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Akira Kurosawa: 1951 - L'idiota - La donna fatale: Taeko

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Akama ama perdutamente Taeko Nasu: avendole regalato una collana di diamanti con del denaro sottratto al padre ne è stato diseredato. Ma ora il padre è morto, e lui torna per prendere possesso dell'eredità e presumibillmente di Taeko.

Camminano per le strade sotto una fitta tormenta di neve, mentre intorno risuonano i canti del Natale. Akama ha detto semplicemente all'amico di seguirlo, penserà a tutto lui.

Nel loro peregrinare si imbattono in un ritratto in mostra nella vetrina di un fotografo: é Taeko. Akama la riconosce immediatamente, si arresta e parla ad Kameda della loro storia.

Taeko (Setsuko Hara) ancora giovanissima, praticamente bambina, è stata comprata per una cifra enorme da un uomo che ne ha fatto la sua amante. L'inizio della relazione con Akama le avrebbe forse dato la forza per uscire da quella situazione, ma la guerra ha bruscamente separato i due giovani.

 

Gli chiede se la trova bella. Certamente. Eppure Kameda avverte un senso di timore nel vedere il suo volto. Un presagio che verrà confermato.  Akama è irritato dal commento: i due si separano.

L'azione si sposta in una grande casa che denota un tenore di vita elevato.

Una giovane donna si arresta sulle scale della casa perché ha ascoltato frammenti di una conversazione che le interessa.

E' Ayako (Yoshiko Kuga).

 

 

 

 

 

 

 

 

Suo padre, Ono (Takashi Shimura), ha appreso del ritorno di Kameda, che è loro parente. La moglie gii chiede cosa intende fare ora.

Gli troverà un alloggio ed un  lavoro. Non si tratta di benevolenza da parte sua ma di una sorta di compenso per tenerlo tranquillo.

Era stato dato per morto, e lui, amministratore delle proprietà d famiglia, si era accordato per venderle attraverso il mediatore Kayama.

Costui sta per sposare Taeko, allettato dal pagamento di una forte somma versata da Tohata, il suo precedente 'padrone', per liberarsene.

Ma è una situazione che gli è stata imposta forzando il suo debole carattere. Lui si sente invece attratto da Ayako.

L'intrico delle situazioni, lo diciamo ancora una volta senza più ritornarci sopra in continuazione, troppo spesso non viene raccontato da Kurosawa ma sommariamente descritto dalle fastidose ricorrenti didascalie.

 

Inevitabile concludere che i produttori hanno completamente fallito l'obiettivo di rendere l'opera più attraente mediante i drastici tagli imposti al regista: hanno ottenuto solo di renderla meno comprensibile, e sono probabilmente loro i responsabili del suo fallimento.

Il primo incontro tra Kameda e Kayama (Minoru Chiaki) rivela immediatamente attraverso discreti ma evidenti ed inequivocabili segnali che Kurosawa invia allo spettatore che tra i due non ci sarà compatibilità.

I sentimenti di Ayako vengono invece immediatamente dopo riassunti nella consueta scritta che appare sullo schermo, ennesimo corpo estraneo alla narrazione - e rimangono inevitabilmente immotivati e difficilmente comprensibili.

 

 

 

Kameda passeggia sulla neve nella grande fattoria di cui ignora di essere il vero proprietario: gli viene lasciato credere che nulla gli sia rimasto dei beni di famiglia.

E' assieme ad Ayako, che gli chiede di raccontargli della sua vita prima della guerra.

In realtà ricorda ben poco di quanto gli era successo prima di sfuggire alla fucilazione: la sua debolezza e la sua vicinanza con la morte gli hanno fatto da allora apprezzare gli esseri viventi e si sente legato a tutti essi, uomini ed animali, destinato a cercare il bene di ognuno.

 

 

 

 

 

 

 

 

Kameda viene sistemato provvisoriamente presso Kayama, che è legato alla famiglia Ono non solo dagli affari.

Nonostante la freddezza con cui lo ha accolto al primo incontro gli chiede amicizia e collaborazione: deve consegnare una lettera ad Ayako, non vuole essere visto a consegnarla di persona.

Le esitazioni di Kayama sono legate al suo carattere indeciso e remissivo: convinto da altri a sposare a caro prezzo Taeko, preferirebbe tuttavia Ayako ma sembra non trovare il coraggio per dichiararlo e viene per questo disprezzato.

Kameda, sotto il fuoco incrociato delle passioni altrui, viene chiamato da ognuno per avere sostegno, e a nessuno lo nega.

Ayako le mostra il contenuto della lettera: Kayama afferma che se lei lo vuole ancora romperà la promessa con Taeko. Ma è tardi, la donna si sente umiliata da un amore tradito per danaro, e chiede di restituire la lettera al mittente con questa risposta:
"L'amicizia non si compra".

Pur rifiutato da Ayako, Kayama viene ancora incessantemente pressato sia dalla madre che dalla sorella  a rompere un matrimonio d'interesse che lo legherebbe ad una donna dalla pessima reputazione. Kadema assiste ad animate discussioni tra i tre. Il padre, alcolizzato, non viene preso in considerazione.

E' in quel frangente che Taeko bussa alla porta, e Kadema che stava tentando di interrompere un alterco va ad aprire per permettere agli altri di ricomporsi.

Per la prima volta incontra di persona Taeko, e ne rimane immediatamente colpito, come rimane visibilmente colpita lei. Quelle due persone sono destinate a legarsi, pagando qualunque prezzo.

 

 

 

 

 

Lei riprende per prima la voce, dopo che a lungo sono rimasti a fissarsi in silenzio, dicendogli che ha l'aria di chi ha appena visto un fantasma.

Ed è probabilmente vero: Kadema incontra per la prima volta una persona che incarna i suoi sogni, forse i suoi incubi.

Taeko chiede di entrare per essere presentata ai familiari di Kayama.

Non le nasconderanno la loro ostilità.

 

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