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Una volta superato l’esame sembrava che fosse finita… invece dovremo ancora ricevere il diploma e ci ritroveremo di fronte a un maestro che lo consegnerà con una cerimonia protocollare. Quindi dobbiamo sapere come comportarci correttamente.

Anche se si è nel proprio dojo e si riceve un diploma di kyu valgono le stesse regole, ma per i diplomi dan di solito ci si trova in un grande raduno, affollato di molti praticanti. Quindi è bene esser pronti e non sistemarsi troppo lontani.

Nelle grandi occasioni l’inizio della cerimonia della consegna è inequivocabile: accanto al maestro, sulla sua destra ed in posizione leggermente arretrata, si posiziona chi ha l’incarico di portare i diplomi, controllarli, tenerli in ordine e consegnarli al maestro aperti, per permettergli di leggere il nome e chiamare la persona interessata. Nei maggiori raduni è anche lui un maestro di alto grado. I diplomi oltre il quarto dan vengono come sappiamo consegnati chiusi dentro la busta, all’esterno della quale è ripetuto il nome.

Chi deve ricevere il diploma esce dai ranghi e passando davanti ai praticanti in seiza percorre in piedi, senza correre ma neppure procedendo con lentezza, a passo naturale come naturale dovrebbe essere ogni cosa che riguarda l’aikido, il tratto che porta davanti al maestro. Qui si mette in seiza e si inchina solennemente. Il rei dell'aikido, per esplicita volontà del Fondatore, si esegue poggiando contemporaneamente le due mani sul tatami, distanziate tra loro di un palmo circa od accostate, e non poggiando prima la mano sinistra e poi la destra.

Il maestro fa quindi cenno di avvicinarsi  per cui si fanno alcuni passi in shikkō fino a trovarsi a circa 2 metri di distanza. Occorre tuttavia prestare estrema attenzione ad eventuali variazioni procedurali richieste dal maestro: è possibile ad esempio, è successo anche recentemente, che richieda di posizionarsi direttamente davanti a lui soprassedendo alla fase preliminare. Questo succede soprattutto quando i diplomi da consegnare sono molti ed è necessario accelerare la procedura.

A questo punto il maestro procede alla lettura del documento, con voce altisonante adeguata alla circostanza. Chi ha la fortuna di ricevere il diploma dalle mani di un grande maestro, come Hiroshi Tada sensei, si rende conto immediatamente di trovarsi di fronte alla incarnazione dell’arte dell’aikido, e avverte fisicamente la vibrazione della sua energia nell’atto della proclamazione. Basterebbe questa sensazione a fornire lo stimolo per continuare nella ricerca, fino ad ottenere una nuova occasione per essere di fronte a lui.

Appena terminata la proclamazione si avanza in shikkō fino a poter ricevere il diploma con le due braccia tese (il famoso ma ai che dovremmo padroneggiare: questa è una delle circostanze in cui va ricordato ed applicato).

Attenzione: è antica usanza che gli uomini porgano prima la mano destra e poi la sinistra, entrambe con il palmo rivolto in alto. Le donne invece porgono prima la sinistra e poi la destra.

Assieme al diploma giapponese l’Aikikai d’Italia usa consegnare quello nazionale, e la yudansha card per chi ha ottenuto il grado shodan.

 

 

 

 

 

Sempre tenendo il diploma con le due mani lo si porta in alto all'incirca all'altezza degli occhi, accennando un inchino in segno di ringraziamento, lo si mantiene poi all'altezza del mento, per rispetto nei confronti del documento, che non deve essere sfiorato dall’alito. Ricordiamo che anche nell’esame di una spada ad esempio ci si deve astenere dall’alitarvi sopra, tantevvero che si usava esaminare una lama tenendo un foglio di carta ben serrato nella bocca.

Non si deve tuttavia esagerare, sollevando troppo il diploma fino a portarlo a volte addirittura sopra la testa, come si vede spesso. La corretta postura con cui si presenta o si riceve un oggetto nei confronti di una persona di riguardo, è questa. Si tratta di un fotogramma del film Sanjuro, di Akira Kurosawa, e la scena rappresenta la presentazione del pranzo da parte di un gruppo di ancelle a Tsubaki Sanjuro, ospite della casa.

L'immagine precedente ha lo scopo di illustrare l'analogia tra molte abitudini ed usanze adottate nel mondo delle arti marziali e quelle derivate dalla tradizione in senso più vasto.

Questa seconda immagine raffigura il maestro il maestro Yoshio Sugino (1904-1998, adepto della scuola Tenshin Shoden Katori Shinto ryu, che risale al XV secolo).

Mostra come si mantiene un oggetto davanti a se in modo conforme all'etichetta, in questo caso la spada. Si noti che la tsuka (manico) è rivolta a destra ed il tagliente della lama verso la persona.

Rimanga ben chiaro che questa è la forma generalmente adottata e universalmente considerata corretta, le varianti tuttavia non mancano e in materia di etichetta è sempre bene adattarsi a quella dell'ambiente ove si è ospiti al momento, rimandando ad altra occasione le domande.

Infine si appoggia il diploma sul  tatami, sulla propria destra, e si esegue un inchino vero e proprio; quindi  lo si riprende con due mani e ci si allontana in ushiro shikkō riguadagnando il punto dove ci si era messi in seiza.

Qui ci si rialza e ci si avvia infine verso il proprio posto, sempre ad andatura naturale ed in assoluto silenzio. Va da sé che durante tutta la cerimonia protocollare non bisogna mai volgere le spalle allo shomen ed al maestro.  Ma ancora una volta non è finita: già da ora si deve cominciare a lavorare per il prossimo dan!