Home
Random M.: Giappone - La strategia dell'invisibile
Michel Random è noto a molti studiosi delle arti marziali per la sua opera di documentazione, sia collaborando con altri ricercatori come Louis Fréderic sia pubblicando in proprio documentari o libri. Può destare un po' di sorpresa scoprire che si è dedicato anche ad analisi della società giapponese, ma come vedremo andando avanti lo fa sempre con una grande attenzione alla tradizione marziale, e inoltre sviluppando tesi che meriterebbero di essere meditate e approfondite.
Read more: Random M.: Giappone - La strategia dell'invisibile
Takuan Soho: Kendo
Takuan Soho; Kendo
Feltrinelli, 2017
Il lettore più smaliziato avrà già fatto un salto sulla sedia: come è possibile che Takuan Soho (1573-1624) abbia scritto di kendo, una disciplina formalmente nata su iniziativa della Dai Nippon Butokukukai nel 1920? A questo punto sarebbe stato lecito attendersi anche un trattatello di Galileo Galilei sul calcio (Soccereus Nuncius?). Abbiamo dato una rapida occhiata intorno, ma senza trovarne traccia. Vi terremo informati. Quanto a Takuan....
Bertini F. Il colore del gesto
Flavio Bertini. Il colore del gesto
Occorre immediatamente rendere conto al lettore della natura di questa pubblicazione, che potrebbe apparire fuori posto collocata come è all'interno dei testi tecnici di aikido. Non vi viene infatti data alcuna spiegazione tecnica ed è dedicata, prende ispirazione, da un'arte che non è aikido. Tuttavia sappiamo o perlomeno dovremmo sapere che anche l'aikido è un'arte, un'arte estremamente complessa e affascinante che si esprime attraverso il corpo del praticante e lascia tracce unicamente nella sua mente e nel suo spirito, ossia nella sua capacità di omologarsi alle leggi dell'universo dando voce e capacità di esprimersi al suo spirito vitale, quello che in giapponese viene appunto chiamato ki.
L'architettura giapponese
Osvaldo Lilliu ci ha recentemente lasciato, dopo una lunga vita dedicata all'arte in ogni suo aspetto. Fu uno dei pionieri dell'aikido in Italia e dopo il suo ritorno alla Sardegna fu una figura di spicco nello sviluppo a Cagliari di questa arte apparentemente lontana. Sviluppo importante che attirò l'attenzione di Hosokawa sensei, al punto di voler avere là il suo dojo e la sua dimora,