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Ukita Ikkei (1795-1859)

La rete del governo

Rotolo su carta, cm 168 x 58,9

Kishimoto Kōichi, Hyōgo

Apparentemente una sorta di innocente haiku figurato, questo dipinto è in realtà costato anni di prigione al suo autore.

Raffigura con una allusione sottile quanto esplicita e tipicamente giapponese, la rete governativa con cui lo shōgun, rappresentato dal ragno, avviluppa e fagocita senza speranza alcuna di resistenza le creature delicate che rappresentano i sudditi.

Sullo sfondo del cielo nuvoloso assiste impotente la luna, simbolo dell’Imperatore

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Come ormai sappiamo l’haiku è un breve componimento di tre righe non in rima.

Il primo verso e l’ultimo sono di cinque sillabe, quello centrale di sette. Ma ci sono altre regole stringenti da osservare: spesso nell’haiku, perlomeno secondo le regole moderne codificate nel 1890, deve essere presente una parola, chiamata kigo, che identifica la stagione, come negli esempi convenzionali che seguono.

 

Primavera:

Alito di vento

Mollusco

Fiore di ciliegio

 

La dicitura della stampa, di Ando Hiroshige, recita così:

Su roccia e sabbia e sciacquando l'onda

il gioiello, l'awabi, pulisce se stesso

Si cambia la fodera del kimono, la primavera è qui

e si pulisce il pesce sayori per la festa di primavera

Vorrei trasformarmi in una creatura fine abbastanza

da seguire l'awabi nelle fessure tra gli scogli

L'awabi (abalone) è un mollusco bivalve presente spesso nella cucina orientale. Nella composizione l'artista ha inserito anche un ramo fioritoi di pesco, ulteriore richiamo alla primavera.

 

Estate:

Arcobaleno

Formica

Girasole

 

Ando Hiroshige

Marzo 1856

Tsushima: serata serena sulla costa

da Illustrazioni di luoghi celebri delle sessanta e oltre province

 

 

 

 

 

 

Autunno:

Luna

Salmone

Fagiolo di soia

 

Ando Hiroshige

1836 circa

Falce di luna e oche selvatiche

 

 

 

 

 

 

 

 

Inverno:

Neve

Gufo

Carota

 

Ando Hiroshige

1932-33 circa

Gufo su un acero sotto la luna piena

 

 

 

 

 

 

 

 

Le tre linee del componimento sono legate tra di loro in maniera astratta, come per invitare il lettore ad un gioco, quello in cui una persona pronuncia una parola e una seconda risponde con la prima associazione di idee che gli viene in mente.

Nell’haiku il poeta deve gestire allo stesso tempo le tre linee, non le singole parole. Normalmente si usano le prime due linee per comporre un quadro nella mente del lettore, e la terza per frapporre una rottura, in modo che il lettore veda tutto da un angolo differente.