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Le stampe di Utagawa Kuniyoshi (1797-1861)

Anche Kuniyoshi nacque ad Edo, col nome di Yoshisaburō. Era figlio di un tintore di stoffe e a questo viene attribuita da alcuni la sua preferenza per le tinte vivaci. Manifestò un precoce interesse verso le arti figurative, rimanendo colpito all'età di 8 anni dalla visione di alcuni libri illustrati in stile ukiyo-e. Dopo soli 4 anni già entrava nella scuola di Utagawa nella bottega del maestro Toyokuni già menzionato, ed assumeva il nome di Kuniyoshi, nome composto come d'uso con un ideogramma preso dal nome del suo maestro ed un altro dal suo nome originale. Di carattere difficile, ribelle anche nei confronti del suo maestro e del suo rivale e collega Kunisada, fu solo relativamente tardi, intorno al 1830, che Kuniyoshi cominciò a farsi strada ed essere universalmente apprezzato.

Utagawa Kuniyoshi (1797 - 1861): Bokusen no zu (la battaglia dell'inchiostro), particolare

 

Il titolo, in alto, è riportato in bianco dentro una vaschetta per inchiostro. Le battaglie dell'inchiostro erano un passatempo in voga negli ambienti della corte già nel X secolo ma è molto verosimile che Kuniyoshi abbia garbatamente preso in giro in questa stampa gli usi stravaganti e decadenti del suo tempo.

Dopo aver conosciuto il successo con l'illustrazione del Suikoden, romanzo storico di origine cinese, Kuniyoshi rimase nell'immaginario popolare come l'illustratore per eccellenza di musha-e, stampe di guerrieri, ma la sua produzione è veramente sterminata e tocca ogni tema, da quelli storici a quelli fantastici, da quelli popolari a quelli divulgativi, senza trascurare quelli satirici e grotteschi.

 

Effetti che Kuniyoshi non disdegnava, da vero edokko ossia abitante di Edo, ma con una sfumatura di significato che si avvicina a quella del "romano de Roma". Ovvero portatore ed archetipo di una mentalità beffarda e disincantata , quella tipica degli abitanti di alcune grandi capitali ove si è visto di tutto e nulla può più sorprendere. Non è un caso che per trovare paralleli  a Kuniyoshi nell'arte occidentale ricorriamo all'opera di quello che venne definito "er pittor de Roma": Bartolomeo Pinelli.

 

Bartolomeo Pinelli (1781-1835)

 

Maschere del Carnevale di Roma

 

 

 

 

 

Utagawa Kuniyoshi

 

Giovane donna appartenente alla classe samurai, in atto di cogliere un ramo di ciliegio in fiore

 

Come è noto il fiore di ciliegio  oltre ad essere uno dei simboli più noti del giappone, è anche il simbolo della caduca ma splendida vita del samurai.

 

Ce lo rammenta un antico detto: hana wa sakuragi, hito wa bushi ossia tra i fiori [il migliore è] il ciliegio, tra gli uomini il samurai.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E' un vero peccato essere costretti ad accennare solo di sfuggita ad un altro immenso artista appartente alla scuola di Utagawa e precisamente Hiroshige (1797-1858). Ma sicuramente avremo modo di tornarci sopra in altra occasione, anche presto, e di rendergli il dovuto onore.

Utagawa Hiroshige: Kojimachi-itchome Sanno Matsuri nerikomi (Processione della festa di Sanno nel rione di Kojimachi)

 

La processione, che si staglia controluce sullo sfondo col gonfalone di Minami (la scimmia) che svetta, serve da pretesto per una rappresentazione paesaggistica.

In primissimo piano a sinistra un dettaglio del gonfalone di Odenmachi (il gallo) funge da quinta alla composizione.

(Catalogo)