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Takeda Sokaku

All'interno della famiglia Takeda, un ramo cadetto della famiglia Minamoto da cui provenirono per secoli gli shogun, detentori del potere temporale in Giappone, si hanno notizie da circa 1000 anni di una arte marziale riservata ai componenti del clan e trasmessa attraverso i secoli ai discendenti dei differenti rami della famiglia.

TakedaTakeda Sokaku nacque il 10 ottobre 1859 nel palazzo dei Takeda in Aizu, e seguí gli insegnamenti paterni di kenjutsu, bojutsu e Daito-ryu, mentre studiava anche Ono-ha Itto-ryu al dojo Yokikan con Shibuya Toda.

Dal 1873 sotto la guida di Sasakibara Kenkichi si immerse nello studio del Jikishinkage-ryu, incontrando molti dei piú grandi maestri di spada dell’epoca, membri del Kobusho (la scuola ufficiale di arti marziali dello shogunato Tokugawa). Padroneggió un gran numero di tecniche e di armi inclusi spada (ken), bastone (bo), bastone corto (hankyu), pugnali da lancio (shuriken) e lancia (yari) in stile Hozoin-ryu.

Intraprese poi il suo musha-shugyo, pellegrinaggio teso al miglioramento dell'arte attraverso il confronto e lo scontro con altre scuole ed altri maestri, visitando ogni dojo, mettendo alla prova e perfezionando le sue conoscenze marziali dovunque si recasse. Approfondí inoltre il suo retroterra spirituale attraverso costanti visite dedicate alla preghiera, alla devozione e alle pratiche ascetiche in santuari come l'Udomyojin in Kyushu, il Monte Futara in Nikko ed il Monte Haguro nella provincia di Dewa. Le sue conoscenze di spada erano ineguagliate e veniva temuto come "il piccolo Tengu di Aize" (i tengu sono dei demoni dal lungo naso, rinomati anche per le loro abilità nell’arte marziale).

Nel 1875, dopo un infruttuoso tentativo di partecipare alla ribellione lanciata da Saigo Takamori in Satsuma contro le forze del nuovo regime Meiji, repressa prima che lui potesse varcare le linee, ritornó ad Osaka passando 10 anni come ospite nel dojo Kyoshin Meichi-ryu del maestro di spada Momonoi Shunzo.

Fu attraverso Saigo Tanomo, ex Consigliere Capo del dominio di Aizu, poi divenuto prete Shinto col nome di Hoshina Chikanori, che apprese l’oshikii uchi. Sokaku ricevette l’insegnamento nelle arti dello oshiki iuchi da Chikanori durante il suo apprendistato come sacerdote, che non ebbe peró seguito, e ritornó piú volte da allora a far visita al suo mentore. Sotto la guida di Chikanori si dice che abbia manifestamente perfezionato miracolose capacità di comprensione dell’altrui mente e dei pensieri, e che abbia afferrato ogni aspetto profondo dello oshiki uchi.

Il 12 maggio del 1898 Chikanori gli presentó un singolare poema, trascrivendolo nel registro delle iscrizioni di Sokaku. Una interpretazione delle parole di Chikanori è che stia paragonando il flusso di un fiume al flusso del tempo. Con l’inizio del periodo Meiji aveva avuto temine infatti l’età della spada, e qualunque fosse stato il grado di conoscenza di un uomo d'arme, egli non avrebbe piú potuto lasciare alcun segno né raggiungere alcuna meta. Di conseguenza, era il momento di cercare e costruire la propria via attraverso il jujutsu. ossia l'arte dell'adattamento, che non richiede l'uso di armi.

Da questo momento, Sokaku identificó sé stesso come un praticante sia di Daito-ryu aiki jujutsu che di Ono-ha Itto-ryu e viaggió attraverso il Giappone insegnando ambedue le arti per essere riconosciuto come il rianimatore (chuko-no-so) del Daito-ryu.

Sokaku non era grande e grosso – era alto non piú di 150 centimetri – ma i suoi occhi erano perforanti e le sue tecniche erano di un livello quasi sovrannaturale. Si dice che fosse capace di indovinare passato, presente e futuro di una persona ancora prima di conoscerla. Tra i suoi studenti piú conosciuti, oltre naturalmente al Fondatore dell'aikido Ueshiba Morihei, vi furono Saigo Tsugumichi, il maestro di spada dello Hokushin Itto-Ryu Shimoe Idetaro. Insegnò ad almeno altre trentamila persone: la firma con sigillo di ognuno di essi appare nel registro di iscrizione, ancora conservato ai nostri giorni.

Takeda Sokaku si spense il 25 aprile del 1943, all’età di 83 anni, mentre insegnava nella prefettura di Aomori.

Testo e foto: © Daito-ryu Aiki Jujutsu Hombu/Kondo Katsuyuki e Koryu Books.
Con adattamenti redazionali dello scrivente
Pubblicato dietro autorizzazione, grazie alla cortesia di mr. Derek Steel.
Daito-ryu: http://www.daito-ryu.org/
Koryu Books: http://www.koryubooks.com/

 

Deguchi Onisaburo

Deguchi2Ueda Kisaburo nacque nel 1871 nella città di Kameoka da una famiglia di piccoli agricoltori. Dovette abbandonare le scuole ben presto per aiutare i familiari ma riuscí a continuare gli studi da autodidatta, mostrando fin da giovane straordinarie capacità interiori

Nel 1898 venne iniziato durante un ritiro spirituale di una settimana nel santuario del monte Takakuma presso Kameoka; raggiunse un alto grado di padronanza dei suoi poteri paranormali, divenendo allo stesso tempo pienamente cosciente della sua missione.

Seguendo l’avvertimento profetico di "andare a Nord Ovest", si recó in visita alla mistica Nao Deguchi (1837-1916), unendosi a lei e fondando la setta Omoto. Di lí a poco sposó la figlia di Nao, Sumiko (1883-1952) e prese il nome di Onisaburo Deguchi che poi mantenne per sempre.

Una tappa fondamentale nella vita di Onisaburo Deguchi e del gruppo Omoto, è la pubblicazione dei Racconti dal mondo dello Spirito, avvenuta nel 1921. In questa monumentale opera di 81 volumi Onisaburo detta le linee di comportamento agli accoliti, raccoglie ed illustra le profezie della fondatrice, traccia a grandi linee la storia dell’umanità.

Inserendosi nell’onda del grande movimento spirituale degli anni 20, che diede vita in Europa all’Esperanto (1923) e nel mondo alla Federazione Mondiale Religiosa (1925) Onisaburo Deguchi fondó l’Associazione dell’amore Universale e della Fratellanza, con l’intento di abbattere ogni barriera di razza e religione. Mantenne stretti contatti con associazioni analoghe disseminate in tutto il mondo.

Sostenendo che l’Arte è la madre della religione; l’arte permette la nascita della religione, Deguchi aiutó la sua crescita interiore anche mediante una vasta ricerca artistica; spazió dalla letteratura alla pittura, dalla calligrafia alla poesia, ma la sua vera specialità fu la ceramica. Gli ultimi anni della sua vita durono consacrati alla creazione di oltre 3000 tazze da te, dipinte a vivaci colori con reminiscenze degli impressionisti francesi.

Le attività del gruppo Omoto vennero ripetutamente ostacolate dal governo giapponese. Durante il Primo incidente di Omoto, nel 1921, Deguchi venne arrestato. Nel 1935 il governo decise di nuovo un intervento contro il gruppo (Secondo incidente di Omoto) e dal 1935 al 1945 le attività del gruppo vennero proibite mentre la guida spirituale (la moglie di Onisaburo, Sumiko) veniva tenuta in prigione.

Onisaburo morí nel gennaio del 1948, all’età di 78 anni. Dopo la sua morte una vasta selezione delle sue opere in ceramica, da lui definite Le coppe scintillanti, venne esibita in una esposizione che traversò 6 nazioni d’Europa e Nord America. Quattro anni dopo scompariva Sumiko.

Le linee fondamentali di questa biografia sono tratte da quella ufficiale pubblicata dalla organizzazione Omoto-Kyo (http://www.oomoto.or.jp/).