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I partecipanti al secondo giorno del raduno di Milano, a distanza di un mese. Per quanto la sovrapposizione tra i partecipanti non sia stata molto elevata, nel complesso possiamo dire che i due raduni, non troppo lontani ma non ravvicinati si sono appoggiati l'un l'altro. Nel complesso, in mancanza di dati precisi da Milano, possiamo stimare che le presenze non siano state lontane dalle 300, di cui diverse decine hanno scelto di partecipare ad entrambi i raduni.

 

Come detto all'inizio il raduno tenuto annualmente da Asai sensei a Milano, organizzato dal "padrone di casa" Fujimoto sensei, si ripete da molto tempo: oltre 30 anni.

 

Nella foto, ripresa durante la prima giornata di allenamento, il maestro Fujimoto osserva l'allenamento.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Non è però diventato un appuntamento di routine: il maestro Asai, che frequenta i tatami italiani fin dagli anni 60, trova sempre modo di stupire, coinvolgere, affascinare.

 

E, non possiamo tacerlo, divertire.

 

Anche qui come a Roma non lo ha fatto ricorrendo a tecniche innovative o a particolari varianti, ma semplicemente richiedendo uno studio attento ma sereno dei principi e delle tecniche di base

 

 

 

 

 

L'intera prima giornata, va detto senza alcun intento riduttivo ma semplicemente per ribadire come sia possibile richiedere al praticante uno studio intenso - e l'adeguata concentrazione - anche ritornando su temi che alcuni giudicano esauriti, si è praticamente lavorato su una sola tecnica: ikkyo, nelle esecuzioni aihanmi e gyakuhanmi.

 

Anche chi è alle prime armi con l'aikido dovrebbe essere in grado di rendersi conto che si tratta di una tecnica apparentemente alla portata di chiunque.

 

Potrebbe essere una sorpresa constatare che può anche richiedere a chiunque, dal sesto kyu al sesto dan, un impegno assoluto, per quanto piacevole.