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La parte teminale della lama - monouchi -  è quella che nelle raccomandazioni di ogni maestro di spada deve essere tassativamente usata per colpire. Anche in questa zona sono raggruppate numerose essenziali caratteristiche da porre sotto osservazione, ed anche se alcune di queste come naturalmente l'ha o l'hamon percorrono tutta la superficie della lama, ne parliamo solo ora per evitare una sovraesposizione di informazioni

Il tagliente della lama si chiama come abbiamo detto ha e la lnea che demarca la separazione tra le due differenti zone di tempera hamon. Per un articolo che illustri in maniera meno superficiale queste caratteristiche costruttive e la loro tecnologia, rimandiamo a quello che riporta una dimostrazione di yakiire (tempra) effettuata dal maestro Yoshindo Yoshihara, pubblicato anche sul sito dell'Aikikai d'Italia. Menzioniamo ora lo yakiba, zona temprata compresa tra lo ha e l'hamon. Si noti che in giapponese il suono muto H tende a trasformarsi in B all'interno delle parole, quindi yakiba è una mera trascrizione fonetica ma il termine viene reso in ideogrammi con yaki ha. Alcuni autorevoli esperti, Nakayama Kogan tra tutti, definiscono hasaki però il tagliente ed ha la zona che abbiamo qui definito yakiba.

Uno spigolo vivo, lo yokote, formato mediante l'uso di pietre ad acqua dal togishi che ha dato gli ultimi ritocchi alla lama uscita dall'officina del maestro spadaio, separa il corpo della lama dalla zona terminale, che viene chiamata kissaki. Le sue proporzioni sono importanti: ko kissaki (piccolo) chu kissaki (medio), o kissaki (grandie). Quello che vedete nell'esempio tende verso il chu kissaki.

 

Lo yokote incontra altre due linee di demarcazione: quelloa che già sappiamo chiamarsi shinogi ji, che corre paralllela al dorso della lama, e quella chiamata ko shinogi parallela al tagliente del kissaki (fukura). Questo punto d'incontro si chiama mitsu gashira o mitsukado. La linea di tempera della zona del kissaki (boshi) assume una caratteristica curvatura e deve arrivare a ricoprire almeno la punta, ma spesso si estende fino ad invadere la zona dello shinogi. Le dimensioni e le forme del boshi sono classificate in numerose tipologie e devono sempre essere accuratamente dettagliate.

Sembrerebbe di aver detto già molto, ma in realtà siamo solo agli inizi.

Altri articoli descriveranno la terminologia con cui vengono identificati ulteriori elementi della spada giapponese e della sua montatura (koshirae) e dei suoi accessori (kodogu).