Indice articoli

Estoy buscando a mi esposa...

Siamo tutti d'accordo che questo Cinquantennale dell'Aikikai d'Italia è stata la festa del Maestro Hiroshi Tada. E' stato lui il festeggiato e per tale motivo tantissimi allievi sono venuti dal Giappone, e non solo, per essere qui insieme al nostro direttore didattico.

E con loro, alcuni dei più grandi maestri giapponesi, italiani e di altri paesi, sia che abbiano contribuito alla crescita dell'Aikido in Italia sia per spirito di amicizia e stima. Alcuni di essi, soprattutto i maestri giapponesi, sono conosciuti perché ancora oggi vengono in Italia a dirigere stages, altri invece sono conosciuti per fama o per racconti di altri praticanti, o per essere citati su libri, riviste o in rete.

Dato che la mia curiosità è grande tanto quanto la mia ignoranza, alcune volte si annullano (per una curiosa quanto, appunto sconosciuta legge fisica), e per tale motivo non conoscevo di faccia tutti i maestri giapponesi intervenuti.

Fiera di Roma, interno pomeriggio, sabato 1 novembre.

Vedo scendere dalle scale mobili del padiglione dove si svolge il raduno, un signore giapponese, sui 70 anni circa, vestito in modo semplice e dal portamento attento e timido, tipico di questo popolo, con il trolley con sé. Lo sguardo è curioso per l'ambiente circostante, ma è anche come se stesse cercando qualcuno o qualcosa... Lo stage è già iniziato da un pezzo, sul tatami c'è un momento di pausa, forse in attesa della lezione del Doshu. Ormai tutta la delegazione giapponese è arrivata, maestri e allievi. Quasi tutti loro sono già presenti sul tatami, cambiati.

Il signore giapponese si ferma davanti a me e, osservando il cartellino rosso STAFF, timidamente richiama la mia attenzione, quasi non volesse disturbare. Tipico di questo popolo. Penso scioccamente tra me e me

"...accidenti, e lui da dove salta fuori? sarà arrivato adesso...possibile?...a stage iniziato da diverse ore!?!".

No, non è tipico di questo popolo! Mi avvicino e lo guardo in viso, ha gli occhi dolcissimi, il volto sorridente che fa tenerezza, i capelli un po' arruffati...e gli chiedo di cosa avesse bisogno. Lui, in spagnolo miscelato con un italiano stentato, mi esclama "Estoy buscando a mi esposa..." o qualcosa di simile. Oddio!! E ora?

Ci siamo preparati un po' a tutto nell'organizzazione, ma un giapponese che si è perso di vista con la moglie in quella marea di gente, è eccessivo! Mi descrive sommariamente la moglie, senza però dirmi il cognome, quindi mi allontano per cercare di individuare una signora giapponese che si guardi intorno anch'essa smarrita, ma niente. Dopo un attimo il signore giapponese mi richiama e con un tenero gesto mi ringrazia dicendomi che l'aveva trovata. Meno male.

Dopo neanche un pò, eccolo che rispunta...stavolta si è cambiato. Anche col keigogi e l'hakama, il suo aspetto tenero e timido non cambia. Mi richiama, forse la mia faccia stordita gli ispira una inconsapevole fiducia. Mi chiede se è possibile fare un annuncio al microfono per trovare suo figlio, perché non sa dove si trovi.

Oddio, una famiglia aperta! Mi dice il nome del figlio, quindi anche il cognome...preso dal desiderio di risolvergli il problema, corro dal nostro efficiente interprete, Koji-san, e gli chiedo se è possibile fare questo annuncio. Al pronunciare il cognome del ragazzo, Koji ha un moto incredibile nel fare l'annuncio, senza esitazione... Qui avrei dovuto nutrire qualche sospetto. Sarebbe anche una mia prerogativa. Ma nulla!

 

 

Per fortuna anche il problema del figlio si risolve. Il pomeriggio scorre in gioiosa pratica, sono tutti impegnati nelle lezioni del maestro Tada e del Doshu.

Riprendo ad occuparmi di amene faccende dell'organizzazione insieme agli amici di ventura. Mi perdo buona parte dell'embukai ma partecipo alla lezione del Doshu, e ormai la giornata è finita.