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Kenji Mizoguchi: 1941 - I 47 ronin
Kenji Mizoguchi fu a lungo il più noto regista giapponese a livello internazionale. Oltre ad altri riconoscimenti, venne premiato per 5 anni di seguito al Festival di Venezia, dal 1952 al 1956. Scomparve purtroppo prematuramente lo stesso anno, a soli 58 anni, e venne in un certo senso sostituito presso pubblico e critica, come portabandiera del cinema giapponese, da Akira Kurosawa. Tra le sue opere meno conosciute I 47 ronin, del 1941.
Hayao Miyazaki, 2023: Il ragazzo e l'airone
Anni fa Hayao Miyazaki annunciò il suo ritiro dall'attività. Una notizia che ha causato molto dispiacere tra i suoi non pochi ammiratori. Ma poi... Il 21 ottbbre 2024 - finalmente perché la curiosità e l'attesa erano non poca cosa - è diventato disponibile anche in Italia il dvd dell'ultima sua opera. L'uscita era infatti scaglionata in diverse date nei differenti paesi, dopo che la versione originale giapponese era uscita a giugno 2023. Come mai il maestro ha deciso di tornare a pubblicare una sua opera? E di cosa tratta?
Shohei Imamura, 1989: Pioggia nera
Shōhei Imamura: Pioggia nera (Kuroi ame)
1989
Yoshiko Tanaka. Kazuo Kitamura, Etsuko Ichiwara, Shoichi Ozawa
L'omonimo libro di Masuji Ibuse, sopravvissuto al bombardamento atomico di Hiroshima (edito in Italia da Marsilio) tratta del disperato infruttuoso tentativo di tornare a una vita quanto più possibile normale dopo la tragica esperienza, di cui si sarebbero portati per sempre i segni e il presagio di morte immatura e dolorosa. E' un genere conosciuto col nome di genbaku bungaku, "letteratura della bomba" che testimonia la gravità dell'impatto della tragedia non solo nei corpi delle vittime ma anche se non soprattutto nei loro animi. L'opera di cui tratteremo ne riprende fedelmente le linee.
2018: Das gedrukte bild
L'immagine stampata. Questo, tradotto, è il titolo della mostra di stampe giapponesi aperta fino al 30 settembre 2018 presso il Museum für Ostasiatische Kunst di Colonia. Dopo un lungo periodo di relativo silenzio in questo anno le mostre dedicate all'arte dell'ukiyo-e sembrano essersi improvvisamente moltiplicate, e la cosa non può che far piacere ma rende difficile una scelta. Contrariamente ad altre mostre, anche prestigiose e imperdibili, quesa esposizione non è itinerante: il museo ha attinto alle sue collezioni, iniziate nel lontano 1909 ma raramente esposte in precedenza.