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Utamaro: Awabi tori (pescatrici di abalone).

Stampa in trittico eseguita in tecnica nishiki-e (policroma), 1788 circa, particolare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L'informazione era esatta: Il signore Matsudaira ha radunato un folto gruppo di nobildonne, e con loro si è diretto verso la spiaggia, dove i suoi attendenti gli hanno preparato un seggio, sul bagnasciuga.

Ad un suo cenno le donne si tolgono i preziosi vestiti, rimanendo  con la sottoveste, e si immergono nell'acqua, all'interno di una barriera, per catturare con le mani i pesci che vi sono stati immessi.

 

 

 

 

 

 

 

 

Il gruppetto cui si è aggregato l'artista osserva da lontano, nascosdendosi alla meno peggio sulla veranda di un fabbricato dove è penetrato furtivamente.

Utamaro non sta nella pelle, è ritornato prepotentemente alla vita.

La vista di tanta bellezza è linfa vitale per lui.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dopo il primo attimo di rapimento, chiede affannosamente che gli portiino della carta, ed il pennello.

E' ritornato di colpo in se stesso, l'arte lo ha ripreso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La macchina da presa indugia in riprese subacque delle donne intente alla loro pesca miracolosa, sospese in un fluido che le rende quasi immateriali, senza alcun compiacimento o morbosità.

Anche quello di Mizoguchi è un un omaggio sincero e disinteressato alla beltà femminile, ed allo stesso tempo che all'arte di Utamaro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Utamaro: Nofu ni yosuru koi. (Amore verso la moglie di un contadino). Particolare

Fa parte di una raccolta di stampe che rendono omaggio a vari tipi di bellezze femminili.

Oban (grande formato), 36,59 m x 24,5, nishiki-e (stampa policroma).

1795 circa