Haruki Murakami
1Q84
Einaudi, 2011

1Q84 è il nuovo romanzo di Murakami edito da Einaudi e da poco uscito in Italia che raccoglie i primi due volumi; il terzo è stato poi pubblicato in Italia nell'ottobre del 2012.

Per chi già conosce Murakami ed è abituato alle sue meravigliose incursioni nel fantastico-malinconico, diciamo che questo libro non fa che confermare la sua abilità nel farci immergere, lentamente e senza farcene accorgere, in una dimensione fantastica.

Il titolo fa pensare all'anno immaginato da Orwell, il 1984 appunto, dove il mondo è governato dal partito unico al cui vertice c'è The Big Brother. E' questo un personaggio che nessuno ha mai visto e che tuttavia controlla la vita di tutti i cittadini. Il riferimento ad Orwell è esplicito non soltanto nel titolo, dove in giapponese la pronuncia di 1984 e 1Q84 è identica (ichi kuu hachi yon), ma anche all'interno del libro dove i riferimenti all'organizzazione sociale non vengono nascosti, anzi vengono esaltati e quasi messi in contrapposizione anche nella scelta del nome di alcuni personaggi fantastici: i Little People.

Il libro è strutturato in un alternarsi di capitoli riguardanti i due protagonisti di questa storia: Aomame e Tengo. Entrambi accomunati dall'essere legati ad un passato, l'infanzia infelice, di cui ne portano ancora i segni. La memoria è un tema ricorrente e fondamentale dell'intera opera. Memoria come valore da recuperare, per capire chi si è.

Aomame è una giovane donna che sembra non aver legami col mondo in cui vive; ha una conoscenza del corpo fuori dal comune e usa questa sua capacità lavorando come istruttrice di stretching per mantenere il suo corpo in perfetta forma, come un santuario. Maniacale, fredda, calcolatrice ma altruista e compassionevole nei confronti di vittime di soprusi, Aomame ci ricorda i personaggi puri dei cartoni di Miyazaki, che al di la dell'etica e della morale comune, agiscono secondo un loro personale codice pur sapendo di commettere crimini. E comunque la fermezza di Aomame è un guscio protettivo che nasconde un cuore, un sentimento che la tiene legata al ricordo di un amore, vivo e presente anche se lontano nel tempo.

Tengo è invece un professore di matematica che ha delle abilità letterarie. Si presta a riscrivere un romanzo e questo avrà delle conseguenze sconvolgenti per la sua vita.

Non diciamo altro se non che i personaggi vivono in uno spazio rareffato, intimo, in cui indipendentmente dalla realtà in cui si trovano è fondamentale la propria identità, conquistata attraverso il recupero dei legami.

I temi toccati da questo libro imponente sono molti, e molto ci sarebbe da dire, tanto che qualcuno si è azzardato a ipotizzare che questo capolavoro (diventato un cult in Giappone, dove sono nate delle riviste ad hoc) possa essere un trattato di sociologia. Di certo vengono affrontati temi quali la violenza, il sesso (sempre slegato dalla morale), la morte, le città: ad un certo punto non si può che pensare al Calvino di "Le città invisibili" quando Aomame si chiede perchè gli uomini imbruttiscono le città con nuovi e appunto orribili costruzioni.

E poi la solitudine e infine l'amore. E' la solitudine che si vede come sfondo negli ingorghi della tangenziale, nei grandi alberghi di lusso, asettici e perfetti. Cosa importa alla fine di vivere nell'anno 1Q84 se però è questo il mondo in cui la solitudine può essere spazzata via? Eppure c'è sempre una doppia visione della realtà, anche dell'altra realtà. Fin dall'inizio il lettore attento intuisce nelle primissime parole di un personaggio secondario (sarà secondario?) che non bisogna farsi ingannare dalle apparenze. E diciamo noi: seguire la strada del cuore.