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Quella di Musashi contro gli Yoshioka fu una vera e propria guerra, secondo alcuni il seguito di quella combattuta già nella generazione precedente da Munisai, il padre di Musashi, e quindi l'ennesimo episodio di una lunga e feroce faida.

Il secondogenito degli Yoshioka, Denshichiro, decide di rompere gli indugi ed affrontare lo sfidante, condividendo le perplessità sulle capacità di Seijuro. Verrà sconfitto ed ucciso, ed infine la sfida con il caposcuola accettata.

Inagaki sceglie nella sua opera di condensare l'azione: la tesi più comunemente accreditata riferisce però di tre scontri: sconfitti prima Seijiuro e poi Denshichiro, affrontato di notte presso il celebre tempio di Sanjūsangen-dō, venne nominato capo nominale della scuola Yoshioka Matashichiro, allora dodicenne. Nell'ultimo scontro, non lontano dall'altro tempio di Ichijoji, gli Yoshioka si presentarono in forze, decisi ad uccidere Musashi forti del numero. 

Il guerriero però non seguì la strada maestra ma scivolò non visto in mezzo alla foresta, riuscendo di sorpresa ad uccidere Matashichiro che era il suo sfidante ufficiale e che quindi non poteva esimersi dall'affrontare. Approfittando della confusione e della difficoltà di spostamento nei campi di riso allagati Musashi riuscì a sottrarsi incolume ai suoi avversari. Nel film non appare il personaggio di Matashichiro, ed è Seijuro l'ultimo sfidante.

In attesa di questultimo scontro, i vari personaggi che come abbiamo detto sembrano riuniti a Kyoto solo per caso ma in realtà sono indissolubilmente legati dal destino a Musashi, continuano le loro peripezie.

Otsu ed Akemi, incontratesi nei campi, ribadiscono le loro rispettive pretese su Musashi.

Nessuna delle due ha intenzione di rinunciare all'uomo che la riscatterà da una vita infelice.

 

 

 

 

 

 

 

 

Al gruppo si è aggiunto l'altro guerriero Sasaki Kojiro (Kôji Tsuruta: attore completamento sconosciuto fuori dal Giappone, dove pure ha lavorato in 132 film); vigila per quanto può sulla correttezza formale del duello.

Ha interesse che Musashi non venga ucciso a tradimento, ha già deciso che quando entrambi saranno pronti dovrà essere lui il suo avversario per la vita e per la morte.

Presso di lui trova rifugio Akemi, di cui Seijuro ha infine abusato. Sasaki non l'oltraggerà ancora, ma solo perché lei visibilmente continua a pensare a Musashi, e non vuole esserne il sostituto.

 

 

 

 

 

Matahachi è stato rintracciato dalla madre, suo malgrado, e tenta di mascherare la sua pochezza caricando di ogni colpa la povera Otsu, in realtà da lui tradita ed abbandonata.

Oko dal canto suo non si duole più di tanto della "conversione" del marito: si è prontamente riaccasata col sovrintendente della casa Yoshioka ed è fuggita assieme a lui nottetempo con tutto il denaro su cui è riuscita a mettere le mani.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Otsu è ospite del monaco Takuan, presso cui si trova anche Jotaro, il piccolo "allievo" di Musashi.

Ha deciso irrevocabilmente di farsi monaca, Takuan ha già in mano le forbici per la tonsura.

Ma l'annuncio che Musashi sta per combattere un duello mortale contro decine di avversari la fa desistere istantaneamente dal suo proposito: deve vederlo almeno un'ultima volta.

Come lei, anche tutti gli altri assisteranno più o meno da lontano, più o meno nascosti, al duello, che è stato annunciato da un cartello affisso sul ponte.

 

 

 

 

 

Sasaki nella sua veste di intermediario, intende fungere anche da testimone.

Ma la numerosa turba degli Yoshioka, che ha trattenuto a forza Seijuro per impedirgli di affrontare un avversario troppo a lui superiore, non vuole testimoni: è necessario che Musashi scompaia per sempre senza che nessuno sappia come sia stato ucciso.

Ufficialmente sarà caduto falciato dalla spada di Seijuro.