Molti si sono avvicinati alla cultura giapponese attraverso la pratica delle arti marziali, comprendendo ben presto che era solo un punto di passaggio, una porta aperta anzi spalancata verso un mondo magico ed affascinante. E' il percorso della maggior parte di quelli che si sono lanciati nell'avventura di questo sito, provenienti dall'aikido. Questa la ragione per cui troverete sempre che abbiamo un occhio di riguardo per questa disciplina.
Le arti marziali di cui si hanno notizie più remote risalgono all'VIII secolo circa. Da una di esse, codificata nel XII secolo dal signore di Daito, Minamoto Yoshimitsu, deriva il daito ryu aikijujutsu che a sua volta all'inizio dell'epoca Showa (1921-1989) diede origine all'aikido.
Le arti della spada sono probabilmente coeve se non ancora anteriori e probabilmente cominciarono ad assumere una fisionomia autoctona col prevalere col modello di spada conosciuto come nihonto. Tuttavia la frammentazione in numerosissimi feudi spesso apertamente ostili tra di loro fece sì che ognuno avesse la sua scuola pressoché segreta. Solo nel XVI secolo si svilupparono delle scuole a diffusione più vasta, che si sono tramandate fino ai nostri giorni col nome di koryu (scuole antiche).
Tsukioka Yoshitoshi. Duello tra Goto Mototsugu (1565-1615) e Okubo Tadataka (1560-1639). Particolare
Chi ha frequentato questo sito negli anni passati si è sicuramente reso conto che la frequenza degli aggiornamenti si è molto ridotta. La ragione è semplice: risiede nei nuovi impegni associativi che se da un lato stanno portando a risultati positivi e soddisfacenti hanno tuttavia costretto a prolungate interruzioni del lavoro su musubi.it. Andate avanti per qualche dettaglio.
L'aikido è la più nuova tra le più antiche arti marziali giapponesi: venne fondata intorno al 1925 dal grande maestro Morihei Ueshiba (1883-1969) che vedete nella immagine, ma affonda radici ultramillenarie in una arte conosciuta come Daito ryu aikijujutsu, codificata nel XII secolo dal principe Minamoto Yoshimitsu.
Agli inizi del 1900 Morihei Ueshiba apprese il daito ryu dal maestro Sokaku Takeda, all'epoca caposcuola. e nel decennio successivo sentì il bisogno di adattare quanto aveva appreso alla sua personalità e ai suoi scopi profondi. Iniziò così la nascita dell'arte denominata nel 1942 aikido, che il fondatore continuò ad elaborare e perfezionare fino al momento della sua scomparsa.
In Italia l'aikido venne prima saltuariamente insegnato da alcuni maestri provenienti dalla Francia e più raramente dal Giappone, si diffuse poi dal 1964 dopo l'arrivo del maestro Hiroshi Tada, inviato dallo Zaidan Hojin Aikikai di Tokyo che fondò alcuni anni dopo l'Aikikai d'Italia, ancora oggi l'organizzazione di aikido più rappresentativa, strutturata non come gruppo o federazione sportiva, ma come associazione culturale senza fini di lucro.
Il punto di riferimento per i praticanti ed insegnanti di aikido che curano questo sito è il Dojo Musubi di Roma. Potrà interessarvi anche il Dizionario dell'aikido,
La spada è acuta, pungente, affilata, forbita, fatale, formidabile, lucida, nuda, fina, forte, ben temprata, nobile, perfetta”
Agesilao Greco, La spada e la sua disciplina d'arte, 1912
Nel corso dei millenni si sono sviluppate in Giappone molte scuole di arte marziale ad opera dei samurai, guerrieri paragonabili all'immagine dei nostri cavalieri medioevali, che rifiutarono di arrendersi al "progresso" e decisero di tramandarle fino ai nostri giorni, mettendole però a disposizione di obiettivi da tutti condivisibili e rifiutando confronti inutili e sanguinosi.
Tutte le arti marziali antiche (koryu) richiedono la padronanza delle armi tipiche del samurai: la lunga spada ricurva (katana), la daga da fianco (wakizashi) da cui mai si separava, il pugnale, tanto, da portare in battaglia come estrema risorsa. Anche in aikido, l'arte da cui questo sito è nato, si studia l'uso delle armi ma solo come completamento di una complessa ed affascinante serie di tecniche - originalmente di difesa - da eseguire a mani nude.
Tuttavia per il proprio approfondimento culturale molti praticanti di aikido si dedicano alla cultura delle armi tradizionali, viste non come strumenti per offendere ma come strumenti per la costruzione ed il mantenimento del proprio livello interiore.