Cronache

2025, Novembre: Jun Nomoto ancora qui... - Un po' di cronaca

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Sm25 01Un doveroso e caloroso ringraziamente va rivolto innanzitutto a Ugo Montevecchi, fondatore e responsabile didattico del dojo Aikidomus di Rimini oltre che dell'Aikikai di San Marino.

Lo vediamo qui dare il  benvenuto ai partecipanti, accanto a Jun Nomoto sensei e Yoshiro Shibuya sensei.

 

 

 

 

Sm25 02Nomoto sensei inizia le sue lezioni con la sequenza kokyu soren introdotta molti anni or sono dal maestro Hiroshi Tada. Non si tratta semplicemente di esercizi di respirazione ma anche di un condizionamento che mira a preparare alla pratica organi che normalmente non vengono curati se non incidentalmente, mentre esistono in questo metodo esercizi rivolti espressamente alla apertura della gabbia toracica, alla circolazione sanguigna e altro ancora.

Vanno naturalmente eseguiti integralmente e nella giusta sequenza, evitando "assemblaggi" estemporanei.

Sm25 03Altrettanta cura viene riservata all'aikitaiso, con esercizi specifici volti alla preparazione tipica necessaria al praticante di aikido, non sempre raggiungibile con metodi di preparazione atletica più generici.

Questo esercizio in particolare nasce probabilmente nell'ambiente del sumo.

 

 

 

 

 

Sm25 04Seguono poi come tradizionae gli esercizi dedicati ai movimenti del corpo, sia te sabaki che ashi sabaki e agli spostamenti sul tatami.

A partire naturalmente dal classico e intramontabile tenkan.

 

 

 

 

 

 

Sm25 05Passando alle tecniche vere e proprie, ne sono state mostrate e proposte di vario tipo.

Sia a mani nude sia con l'utilizzo, da parte di tori o di uke, di bokken e jo.

Vediamo qui una applicazione di nikyo ipotizzando un tentativo di attacco neutralizzato e controllato utilizzando la propria spada ma senza causare danni fisici all'aggressore.

 

 

 

Sm25 06Gli stessi criteri vengono adottati anche quando è la controparte ad essere armata.

Qui vediamo su un ipotetico attacco con il tanto l'applicazione di un iriminage, che si concluderà con il disarmo e controllo a terra dell'aggressore.

 

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