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Masako ha accompagnato Yuzo nel locale dove alloggia, vincendo le sue obiezioni di principio.

Non è un ambiente che incoraggi i lieti pensieri, è chiaramente una sistemazione di ripiego destinata a chi non ha risorse.

Il colpo è stato duro per Yuzo, moralmente prima ancora che fisicamente.

Stenata a riprendersi, e sembra che non ci sia nulla che Masako possa fare per ridargli fiducia in se stesso e nel mondo.

 

 

 

 

 

 

 

Forse è effetto della frustrazione, ma infine Yuzo trova qualcosa che potrebbe rianimarlo: cerca un rapporto fisico con Masako.

Non è escluso che lei abbia valutato questa possibilità, se infine ha accettato di recarsi da lui.

Ma non è certamente quello il modo in cui un essere umano possa sognare il primo rapporto con la persona amata, frutto della frustrazione e dell'amarezza.

Masako si sottrae all'abbarccio di Yuzo, prende la porta e lo lascia solo.

 

 

 

 

 

 

 

Rimasto solo, Yuzo riesce a ritrovare lentamente se stesso.

Rgira tra le mani l'orsetto portafortuna dimenticato da Masako.

Si rende conto di quello che sta rischiando di perdere assieme a Masako.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I suoi pensieri vengono interrotti dalla porta di ingresso che si apre.

Masako ha deciso di tornare ed il suo atteggiamento, i suoi gesti, lasciano capire che vorrebbe acconsentire al desiderio di Yuzo.

Non può fare a meno però di considerarlo, in quelle circostanze, come un altro passo verso quel degrado cui stanno cercando disperatamente di sfuggire, alla disperata ricerca di una meravigliosa domenica.

Yuzo se ne è reso conto.

Le chiede scusa.

E le propone di ricominciare per l'ennesima volta da capo, uscendo di nuovo in centro alla ricerca della felicità.

 

 

 

 

Ed è così che poco tempo dopo li troviamo seduti al tavolino di un locale, in fiiduciosa attesa di quello che hanno ordinato.

L'ordine è stato frutto di una attenta valutazione, per sfruttare al massimo il poco denaro loro rimasto lasciando un piccolo ma sicuro margine di sicurezza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Purtroppo sono destinati alla ennesima disillusione.

Il caffé portato è pessimo, il latte aggiunto con il contagocce, e le paste servite come accompagnamento sono addirittura immangiabili.

La vera brutta sorpresa deve ancora arrivare: il conto riporta una cifra ben superiore a quella esposta.

Solo controllando attentamente riescono a capire come sia successo: per attirare la clientela i gestori nascondo nei prezzi esposti al pubblico spese addizionali che vengono comunque invariabilmente aggiunte al conto quando si è ormai ordinato e consumato.

 

 

 

 

 

Yuzo è ancora una volta fuori di se, ma riesce a trattenersi.

Si alza per andare alla cassa, e consegna tutto il denaro che posseggono.

Sapeva già che sarebbe stato insufficiente e per garantire il pagamento della differenza, per cui tornerà in settimana, lascia in pegno il suo cappotto.

Il barista non si scompone più di tanto: sono cose che capitano, in tempi duri è normale accordare credito.

Si atteggia quasi a benefattore insomma.