Le stampe di Utagawa Kunisada (1786-1865)
Kunisada è stato tra gli artisti giapponesi maggiormente conosciuti ed apprezzati in occidente, già nella seconda metà nel XIX secolo, e quindi in epoca coincidente con l'apertura del Giappone agli stranieri e l'arrivo delle primo opere artistiche giapponesi in Europa e negli Stati Uniti, ma nel volgere di pochi decenni la critica si spostò verso un giudizio complessivamente limitativo verso la sua produzione, considerata troppo eclatante e "chiassosa" ed in definitiva decadente, non confrontabile con le delicate composizioni e i colori tenuti del secolo precedente. Solo di recente è iniziata una rivalutazione dell'opera di Kunisada e degli altri artisti del suo periodo e della sua scuola, non ancora conclusa.
Al contrario dei suoi contemporanei Hiroshige ed Hokusai, che viaggiarono incessantemente per tutto il Giappone a cercare ispirazione per le loro opere, Kunisada visse sempre ad Edo ove era nato, nel popolare quartiere di Honjo ove scorre quel fiume Sumida immortalato in alcune sue opere e nei cui pressi il padre era esercente di un traghetto e raramente se ne allontanò. Fu legato in qualche modo al mondo delle stampe teatrali, fu infatti allievo del maestro Toyokuni che gli concesse il privilegio di utilizzare lo stesso suo kanji (Kuni) nel nuovo nome Kunisada, assunto dall'artista quando cominciò ad essere noto come esponente della scuola di Utagawa al posto del primo pseudonimo di Gototei (padiglione del quinto traghetto, alludendo all'attività di famiglia).
Utagawa Kunisada: Fiori eleganti, luna e neve
Una donna con lanterna volge il suo sguardo all'indietro. Sullo sfondo alcuni ciliegi.
Parte sinistra del trittico, che raffigura una scena notturna
Le sue prime opere rivelano l'iinfluenza della scuola, che presto riuscì ad abbandonare sviluppando un suo nuovo - ed innovativo - stile personale. Si dedicò prevalentemente, o perlomeno vi eccelse, alla rappresentazione della bellezza femminile, lasciando la supremazia nel genere musha-e (stampe di guerrieri) a Kuniyoshi e nel paesaggio a Hiroshige, entrambi suoi colleghi nella scuola Utagawa ma artisticamente suoi rivali.
Superò pragmaticamente le immaginabili difficoltà dovute all'opera di moralizzazione della società imposta a partire dal 1841 da Mizuno Tadakuni, che oltre a limitare ad otto il numero di matrici utilizzabili nella stampa proibì la raffigurazione di soggetti immorali o licenziosi.
Forse non è estranea all'accettazione di questa limitazione la vicenda personale di Kunisada, che assunse i voti all'età di 60 anni, divenendo monaco laico.
Utagawa Kunisada
Otto vedute del fiume Sumida.
Le " otto vedute" sono un genere compositivo di ispirazione cinese.
In questa serie la parte superiore raffigura un grande ventaglio, visibile nella sua intierezza solo accostando gli otto fogli, mentre nella parte inferiore vi sono vari soggetti di ispirazione che noi potremmo definire "romantica"; nel foglio rappresentato una giovane donna passeggia lungo il fiume Sumida, in una giornata contrassegnata da un forte vento.