Home
Coerenza. E coraggio
1979... Dojo Centrale di Roma. I praticanti sono radunati attorno a Hosokawa sensei e al dojo-cho Danilo Chierchini; casualmente... perché nessuno era stato avvertito della presenza del fotografo a fine lezione, è quindi l'attimo che suggella un giorno come gli altri. Chi c'è c'è... E' una immagine che viene da un passato non recente, ove tutti guardano però avanti, al futuro.
La natura "naturale"
Riflettendo su questa immagine (dal giardino del Ginkakuji di Kyōto) è affiorato sornione l'ennesimo paragone con l'aikido . In occidente ammiriamo l'albero dritto che punta verso il cielo, se devia dal suo percorso lo si considera pericolante e lo si abbatte. Questa diversa concezione del rapporto con la natura accetta il difetto, o per meglio dire la natura, dell'albero; lo lascia crescere come vuole e come deve, eventualmente dandogli supporto. Anche se non cresce nella direzione in cui idealmente dovrebbe tendere.
Siamo solo di passaggio
Un allievo, o per meglio dire un ex allievo, stringendo in pugno il suo diploma (ancora caldo delle mani del sensei che lo aveva da poco consegnato) mi ricordò che quel suo grado era in fin dei conti anche mio. E' vero: il lavoro dell'insegnante si materializza attraverso le successive tappe raggiunte da chi lo ha seguito e si è avvalso poi facendola propria, ma con modalità e con percentuali stabilite a suo esclusivo giudizio, della impostazione ricevuta.
Esami, esami, esami.... Ma non finiscono mai?
E' vero e lo dovremmo sapere almeno da quando il genio di Eduardo de Filippo ce lo ha ricordato: Gli esami non finiscono mai. Ma c'è anche un altro problema, anzi ce ne sarebbero diversi ma puntiamo l'indice su questo: a parte come finiscono... come iniziano questi benedetti esami?