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Il bijinga (美人畫) è un genere artistico in cui l'estro dei più grandi pittori giapponesi ha saputo attingere vette forse inarrivabili.

Le bijin (美人), belle persone, sono soprattutto donne: ogni donna può essere a suo modo incomparabilmente bella, mentre questo dono, che solo apparentemente è di natura, non è alla portata di tanti uomini.

Neko san, con la sua immensa sensibilità, non poteva che rimanere attratto dalla bellezza delle bijin. e spesso i due splendidi esseri si cercano, si trovano.

Keisai Eisen (1790-1848) è noto anche come Ikeda Eisen.

In questa sua opera (particolare) ci rendiamo ben conto del legame amoroso che lega tanto armoniosamente la donna a neko san.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il dialogo muto che può intercorrere tra la donna e neko san è spesso sfortunatamente interdetto all'uomo.

Possiamo sempre, per fortuna rispettosamente ammirarlo da lontano.

Ammira, rappresenta e ci trasmette uno di questi delicati e preziosi momenti Kubo Shunman (1757-1820)

Fu rinomato artista della scuola di Kitao, conosciuta anche come scuola Shigemasa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Certamente, nemmeno con la sua grande amica neko san rinuncia ad essere se stesso: dispettoso ed irriverente.

La stampa proviene dalle magiche mani di Torii Kiyomitsu (1735-1785).

Fu la terza guida della scuola Torii e fu attivo nel periodo di transizione dalla tecnica benizuri-e, alla più complessa nishiki-e.

Questo opera, risalente probabilmente al primo periodo della sua produzione, mostra le due sole colorazioni, rosa e verde utilizzate nella tecnica benizuri-e

Nel giro di quasi un secolo la tecnica nishiki-e arrivò ad utilizzare oltre 10 colori. Potete trovare maggiori informazioni su queste tecniche nell'articolo dedicato alla esposizione delle opere di Hiroshige che si tenne a Roma nell'anno 2009.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Naturalmente gli scherzosi, divertenti, frequenti e piacevoli dispetti non inquinano minimamente il rapporto con neko san.

Anzi lo rafforzano, sono assolutamente necessari e ne rappresentano il piacevole piccante condimento, preludio a momenti altrettanto giocosi in cui è bello manifestarsi reciprocamente il proprio amore.

Tsukioka Yoshitoshi (1839-1892) viene spesso considerato come l'ultimo grande dell'ukiyo-e, senza voler togliere nulla agli altri artisti che hanno operato in epoca successiva.

Ha rappresentato grandi guerrieri, grandi e spaventose battaglie, grandi cambiamenti epocali.

Ma questa sua opera, dedicata a neko san e a bijin san, ci sembra una delle più belle in assoluto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E' giunto, e ci dispiace abbandonare un argomento così piacevole, che ci allarga il cuore e ci schiarisce la mente, il momento di concludere.

Vogliamo farlo con l'opera di un autore moderno che al momento non siamo ancora riusciti ad identificare.

Vi saluta con questa immagine neko san, e vi invita a cercarlo ancora tra le molte opere dei molti artisti che hanno voluto rendergli - a rispettosa distanza - il dovuto omaggio.