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di Gianna Alice

adatto per bambini dai 3 ai 99 anni

Questa volta vi propongo delle gru... sono dei modellini nuovi e semplici, non quello tradizionale che forse già conoscete.

La gru in giapponese si dice generalmente tsuru.

La gru giapponese più caratteristica è la grus japonensis, un uccello molto grande che è tutto bianco con le gambe nere, un ciuffo nero sulla coda, ed il collo anch'esso in parte nero con una bella macchia rosso vivo sulla testa, ragion per cui è stata chiamata tancho.

 

 

 

 

La gru giapponese forma una coppia fissa che dura tutta la vita con la gru che sceglie per partner.

Quando nascono i piccoli il maschio collabora con la compagna aiutandola nella cova delle uova che dura circa 5 settimane.

Normalmente nascono due piccoli che escono dall'uovo a distanza di 2 o 3 giorni l'uno dall'altro. Queste gru sono genitori molto attenti ai piccoli, che devono adattarsi a molti cambiamenti di clima. La loro danza è spettacolare e molto aggraziata ed ispira purezza e nobiltà.

Già nel periodo degli shogun e dei samurai venivano considerate sacre, venivano dipinte nei templi e simboleggiavano salute, fedeltà, lunga vita, felicità, fortuna.

 

 

 

Gli artisti la rappresentano un po' ovunque.

La si ritrova spesso tessuta nel kimono soprattutto in quelli indossati al matrimonio, rappresentata in modo realistico o stilizzata.

La si ritrova anche come elemento decorativo nel corredo dei samurai, rappresentata nella guardia della spada (tsuba), negli accessori che la corredano (tosogu), nei borselli appesi alla cintura (sagemono) come l'inro.

Viene citata in poemi e racconti ed innumerevoli sono le leggende e le danze che ad esse si ispirano.

Non venivano cacciate.

 

 

 

Una all'anno veniva catturata dai falconieri per offrirla a capodanno allo shogun.

Sulla tomba dello shogun Tokugawa Yeyasu a Nikko si trova infatti una gru sopra una tartaruga (anch'essa simbolo di lunga vita).

Per immortalarle l'artista Sotatsu, vissuto all'inizio del XVII secolo, dipinse 100 gru in un rotolo lungo 15 metri.

Tra i tanti tipi di gru che vivevano un tempo in giappone la gru tancho è la più caratteristica, ma ora ne sono rimasti solamente pochi esemplari che vivono ad Hokkaido in zona protetta.

Una gru viene considerata un simbolo che porta felicità e regalare una gru-origami significa augurare 1000 anni di vita... quindi eccovi un po' di modelli da fare!!!


Per cominciare vi propongo una gru irrazionale!... si parte da un foglio l x l √2. E cosa sarebbe 'sta roba???

Nessuna spiegazione difficile per non aumentare lo shock... basta prendere un foglio A4 (ci risiamo?...) cioé un foglio della stampante... ah!...

Visto? non era poi così difficile! Essendo però troppo grosso lo si divide a metà in questo modo.

Per provare dovrebbe andar bene, ma se la carta è ancora troppo grande continuate a tagliare a metà, una volta in un senso, una volta nell'altro... ora la carta è pronta e si può cominciare a fare la "gru irrazionale"

 

 

 

GRU IRRAZIONALE: GRU - A

 

Questi sono i primi passaggi, partendo dal foglio in proporzione l x l √2 che avete preparato in precedenza.

 

1: piegare il foglio in due lungo la linea mediana

2: piegare verso la mediana

3: dopo aver capovolto il foglio piegare ancora verso la mediana

 

 

 

 

 

 

 

 

 

4: piegare a monte

 

5: preparare la piega poi riaprire come al passaggio 3 e capovolgere

6: richiudere seguendo le pieghe come indicato; fate attenzione perché le 3 verticali sono metà a valle e metà a monte.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

7: si fa una piega rovesciata interna

8: per formare il becco

 

9: ora basta ruotare la gru.

Ed ecco la Gru irrazionale - A.

 

Questa gru si presta bene per essere usata da hashioki...


Cosa sarebbe questo hashioki? Ebbene, un hashioki è un oggettino su cui si appoggiano gli hashi (bacchette) quando si mangia!

Noi appoggiamo le posate sul tavolo mentre in Giappone le adagiano sugli hashioki... che è più elegante.

Di hashioki che ne sono di tutti i tipi e materiali ma spesso vengono usati degli origami laccati, in modo da poterli lavare.

 

 

 

 

 

 

 

 

Vediamo ora come si scrive: a sinistra c'è il kanji "hashi" che significa bacchette, segue poi la radice del verbo "oku" appoggiare, che con l'aggiunta del kana "ki"- diventa "oki" perché sostantivo...

Quindi le tre parti sono hashi o ki, che noi traduciamo come "poggia bacchette". Il verbo oku è molto usato ed ha diverse sfumature di significato, una frase ricorrente è ad esempio "dove lo metto?" che si dice in modo confidenziale "doko ni oku?".

Se lo leggete come è scritto mettendoci un tono interrogativo avrete imparato una frase perfetta! Siete bravissimi!

Ma come fanno i bambini giapponesi a ricordarsi tutti i kanji? Per prima cosa studiano tanto, allenando la memoria visiva ed aiutandosi con dei trucchetti.

 

 

 

Ad esempio su un libro per bambini del famoso maestro Ishii, per memorizzare il kanji di oku c'è una vignetta.

Rappresenta tre pensili sopra una cassettiera - non proprio appiccicati perche ci dovranno stare 2 righette incrociate - il tutto su un carrello piatto spinto con allegria da un bimbo!

Mancano solo le due righette ma loro le studiano assieme alla parte in basso quindi resta un problema solo per noi...

Divertentissimo!!! Studiare i kanji in questo modo a fumetti è veramente fantasticoooooo.

 

 

 

 

 

 

Anche per memorizzare il kanji di hashi () ci sono molti modi.

Per non confonderlo col kanji di "ponte" (anche il ponte si chiama hashi) ad esempio basta notare che la parte superiore significa bambu

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mentre nel kanji di hashi che significa ponte () c'è a sinistra un albero...

Ando Hiroshige: il ponte di Nihonbashi (日本橋)

Accidenti... non chiedetemi perché, ma a questo punto sono confusa anch'io...

Piuttosto passiamo a fare delle altre gru!

E usatele come volete...


Modelli di Gianna Alice © 2008

 

1: si parte da un foglio quadrato e lo si piega a metà

2: si prepara la piega

3: si piega verso la mediana

 

 

 

 

 

 

 

 

4: si piega a monte a metà

5: si prepara la piega

6: si fa una piega rovesciata esterna per formare la testa

7: si fa un'altra piega rovesciata esterna per formare il becco

 

 

 

 

 

 

8: ruotare il modello

 

 

9: plissettare l'aletta e ripetere dietro

 

 

10: ed ecco la Gru irrazionale - B

 

 

 

Una semplice variazione.

 

Se la vostra carta si presta, il passaggio 9 può essere eseguito così.

 

9: provate ad aprire le alette arrotondandole un po' verso l'esterno

 

10: ed ecco la Gru irrazionale - C

 


Modelli di Gianna Alice © 2008

 

Le seguenti gru risultano bicolori.

Le ho chiamate triangolari perché il foglio quadrato viene tagliato seguendo la diagonale, quindi la carta usata è triangolare.

 

Gru D:

 

1: tagliare il foglio a metà

 

2: ora si continua come dal passaggio 2 della gru B

 

si arriva alla Gru triangolare D

 

 

 

GRU E:

 

se si preferisce invece seguire la variante della Gru C con le ali arrotondate si ottiene la Gru triangolare E

 

 

 

 

 

 

 

 

GRU F:

 

nel passaggio 4 della Gru B piegare a valle invece che a monte, poi continuare nello stesso modo.

 

Alla fine plissettare la coda

 

5: continuare dal 5 all'8 della gru di base

 

6: plissettare e ripetere dietro

 

Ecco a voi: la Gru triangolare F