Man mano che la trama si sviluppa ne divengono più evidenti i punti deboli: in un eccesso di retorica i temi trattati vengono dati per scontati, ed il protagonista della ribellione al sistema, che dovrebbe essere in primo piano, rimane una figura sfuocata che si esprime solo con generiche frasi fatte, prive di incisività.
A peggiorare la situazione dà il suo efficace contributo l'ennesimo deprecabile doppiaggio in italiano che non tiene in alcun conto le intonazioni originali volute dal regista e le espressioni volitive degli attori, in palese disaccordo con i toni queruli da soap opera scelti dai doppiatori o fatti loro scegliere.
Kurosawa dal canto suo fa quello che può, ma è evidente che non riesce a rendere al meglio temi non suoi.
Continuano le discussioni e a volte gli scontri tra Noge e la giovane Yukie, cui assiste muto lo scialbo Itokawa.
Se Noge appare poco credibile nella fumosità dei suoi ideali, lo è però ancora di meno Yukie di cui non si capisce l'opposizione di principio ad affermazioni vaghe ma proprio per questo condivisibili, mentre la sua focosità appare come uno scontato stratagemma che vuole preparare lo spettatore allo sbocciare dell'amore tra i due.
Sicuramente Kurosawa è rimasto profondamente insoddisfatto di questa opera: lo prova alcuni anni dopo quando riprende in L'idiota, sviluppandoli con maggiore serenità e mano più felice, alcuni dei temi solamente e grossolanamente abbozzati nel Rimpianto.
Yukie per sfogare le sue inquietudini suona al pianoforte per Noge I quadri di una esposizione di Mussorgskij, come farà nella seconda opera Ayako per Kameda, e quando l'idillio sfocerà nel matrimonio dopo alcuni anni di separazione il suo comportamento diverrà ancora più capriccioso, ai limiti della paranoia, come tornerà a fare Ayako.
Un tentativo di Kurosawa di approfondire i temi della emotività femminile, cui non seppe tuttavia abbandonarsi completamente, per un misto di rispetto e di timore reverenziale. I protagonisti delle sue opere sono quasi sempre uomini, le eccezioni sono talmente poche da numerarsi sulle dita di una sola mano e le vogliamo qui elencare:
Nel 1944 l'operaia Tsuru nel film di propaganda bellica Lo spirito più elevato
Nel 1946 la ribelle suo malgrado Yukie in questa opera
Nel 1947 la romantica Masako in Una meravigliosa domenica
Appaiono poi occasionalmente coprotagoniste, spesso tragiche ma talvolta grandi nella loro tragedia: in Rashomon la donna contesa Masako (un caso che il nome sia ancora quello, ma in una situazione così diversa e diametralmente opposta?). In L'idiota Ayako e soprattutto Taeko. E poi Asaji, avvelenata dall'ambizione in Il trono di sangue, e che rimane una delle sue figure più forti. Viene poi un lungo periodo in cui la figura femminile appare soprattutto di contorno, non sfuggendo a questa regola nemmeno la capricciosa principessa Yuki in La fortezza nascosta. Solamente nel 1985 in Ran la crudele Kaede riporta una donna ad essere struttura portante - anche se non la sola e non la principale - di una vicenda narrata da Kurosawa. Dobbiamo arrivare ancora più lontano prima che una donna, l'ultima, torni ad essere protagonista assoluta.
Nel 1991 la tormentata Kane in Rapsodia in agosto.
Assodato che la rappresentazione dell'animo femminile ha spesso messo in difficoltà Kurosawa, che fu il primo a riconoscerlo, va detto comunque che nella seconda parte del film proprio la figura di Yukie riscatterà i punti deboli costituzionali della vicenda.
Esasperato dalla volubilità di Yukie Noge trova invece solidarietà nel padre, per quanto appartengano a mondi differenti ed abbiano ruoli e caratteri diversi.
E' il professore per primo a segnalare l'infittirsi dei controlli governativi sopra la dissidenza, che arrivano a minacciare apertamente dalle pagine dei giornali le chiusure delle facoltà considerate più sovversive.
Rotti temporaneamente i rapporti con l'esasperante Iukie, Noge è uno degli animatori dei moti studenteschi, delle cui motivazioni d'altronde poco capiremmo se dovessimo affidarci solamente alle immagini del film e alle traduzioni dei generici striscioni di protesta che appaiono in sovraimpressione.
Verrà arrestato durante una manifestazione di protesta, e portato via da un nugolo di poliziotti.
In un discorso tenuto alla platea degli studenti Yagihara riconosce la sconfitta, e privatamente consiglia i loro capi di non mettere a repentaglio inutilmente la loro carriera universitaria. Nella realtà il professor Tagikawa venne destituito dal Ministro della Pubblica Istruzione e i suoi colleghi della facoltà di GIrurisprudenza diedero le dimissioni per protesta, si trattava quindi di un episodio dai contorni molto diversi di quelli tratteggiati nella sceneggiatura, se veramente la trama la si voleva ispirata soprattutto alle agitazioni politiche dell'epoca si è persa una buona occasione .
Itokawa, per indole e per le pressioni della famiglia che si sacrifica per mantenerlo agli studi, vuole staccarsi dal movimento studentesco. Di più. E' disposto a tradirlo per assicurarsi l'immunità. Scoperto dai compagni, viene anche lasciato definitivamente da Iukie.
La sequenza successiva ci trasporta 5 anni dopo, nel 1938. La mano pesante del governo militarista si sente sempre più forte e reparti in arme percorrono le strade di Kyoto.
Iukie non ha trovato una soluzione od uno sfogo ai suoi problemi esistenziali. La sua gioventù continua a consumarsi inutilmente, è distratta ed apatica nello studio, irritabile ed incostante negli interessi personali.
La vediamo disfare con stizza il lavoro ikebana che stava tentando inutilmente di assemblare, e che avrebbe dovuto portarle invece serenità.
Itokawa che ha fatto carriera - è procuratore - sta invano cercando di convincere il professore a chiudere il suo studio di consulenze legali gratuite, malvisto dalle autorità. Trattenendosi a cena, si è riavvicinato a Iukie, aveva annunciato una importante novità: tra alcuni giorni avrebbero rivisto Noge.
Noge, che sembra molto più rilassato e sicuro di se di una volta, dichiara infatti di essere cambiato nei 5 anni passati in prigione: ha letto molto, è maturato.
Iukie si è già resa conto di non essere fatta per vivere una vita tranquilla e monotona al fianco di Itokawa, la attirano lo spirito di avventura e lo slancio vitale incurante delle conseguenze di Noge. Lo ha già ammesso con lo stesso Itokawa, ma non le sarà facile confessarlo a Noge.
Questi dal conto suo, che ora ha un lavoro nell'esercito, confessa di essere cambiato anche nello stile di vita, e sembra avere rinunciato ai suoi slanci rivoluzionari.
I sentimenti di Iukie i suoi progetti di vita non sono chiari nemmeno a lei stessa ed infine prenderà la decisione di andare a vivere da sola, per capire meglio cosa vuole veramente dalla vita.
Si trasferirà a Tokyo, ma nemmeno lì troverà serenità, sempre vagheggiando nuovi progetti come quello di trasferirsi in Cina, ma sempre incapace di trovare interesse in qualcosa.
La ritroviamo così 3 anni dopo, nel 1941, quando il Giappone sta per entrare nella seconda guerra mondiale.
Non ha mai tentato di incontrare di nuovo Noge, ma viene a sapere da Itokawa, ormai sposato e prossimo a diventare padre, che anche lui risiede ora nella capitale.
Da lui viene a sapere che Noge dirige ora un istituto di ricerche storiche e sociali. Non dice nulla, ma sa già he lo andrà a cercare.
Anche in un'opera indiscutibilmente poco riuscita, ed anche nei momenti meno felici, Kurosawa è pur sempre un grande artista, ed il suo soffio poetico a volte è impetuoso ed emerge, nonostante ogni circostanza avversa.
Iukie dopo essersi fatta annunciare, senza tuttavia lasciare il suo nome, rinuncia e si allontana.
Tornerà da allora molto spesso e per lungo tempo alle porte dell'istituto, senza trovare mai il coraggio di entrare di nuovo.
La lunga sequenza in cui Iukie, nelle varie stagioni, abbigliata modernamente o col tradizionale kimono, vaga per quella strada senza sapere che fare, è singolarmente leggera e piacevole anche se priva di fatti, di dialoghi e di altri personaggi.
Non sapremo mai se è per caso che Noge finalmente la incontra, mentre intenta ai suoi pensieri nemmeno si accorge del suo arrivo.