessario tracciare alcune note biografiche che aiutino a inquadrare la persona che oggi siamo purtroppo chiamati a ricordare. Cosima (per tutti Mimma) Turco ha iniziato la pratica dell'aikido a Torino all'inizio degli anni 70, in un ambiente ricco di praticanti motivati e dal grande spessore tecnico, nato sotto l'impulso del maestro Toshio Nemoto che soggiornò e insegnò a Torino negli anni 60. In questo ambiente non diciamo competitivo ma sicuramente di alto livello in cui di conseguenza non era facile distinguersi, Mimma si distingueva senza fare assolutamente nulla per distinguersi. Praticava e più tardi insegnava con assoluta naturalezza, emergendo non perché volesse emergere ma perché la sua serietà, la sua applicazione e le sue competenze portavano necessariamente a questo.
Oltre 50 anni fa il giovanissimo Toshio Nemoto reduce da un soggiorno di studio negli Stati Uniti fece tappa in Italia. Laureato alla Università Waseda di Tokyo, pensò di far visita al maestro da cui aveva appreso proprio alla Waseda l'aikido, Tada Hiroshi. Gli venne sorprendentemente proposto di fermarsi in Italia per insegnare, e altrettanto sorprendentemente accettò senza esitazione. Lasciando cadere almeno per il momento ogni suo altro progetto di vita.
Ed eccoci qui, sempre noi, sempre lui... Sembra che sia passato chissà quanto tempo dall’ultima volta, forse allo stage di Pasqua a Roma, o prima a Bologna, magari anche da ottobre scorso; oppure finanche dall’anno scorso sempre qui a La Spezia. Allo Stage Internazionale di Aikido.