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La fabbrica Toa produce come detto strumenti di precisione (il set è una vera officina, quella della Nippon Kogaku in Hiratsuka), ed il direttore ha richiesto alle maestranze un periodo di impegno straordinario per fronteggiare le esigenze belliche: tutta la produzione viene praticamente assorbita dalle necessità di sistemi di puntamento per vari tipi di armi. Agli uomini viene richiesto di aumentare la loro produzione del 100%, alle donne del 50%.

Ma le operaie non ci stanno, manifestando il desiderio, l'esigenza insopprimibile di fare qualcosa di più per aiutare la lor nazione, e si impegnano spontaneamente, del resto sono tutte volontarie e quindi particolarmente motivate - a incrementare il prodotto del 70%.

Kurosawa aveva deciso di girare un film in stile documentario, rimuovendo ogni artificiosità dal gruppo di attrici selezionato per ricoprire i vari ruoli chiave.

Organizzò quindi la loro vita quotidiana in ogni minimo particolare: per stimolare il loro spirito di gruppo le suddivise in squadre che si dedicavano alla corsa non agonistica, jogging si direbbe oggi, o alla pallavolo.

Questo non gli creò particolare difficoltà.

 

 

 

 

 

 

 

 

Fu veramente arduo invece convincere le riluttanti ragazze ad accettare di far parte di una banda di fiati e ottoni che sfilava quotidianamente per le strade, ogni mattina prima dell'inizio della giornata lavorativa, attirando l'attenzione di tutti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Naturalmente dispose di farle alloggiare nei dormitori collettivi della fabbrica, sottoposte agli stessi turni di lavoro delle maestranze vere e proprie e prendendo anche i pasti in comune.

Ottenne così di far perdere loro ogni artificiosità di aspetto o di atteggiamento, ed una notevole credibilità nel ruolo di operaie specializzate.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ancora molti anni dopo, riguardando il film, poteva concludere di essere riuscito in quello che si era prefissato: raffigurare le vicende di un gruppo di ragazze normali, piene di energia e di ingenue aspettative sulla vita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Rimase l'unica opera di Kurosawa che ebbe come protagoniste assolute delle donne.

In cui anzi gli uomini rimangono relegati in ruoli assolutamente secondari.

Rivedendo l'opera ancora molti anni dopo Kurosawa continuava a convenire sulla assoluta impossibilità di rendere - o tentare di rendere - sentimenti di assoluto patriottismo e completa dedizione attraverso la recitazione. Era assolutamente necessario creare coesione e solidarietà all'interno del gruppo di lavoro, generando così autentici sentimenti da far riprendere agli obiettivi.

L'impegno quotidiano delle attrici e delle maestranze nel lavoro della fabbrica, contribuì anche a far assumere a tutti un atteggiamento più naturale, ed i volti delle persone concentrate nel comprendere il funzionamento dei meccanismi o a controllare la qualità delle lenti prodotte riuscirono a trasmettere fedelmente, secondo il regista, la vitalità e la bellezza delle persone al lavoro.

Per le riprese delle operaie al lavoro venne adottata paradossalmente una marcia militare "nemica": Semper fidelis, composta nel 1888 da John Philip Sousa ed adottata nel 1909 dal corpo dei marines. L'occhiuta censura tuttavia non se ne accorse