Shōhei Imamura: Pioggia nera (Kuroi ame)
1989
Yoshiko Tanaka. Kazuo Kitamura, Etsuko Ichiwara, Shoichi Ozawa
L'omonimo libro di Masuji Ibuse, sopravvissuto al bombardamento atomico di Hiroshima (edito in Italia da Marsilio) tratta del disperato infruttuoso tentativo di tornare a una vita quanto più possibile normale dopo la tragica esperienza, di cui si sarebbero portati per sempre i segni e il presagio di morte immatura e dolorosa. E' un genere conosciuto col nome di genbaku bungaku, "letteratura della bomba" che testimonia la gravità dell'impatto della tragedia non solo nei corpi delle vittime ma anche se non soprattutto nei loro animi. L'opera di cui tratteremo ne riprende fedelmente le linee.
Una doverosa avvertenza: le immagini di apertura non si riferiscono ai bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki ma al bombardamento di Tokyo con circa 1600 tonnellate di bombe incendarie di cui poco o nulla si parla, avvenuto nel marzo del 1945 e che si stima abbia fatto circa 100.000 vittime, un numero di feriti imprecisato ma che alcuni credono molto maggiore, e un milione di senza tetto.
L'atrocità della guerra appare intollerabile nelle immagini di Hiroshima ma abbiamo il dovere di ricordare che altrettanto gravi furono altri episodi, non importa a opera di chi. L'immagine a lato riprende il quartiere di Nihonbashi a Tokyo al termine del bombardamento. Per un approfondimento consigliamo la pagina in inglese di Wikipedia, che mantiene un tono più obiettivo rispetto a quella italiana.
Ripetiamo che sappiamo bene quanto siano sconvolgenti queste immagini, quanto sia difficile per il lettore essere obbligato a prenderne visione.
Ma sappiamo anche che il pubblico deve conoscerle.
E non dimenticarle.
Come già detto queste tragiche immagini, che non si riferiscono ai bombardamenti di Hiroshima e Nagaaki ma al precedente bombardamento con esplosivi convenzionali sono l'effetto del lancio di bombe incendiarie a frammentazione.che distrussero completamente 42 kmq della città di Tokyo.
Gli effetti del bombardamento di Tokyo, accuratamente studiati e previsti a tavolino, vennero poi altrettanto accuratamente documentati, esaminati e analizzati quantificandone e classificandone gli effetti.
Non è quindi accettabile la tesi sostenuta da chi aveva programmato e messo in atto i successivi bombardamenti nucleari che le relative conseguenze si fossero rivelate tragicamente superiori a quelli previste e cercate.
Esaurita questa necesssaria per quanto impressionante premessa, passiamo ad esaminare l'opera di cui inizia solamente ora la recensione vera e propria: Pioggia nera.
La protagonista: la giovane Yasuko rimasta orfana di madre viene ospitata dallo zio Shigematsu e della moglie Shikego, che decideranno di rasferirsi presso altri parenti che vivono in campagna per evitare le continue incursioni sulla città, sede di importanti industrie..
Sfuggiranno così alle più gravi conseguenze dell'esplosione, cui assisteranno sbigottiti da lontano.
Non incolumi, l'accecante lampo dell'esplosione e la successiva onda d'urto sono arrivatia fin là, ma apparentemente salvi.
E' una illusione destinata a durare ben poco.
Mentre Yasukko fa ritorno a Hiroshima via mare assieme ad altri il cielo si oscura: comincia a cadere sui loro volti la Pioggia nera.
Tenteranno invanno di cancellarne il segno con ripetuti lavaggi: la pioggia nera è ormai per sempre con loro.
La famiglia una volta riunita dovrà attraversare le rovine di Hiroshima, passando da un orrore all'altro.
Il regista propone poi uno stacco, forse ritenendo impossibile per lo spettatore continuare la visione della tragedia: Rivedremo i protagonisti negli anni seguenti, intenti al faticoso ritorno a una vita normale.