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Nell'anniversario della morte del maestro, il 28 febbraio, Honkakubo si reca come ogni anno a Kyoto per visitarne la tomba al tempio Daitokuji.

Qui incontra di nuovo Urakusai.

Questi ricorda ancora i tempi dell'assedio di Odawara, ove Soji da una parte e Rikyu dall'altra preparavano alla morte tanti valorosi guerrieri.

Non poteva morire in serenità Rikyu, dopo avere vissuto questa esperienza.

 

 

 

 

 

 

 

La sostanza del te non era un luogo di meditazione, ma il luogo ove sceglieva la sua morte.

Così fu anche per Furuta Oribe, grande guerriero e grande maestro del te.

Era il samurai che assieme a Sansai Hosokawa si trovava lungo il corso del fiume a rendere omaggio a Rikyu che partiva in esilio, sfidando la collera del suo signore.

 

 

 

 

 

 

 

 

Urakusai sogna ad occhi aperti: si trova trasportato in una sala di cerimonia, ove Rikyu officia per Oribe appena tornato da una sanguinosa battaglia.

Inseguendo il filo dei suoi pensieri, Uraku osserva che dopo il tempo di Rikyu, giunse il tempo di Oribe, che ne raccolse l'eredità di maestro indiscusso (fu cerimoniere degli shogun Tokugawa).

Oribe è quindi una figura essenziale per comprendere cosa sia successo nel mondo del te.

 

 

 

 

 

 

Honkakubo si era recato nel 1610 a visitare Oribe, 10 anni dopo la grande battaglia di Sekigahara che aveva posto termine all'era di grandi battaglie e grandi tragedie in cui era vissuto il maestro.

L'incontro fu cordiale, e lo stile di Oribe durante la cerimonia colpì profondamente Honkakubo. Ricordava quello di Rikyu, pur rimanendo indiscutibilmente quello di Oribe.

Durante l'incontro Oribe confermò l'immensa forza morale di Rikyu, lasciando intendere che volontariamente, coscientemente, affrettò il suo destino per non venire meno ai suoi principi. Nessuno però può veramente sapere cosa abbia pensato in punto di morte, e che cosa nei giorni immediatamente precedenti, quando attendeva nell'esilio della sua Sakai il compiersi del destino.

 

 

Questo enigma tormenta Oribe. Che mostra infine ad Honkakubo un oggetto: un cucchiaio da te, opera di Rikyu, che glielo ha donato.

"Un oggetto - osserva Honkakubo con commozione - che deve racchiudere gli ultimi pensieri del nostro maestro."

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E' qui che Uraku ha una improvvisa intuizione: la morte di Oribe fu un estremo atto di fedeltà alla memoria di Rikyu.

Ha vissuto ancora per molti anni dopo la scomparsa di Rikyu, ma solo per attendere il momento adatto.

Per lui sopravvivere sarebbe stata un'onta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dopo oltre 20 anni infatti, come Rikyu, anche Oribe scomparve compiendo seppuku, dopo essersi ribellato al signore Tokugawa ed essere stato da lui catturato dopo un lungo assedio al castello di Osaka.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Era sicuramente Oribe il misterioso terzo personaggio presente a quella cerimonia di tanti anni prima, assieme a Soji e a Rikyu.

Adeguandosi alla calligrafia appesa nel tokonoma, si scambiarono una promessa di morte:

"La parola nulla non ci guida a nulla. La parola morte cancella ogni cosa!"

E fedeli a quel giuramento, Rikyu, Soji, Oribe affrontarono la morte.

 

 

 

 

 

 

 

Nel dicembre dell'anno seguente, Honkakubo tornava nel suo eremo, mentre cadeva fitta la neve. Un ospite imprevisto lo sta cercando, e chiede ad un legnaiolo dove si trovi la sua casa.

Si tratta di Sen no Sotan (1576-1658), nipote di Rikyu. Divenne il maestro della scuola Sen succedendo al padre Shoan. E'interpretato da Taro Kawano.

Sotan era ancora un ragazzo all'epoca della scomparsa del nonno. Ha cercato a lungo Honkakubo, ma nessuno aveva saputo dargliene notizie certe.

 

 

 

 

 

Anche lui continua incessantemente da allora a chiedersi le ragioni della tragedia. Eppure ricorda che l'ultimo periodo fu molto sereno per Rikyu, che celebrava più volte al giorno la cerimonia, facendo dell'arte la sua vita.

Lo stesso Hideyoshi ne era attratto, e per ben cinque volte partecipò alla cerimonia. Eppure improvvisamente, dopo avere colmato di onori Rikyu, improvvisamente il signore andò in collera con lui.

Fu allora che decise di prendersi la sua rivincita.

Sotan riparte. Honkakubo rimane ancora una volta solo con i suoi pensieri. Finché un messaggero trafelato appare alla porta. Uraku è gravemente malato, e cerca di lui. Un cavallo è in attesa fuori della capanna.