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Termina qui la biografia del Fondatore messa faticosamente assieme diversi anni fa, in un periodo in cui l'accesso alle fonti non era facile - ma anche spesso ingannevole - come adesso. Manca ancora tuttavia un ultimo capitolo: Il pensiero.

Memorandum1984Era costituito dai Memorandum. Ueshiba Morihei teneva regolarmente delle conferenze presso l'Hombu Dojo di Tokyo, che vennero trascritte e poi pubblicate su Aiki Shinbun. Ne venne in seguito pubblicata - e inviata alle associazioni riconosciute in altre nazioni - una versione in inglese chiamata The Aikido. In ogni numero, per molti anni, nella rubrica Memorandum vennero pubblicati brani tratti da queste conferenze o letture. Sono sempre state di difficile interpretazione per gli stessi giapponesi, a causa del linguaggio antiquato utilizzato dal fondatore, di difficile comprensione essendo sopravvenute nel XX secolo numerose revisioni della lingua. E dei suoi frequenti riferimenti al pantheon della mitologia giapponese, affollato da miriadi di divinità ed enti sovrannaturali di cui i contemporanei avevano generalmente perduto memoria.

A una fonte già incerta, il testo giapponese, si aggiungeva così una ulteriore possibile fonte di equivoci, le traduzioni in inglese, che non sappiamo da chi venissero curate. Le ulteriori traduzioni in italiano pubblicate su Aikido, la rivista ufficiale dell'Aikikai d'Italia, vennero curate da diverse persone succedutesi negli anni, oramai scomparse o non più reperibil, a volte del tutto sconosciute. Tutto questo non ha certamente migliorato l'affidabilità dei testi. Né è possibile al momento una revisione, essendo andate perdute quasi totalmente le copie di The Aikido da cui sono state tratte le versioni italiane.

Sono stati pubblicati su Aikido nel corso di circa 30 anni 42 Memorandum, finché negli anni 90 l'Hombu Dojo cessò di inserirrli nelle sue pubblicazioni avendo esaurito il materiale a disposizione. Continuai a curarne per qualche anno le traduzioni su Aikido, in quanto aveva periodicità annuale mentre The Aikido usciva 3 volte l'anno, e per quanto non sempre la spedizione arrivasse regolarmente c'era ancora del materiale inedito a disposizione.

Sono in ogni caso, nonostante i dubbi sulla affidabilità che ho dovuto sottolineare, testimonianze che non meritano di scomparire e verranno pubblicate di nuovo: Ci vorrà tempo. Tada sensei ha voluto inserire i discorsi (dobun) del Fondatore nel suo programma didattico, e per quanto i Memorandum non siano a rigore scritti di suo pugno sono una fonte di apprendimento non facile ma necessaria sulla sua filosofia di vita e di conseguenza sugli obiettivi che intendeva raggiungere nell'arte dell'aikido.

Una nota finale: alcune "stranezze" della biografia sono frutto dei tempi. Ad esempio la mancanza dei segni diacritici per trascrivere le parole giapponesi e molti accenti errati nell'italiano: il web all'epoca soffriva di molte limitazioni, tra cui la mancanza di un sistema non solo per inserire ma anche per  far poi visualizzare ai lettori accenti e caratteri specifici delle varie lingue. Alcuni caratteri non erano accettati, e anche quando lo fossero stati la maggior parte dei lettori non avrebbe visto correttamente il testo ignorando di dover adattare la configurazione del proprio programma di lettura al set di caratteri utilizzato.

E una nota sulla spiritualità dell'aikido. Personalmente attribuisco al termine spirito un significato molto materiale, non troppo dissimile da quello che vogliamo dargli quanto diciamo di una persona che è "di spirito"; ossia che è vivace, ha una tensione, energia e curiosità interna che lo porta alla ricerca di sé stesso e del mondo, aiutandolo a essere in armonia con entrambi. Scrissi (nel secolo passato...) di guida spirituale dell'aikido: certamente ma anche qui con un intendimento mollto pratico, pragmatico: l'arte dell'aikido ha degli scopi, e dei programmi per raggiungerli.

Si dà talvolta troppa importanza al metodo, correndo il rischio di considerarlo fine a sé stesso, di pensare di avere realizzato lo scopo dell'aikido perché di è in grado di eseguire un decente tenkan o irimi. E' importante, certamente ma, più importante tenere conto delle parole del fondatore trasmesse dal secondo doshu - guida - Kisshomaru Ueshiba nel suo libro chiamato appunto Lo spirito dell'aikido, di cui ebbi l'onore di curare l'edizione italiana "Lo scopo dell'aikido è di formare persone oneste e sincere".

Fare bella figura sul tatami è irrilevante se non si tende costantemente a raggiungere questo obiettivo.