La recensione delle 30 opere di Akira Kurosawa si avvia verso il termine (dopo Una meravigliosa domenica (1947) ora la cronaca-recensione di I cattivi dormono in pace (1960). Un impegno maggiore del previsto: ma ne valeva la pena. Kurosawa infatti dichiarò che il modo migliore - o l'unico -  per comprendere quanto voleva dirci era di vederne le opere seguendo l'ordine cronologico.Alcune sono state giudicate da critica e pubblico, nei nei 70 anni trascorsi da quando il maestro iniziò a dirigere, opere minori. E' un errore: certamente ci sono opere più o meno riuscite, ma in nessuna l'impegno è venuto meno, per ognuna ha dato il massimo. Per questo l'esame del suo percorso artistico esige tempo, energie, ripetute riletture. Non è eccessivo ermetismo del maestro quando il messaggio non riesce di immediata comprensione: dobbiamo ammettere che è sempre esplicito ed inequivocabile, solo la nostra superficialità ci impedisce di coglierlo all'istante.