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L'intendente Sansho (Sanshō Dayū)

Personaggi e interpreti:

Tanaki: Kikuyo Tanaka
Zushiô: Yoshiagi Hanayagi
Anju: Kyoko Kagawa
Sansho: Eitaro Shindô
Taro: Akitake Kôno:
Masauji Taira: Masao Shimizu

Regia di Kenji Mizoguchi

 

Sansho04L'opera si apre col triste cammino di Tanaki e dei figli Zushiō e Anju attraverso una fitta foresta;

Zushiō ignaro delle vicende prende il tutto come un gioco,

Tanaki sostando accanto al ruscello ripensa a quanto accaduto: l'ennesima carestia, abbinata alle pesanti tasse dei governanti, stava spingendo verso la rivolta gli abitanti del feudo.

Ci troviamo nell'epoca Heian (XI secolo circa) e questa vicenda, cui si ispira Mizoguchi, fu tramandata oralmente dai cantastorie girovaghi e messa per iscritto solamente secoli dopo.

 

 

 

 

 

Sansho05Solamente il marito di Tanaki, Masauji Taira, governatore della regione, prenderà posizione in consiglio a favore del popolo.

Verrà per questo destituito ed esiliato e la sua famiglia andrà a sua volta in esilio presso dei familiari per mettersi al sicuro.

Era' appunto durante il loro cammino che iniziava la narrazione, ora interrotta dagli amari ricordi di Tanaki.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sansho06Mizoguchi sfuma da Tanaki pensierosa intenta a sfamarsi con poca cosa al bordo del ruscello al suo sposo, ugualmente pensieroso.

Attende di tentare di discolparsi di fronte al feudatario dall'aver difeso la gente del popolo.

Poco dopo, rendendosi conto che sua posizione è ormai compromessa, ordinerà a Tanaki di cercare rifugio assieme ai figli presso i suoi genitori.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sansho07Ma prima del congedo lascerà un monito al figlio Zushiō, pur consapevole che al momento non sarà in grado di comprenderlo:

«Non si è esseri umani senza misericordia, e ognuno ha diritto alla sua felicità».

Questo ricordo non abbandonerà mai Zushiō.

Alla partenza di Taira col suo piccolo seguito molti popolani gli si affolleranno intorno per rendere il loro omaggio, a testimonianza della stima tuttora nutrita nei suoi confronti e del rimpianto che non sia più il loro governatore.

 

 

 

 

 

 

Sansho08Lo svolgimento della trama è poi molto lineare.

Catturati da una banda di predoni e separati dalla madre, Zushiō e Anju cadono nelle grinfie del corrotto e malvagio intendente Sansho, dove dovranno sopportare ogni sorta di angherie.

Troveranno infine modo di fuggire, ma con alterne fortune.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sansho09Zushiō riuscito infine a denunciare i crimini di Sansho verrà ricompensato ricevendo a sua volta un incarico di governo.

Terminerà un ciclo di riforme volte ad assicurare ai cittadini un governo giusto se non addirittura benevolo, e a lui stesso la certezza di avere adempiuto alla missione affidatagli dal padre.

Esercitata sistematicamente la misericordia e create le condizioni perché ogni essere umano da lui governato possa aspirare alla felicità, lascerà tutto e partirà, alla ricerca della madre.

 

 

 

 

 

 

Sansho10Sarebbe inutile indugiare in ulteriori dettagli: che nulla possono aggiungere alla sontuosa semplicità della storia raccontata per immagini dal maestro Mizoguchi.

Così come stolto sarebbe ogni tentativo di rendere con parole il messaggio visibile a ognuno nel dipinto di un grande artista.

Nell'opera di Mizoguchi sarebbe vano infatti cercare azione: è un invito alla contemplazione.

E alla riflessione.