Normalmente si usa fare il consuntivo di una attività alla fine di un ciclo, preparando contemporaneamente un preventivo - di massima o dettagliato - per il ciclo successivo. La società moderna però ha cicli talmente rapidi, e parametri vitali talmente complessi e in evoluzione o trasformazione costante, che spesso si è nell'obbligo di fare analisi accurate della situazione ad intervalli di tempo molto ridotti. E' tempo di fare il consuntivo di musubi.it? Nel mondo della rete, uno di quelli in cui queste considerazioni sono particolarmente necessarie, le analisi debbono essere praticamente giornaliere. E' sempre tempo di consuntivi e preventivi.

Potrebbe quindi sembrare senza eccessiva importanza, se non ai fini statistici, la stesura di bilanci mensili od annuali.  Ma rimangono una indispensabile scansione temporale per permettere di monitorare la progressione o regressione del sito.

Musubi si affida ad uno dei migliori provider professionali italiani, E-mind. Ha le dimensioni ideali per un progetto come Musubi, che nasce con limitate risorse ma con qualche ambizione e ha necessità di un servizio accurato ma soprattutto personalizzato che i colossi del settore non sarebbero in grado di fornire, richiedendo piuttosto che sia il cliente ad adeguarsi all'offerta e non viceversa. Tra gli strumenti messi a disposizione da un contratto di fornitura professionale non mancano mai le statistiche di accesso al sito.

Quelle di Musubi abbiamo voluto lasciarle aperte, e chi volesse consultarle non ha che da andare a questo indirizzo. Vengono aggiornate di norma tre volte al giorno e forniscono una radiografia accurata ed approfondita di quanto avviene quotidianamente. Riteniamo utile mettere a disposizione queste informazioni, aggiornate costantemente, perché il sito offra la massima trasparenza ai lettori, occasionali o abituali, e permetta loro di comprenderne la filosofia di gestione, decidendo consapevolmente se approvarla o meno. Non riteniamo utile invece al momento proporre questionari come proposto. E' risaputo che queste iniziative possono dare risultati non obiettivi considerando la naturale riluttanza di molti a perdere tempo rispondendo a domande quando si stanno cercando invece risposte, e l'altrettanto naturale facile disponibilità a rispondere di chi ha già una propria tesi da appoggiare, che prevale facilmente quanto frequentemente sulla 'maggioranza silenziosa'. D'altronde la risposta alla prima domanda che si debbono porre il responsabili di un mezzo di comunicazione, ossia se quanto da loro fornito al pubblico riscuote interesse, la troviamo già là: nelle statistiche di accesso.

Naturalmente per interpretarle è necessaria una conoscenza perlomeno di base dei termini tecnici e del funzionamento della rete. Daremo alcune spiegazioni per aiutare a comprendere.

Prendiamo in dsame un giorno qualsiasi, ripetendo che quello che ci interessa analizzare in questo momento è soprattutto la progressione storica, non la fotografia di un dato momento. Che pure ha il suo interesse.

Sommario in data 31/12/2011

Ai fini della spiegazione tecnica la data di rilevamento non ha alcuna importanza. Tuttavia questi sono dati reali.

Evidenziano una costante crescita del sito, con una netta flessione a partire da aprile causata dalla migrazione di piattaforma, da Joomla 1.5 ad 1.6, che causando una ristrutturazione dei contenuti ha provocato un calo degli afflussi dai motori di ricerca, che non trovavano più le pagine che avevano in memoria.

Recuperato questo piccolo necessario trauma gli afflussi si sono mantenuti sostanzialmente costanti anche nei mesi tradizionalmente meno favorevoli, agosto e settembre. Risalgono ad ottobre - i cui dati sono ancora parziali - per riprendere  la tendenza abituale alla crescita, col consueto calo per le feste di fine anno.

Ed ora scendiamo nel dettaglio per esaminare le singole voci. E' necessario: ogni parametro ha un suo preciso significato, ma i termini tecnici vengono spesso equivocati - anche dagli addetti ai lavori - o adoperati l'uno al posto dell'altro. Quasi tutti i programmi statistici utilizzano la terminologia inglese, comunque non proibitiva, ma forniremo la traduzione italiana.

  • Visitatori: non è possibile naturalmente - fortunatamente - sapere chi stia visitando un sito. Ad ogni computer che accede alla rete tuttavia viene assegnato un indirizzo, definito IP Address. E' normalmente dinamico, ossia viene assegnato di volta in volta. Solo nei contratti di accesso internet professionali viene assegnato un IP statico che di conseguenza non cambia mai. Quando si parla di visitatori si intende quindi in realtà quanti computer hanno ottenuto un accesso al sito, a rigore anzi da quanti differenti IP è stato ottenuto accesso: si può trattare di diversi accessi dallo stesso computer con IP diversi, si può trattare di accessi diversi della stessa persona da computer diversi, di due persone dallo stesso computer in tempi diversi e così via.
  • Visite: è ovviamente il totale degli accessi al sito, da cui è facile dedurre che ogni visitatore accede in media 1,5 volte nel corso del mese.
  • Pagine: qui si comincia ad entrare nel dettaglio ed è necessario riflettere: che ci siano stati x visitatori che hanno fatto y visite l'abbiamo visto. Che cosa hanno letto, o perlomeno guardato? Il sommario ci dice che dal 1. al 30 novembre nell'arco di circa 5.300 visite sono state consultate, non possiamo sapere se per leggerle con attenzione o semplicemente per dare un'occhiata, quasi 20.000 pagine. Circa 4 pagine per ogni visitatore (erano 6 ad ottobre, quando vennero pubblicati articoli di una certa lunghezza).
  • Hits: Il termine non ha un equivalente preciso in italiano, si usa lasciarlo tale e quale. Richiede una spiegazione supplementare, perchè viene spesso interpretato erroneamente come sinonimo di visite. I contenuti di internet sono complessi: un singolo articolo, contenuto in una pagina, può essere formato di molti singoli elementi; testo, elementi grafici, fotografie, audio, filmati... ognuno di questi fa scattare un hit. L'accesso ad una pagina contenente solamente testo causerà quindi un solo hit. Se l'articolo ha il testo e 5 immagini, scatteranno 6 hits, se ha 10 immagini 11 hits e così via. In un sito Il numero complessivo di hits di conseguenza dipende dal grado di complessità del sito, e può essere influenzato anche dalla presenza di elementi decorativi (fondini, banners, finestrelle animate...) che in realtà non danno informazioni, che il visitatore non 'legge'. Questi elementi accessori su Musubi non ci sono.
  • Banda: E' il traffico generato dal sito nel periodo preso in esame. Se ho 10 accessi ad una pagina che occupa 10 kbytes avrò 100kbytes di traffico, con 100 accessi avrò 1 Mbyte. Se il sito contiene materiale 'pesante', ad esempio video, si può avere traffico intenso anche con un numero limitato di articoli e di accessi. Su Musubi non sono presenti files audio o video, solamente testo e foto od immagini, ridotte a dimensioni tali da lasciarle fruibili ma non causare rallentamenti se venissero consultate contemporaneamente da molti lettori. Se dovessimo classificarlo diremmo che si tratta di un sito 'leggero'. Tuttavia il traffico che genera è elevato, e questo conferma che suscita interesse e viene 'letto'.

Riportiamo per una maggiore chiarezza il riepilogo del mese di novembre (dicembre come già detto è atipico per via delle feste):

Dall'1 al 30 novembre 2011:
Visitatori Visite Pagine Hits Banda
Totale 2.523 5.351 23.498 105.923 3.08 GB
Media giornaliera 84 178 641 3.538 0,10 GB

 

Il discorso sulla banda va approfondito, perlomeno per sommi capi: lo spazio occupato fisicamente da un sito non ha in questo momento grande importanza: un hard disk da 1 Tbyte costa meno di 100€ al dettaglio e fornisce spazio sufficiente per ospitare 1000 siti da 1 Gbyte, che è l'offerta media 'illimitata' della maggior parte dei provider economici.

Se il sito non è molto visitato quello spazio non dà fastidio a nessuno. Le linee di trasmissione dati invece costano cifre mediamente 1.000 volte superiori e non tendono al ribasso. Ne consegue che una pagina da 1 Mbytes con 100 visitatori al giorno costa al provider molto di più di una da 3 Mbytes con 10 visitatori: 100 Mbytes di banda contro 30. Quindi le offerte 'illimitate' non si estendono quasi mai al traffico: superata la quota mensile stabilita dal provider il sito viene declassificato e gli accessi avvengono a velocità ridotta, oppure il sito viene drasticamente bloccato ed appare un messaggio che avverte: tornerà on line il mese prossimo. Salvo eventuali nuovi sforamenti della quota di banda assegnata. Ed ecco un'altra delle ragioni per cui Musubi si appoggia ad un provider professionale. A memoria, senza andare a consultare il contratto, ci sembra di essere coperti fino a 15 Gbytes di banda mensile, al momento ne stiamo utilizzando intorno ai 3. C'è ancora un buon margine, e se lo superassimo a breve sarebbe a causa di un forte incremento dell'interesse da parte del pubblico.

Sarebbe un problema economico, ma in qualche modo ci arrangeremmo: l'interesse del pubblico merita sacrifici.

Va aggiunto che queste disparità di 'peso' fra vari siti e varie operazioni, che finora non ha avuto conseguenze dirette sul pubblico dei fruitori della rete, potrebbe averlo in futuro. La banda è una risorsa limitata e deve essere gestita evitando sprechi e favoritismi. Chi sta scaricando un film, che magari nemmeno guarderà mai, utilizza una quantità di banda migliaia di volte superiore a chi vuole leggere solo un editoriale o la sua posta di lavoro. Talvolta rende addirittura difficile o anche impossibile l'accesso di altri utenti che hanno pagato quanto lui: è spesso il caso delle 'pennette' internet, che sembrano a volte non funzionare inpiegabilmente anche quando il segnale è forte: la banda di quella cella è satura, qualcuno vicino a voi sta esagerando.

Anche in internet quindi si sta valutando l'ipotesi di far pagare di più chi consuma di più. L'ipotesi ha causato qualche protesta in nome della libertà di accesso e presumibilmente le proteste aumenteranno all'avvicinarsi dei primi provvedimenti concreti. Onestamente non le condivideremo, per le ragioni esposte sopra. Per quanto scomodo per tutti se i consumi non sono omogenei il principio del pagamento a consumo non solo si impone economicamente ma è anche fondamentalmente giusto.