Cronache

2025, Novembre: Jun Nomoto ancora qui...

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Nomoto220pxE' tornato in Italia! Ovvero, non proprio: Jun Nomoto sensei è tornato a... lo saprete andando avanti. Intanto sappiate che è tornato. E che... 

 

 

 

 

19767NomotoNel 1976 arrivava in Italia Jun Nomoto, giovane insegnante di aikido che in attesa di inserirsi nel mondo lavorativo aveva accettato, su invito del maestro Kano Yamanaka, di trascorrere un periodo in Italia per coadiuvarlo nell'insegnamento. Così lo presentava Giovanni Granone nel numero 1976/2 della rivista Aikido edita dall'Aikikai d'Italia.

In realtà Nomoto sarebbe rimasto per tre anni a Firenze e un altro anno a Genova, oltre a visitare numerosi dojo in ogni parte d'Italia, prima del suo ritorno in Giappone. Il motivo? Chi pensasse a un suo innamoramento dell'Italia avrebbe buone possibilità di essere nel giusto.

Tant'è vero che ancora al giorno d'oggi Jun Nomoto torna quando può a farci visita. Mancava purtroppo in questa occasione Kano Yamanaka, costretto da un infortunio ad affrontare una pausa dalla pratica che ci auguriamo breve. Lo accompagnava Yoshiro Shibuya sensei. Ma quest'anno per rivederlo e condividere ancora una volta il tatami con lui è stato necessario andare all'estero: a San Marino!

 

HonbuL'Aikikai di San Marino è stato fondato su iniziativa dei maestri Yoji Fujimoto e Ugo Montevecchi, che continua a seguirlo ancora oggi. E' stato ufficialmente riconosciuto dall'Honbu Dojo e ha una attività abbastanza intensa.

Naturalmente, per quanto si tratti a tutti gli effetti di una nazione estera si trova nel cuore della Romagna da dove è raggiungibile senza alcuna formalità in pochi minuti.

 

 

Nomoto500pxIl 22 e 23 novembre 2025 quindi Jun Nomoto, attualmente shina 7° dan, e che si moltiplica seguendo i suoi allievi in numerose parti del mondo tra cui Cuba, Malta, Filippine e Indonesia,  ha diretto a San Marino un seminario, con la sua consueta capacità di coinvolgere e appassionare alla sua didattica ogni praticante,

E andiamo nel dettaglio, senza però volervi scendere troppo: l'aikido va praticato, non si presta più di tanto ad essere raccontato.

 

 

Sm25GruppoSulla partecipazione all'evento inutile dilungarsi: la foto dei partecipanti al primo giorno di allenamento è auto esplicativa.

 


Sm25 01Un doveroso e caloroso ringraziamente va rivolto innanzitutto a Ugo Montevecchi, fondatore e responsabile didattico del dojo Aikidomus di Rimini oltre che dell'Aikikai di San Marino.

Lo vediamo qui dare il  benvenuto ai partecipanti, accanto a Jun Nomoto sensei e Yoshiro Shibuya sensei.

 

 

 

 

Sm25 02Nomoto sensei inizia le sue lezioni con la sequenza kokyu soren introdotta molti anni or sono dal maestro Hiroshi Tada. Non si tratta semplicemente di esercizi di respirazione ma anche di un condizionamento che mira a preparare alla pratica organi che normalmente non vengono curati se non incidentalmente, mentre esistono in questo metodo esercizi rivolti espressamente alla apertura della gabbia toracica, alla circolazione sanguigna e altro ancora.

Vanno naturalmente eseguiti integralmente e nella giusta sequenza, evitando "assemblaggi" estemporanei.

Sm25 03Altrettanta cura viene riservata all'aikitaiso, con esercizi specifici volti alla preparazione tipica necessaria al praticante di aikido, non sempre raggiungibile con metodi di preparazione atletica più generici.

Questo esercizio in particolare nasce probabilmente nell'ambiente del sumo.

 

 

 

 

 

Sm25 04Seguono poi come tradizionae gli esercizi dedicati ai movimenti del corpo, sia te sabaki che ashi sabaki e agli spostamenti sul tatami.

A partire naturalmente dal classico e intramontabile tenkan.

 

 

 

 

 

 

Sm25 05Passando alle tecniche vere e proprie, ne sono state mostrate e proposte di vario tipo.

Sia a mani nude sia con l'utilizzo, da parte di tori o di uke, di bokken e jo.

Vediamo qui una applicazione di nikyo ipotizzando un tentativo di attacco neutralizzato e controllato utilizzando la propria spada ma senza causare danni fisici all'aggressore.

 

 

 

Sm25 06Gli stessi criteri vengono adottati anche quando è la controparte ad essere armata.

Qui vediamo su un ipotetico attacco con il tanto l'applicazione di un iriminage, che si concluderà con il disarmo e controllo a terra dell'aggressore.

 


Sm25 07Nomoto sensei utilizza molto nella sua didattica la pratica con il jo.

Contribuisce infatti notevolmente a sviluppare nel praticante sia le capacità motorie che la conoscenza del proprio corpo e delle sue possibilità.

 E' infine, e questo sicuramente non guasta, divertente anche quando impegnativa.

 

 

 

Sm25 08Gli esercizi proposti sono stati formalmente tre ma in realtà sono sembrati molto di più, essendo, come dire? camaleontici?...

Anche quello più semplice infatti, che si compone di sole sei fasi, può essere "complicato" introducendovi varianti con semplici spostamenti o cambi di direzione (tenkan, irimi tenkan, kaiten...) oppure praticandolo a coppie ma anche in quattro, sostituendo il jo della controparte con il bokken, e così via.

 

Sm25 09Molta acqua è passata, e sotto molti ponti, dalla prima volta che Nomoto sensei ha insegnato in Italia, ma nonostante i molti anni passati non ha perso praticamente nulla del suo entusiasmo e della sua verve.

Il suo insegnamento è trascinante, lo si segue con piacere anche quando propone di addentrarsi per sentieri fino ad allora sconosciuti..

 

 

 

Sm25 10Mantenendo tuttavia un assoluto rigore e assicurandosi attraverso numerose ripetizioni che il suo messaggio sia pervenuto forte e chiaro.

 

 

 

 

 

 

 

Sm25 11Tutto bene quel che finisce bene dunque?

Sì, certamente: l'unica cosa cui si sarebbe rinunciato volentieri infatti è proprio la fine di questo proficuo e divertente fine settimana di pratica con Nomoto sensei.

 

 

 

 

 

Sm25 12Ma a tutto c'è una fine. Anche questo seminario andrà in archivio.

Complimenti e applausi a tutti: a Nomoto sensei e Shibuya sensei naturalmente, a Montevecchi sensei che si moltiplica per i successi della Aikikai di San Marino (complimenti esteri!), ai praticanti convenuti.

Ci si dovrà rivedere. 

 

 

 

Sm25 13Ne valeva infatti la pena?

S', certamente: perché...

 

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