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Ueshiba Moriteru: Aikido – Sabaki, Osae, Nageru

ISBN 4-415-03985-5

ed. Seibido Shuppan, 2006, 191 pagine

Prezzo 740 yen + IVA

 

E se l’Aikido fosse l’occasione anche per studiare un po’ di Giapponese…? Capita non di rado che chi pratica Aikidō sia anche interessato allo studio della lingua Giapponese, o stia frequentando un corso ad esempio di conversazione, che include principi di grammatica, lo studio degli alfabeti fonetici e qualche kanji...Ebbene, per tenere vivo quanto studiato, di solito si consiglia di cominciare a leggere testi semplici, riccamente illustrati. Salvo poi mettere da parte i buoni propositi, smettere di “praticare” la lingua e disperdere così, irrimediabilmente, quanto appreso con tanta fatica.

Ecco un libro che soddisfa il bisogno, che accomuna molti praticanti, di avere una guida a portata di mano per dubbi sulla corretta esecuzione delle techiche (per es.: in Hanmi Handachi waza katatetori shihōnage con quale gamba si entra prima? Scopritelo alla fine dell’articolo…).

L’autore è, naturalmente, il nipote del Fondatore dell’Aikidō, l’attuale Dōshu Moriteru Ueshiba, a guida dell’Aikikai del Giappone. Il libro è un manuale ビジュアル (“bijiuaru”, visual, come recita la copertina), con una forte prevalenza di immagini e schemi rispetto al testo scritto, che ha l’intenzione di mostrare i “fondamentali” dell’Aikidō.Come indica il titolo: i movimenti del corpo, le immobilizzazioni, le proiezioni.

Ogni tecnica occupa due pagine, quindi con il libro aperto si può apprezzare l’intero sviluppo della tecnica, dall’inizio alla fine. Eventuali annotazioni e sottolineature sono alle pagine successive.

Non capita mai di dover inseguire una tecnica girando pagina avanti e indietro, quindi da questo punto di vista è molto pratico.

A questo aggiungiamo che è in edizione tascabile, quindi può essere portato comodamente con se, per essere consultato sui mezzi pubblici, in coda alla posta, e in qualsiasi altra occasione, e la praticità diventa la filosofia portante di questo volumetto.

Solo che è scritto completamente in Giapponese. Si legge dall’ultima pagina, si sfoglia da sinistra a destra, e le pagine vanno lette da destra a sinistra.

I kanji presenti sono spesso accompagnati dai relativi fonemi, per cui è facile risalire al significato degli ideogrammi, per esempio usando il dizionario on-line della Monash University, che permette tra l’altro di ricercare i termini in “romaji” (la traslitterazione del fonetico nel nostro alfabeto), oltre ad altre modalità di ricerca che per chi studia Giapponese sono una mano santa...


Per chi con il Giapponese fosse ancora alla “lesson 1” riporto la struttura dell’indice.

Il libro si divide in 4 parti:

  1. Kihon Dōsa. Kiso Chishiki – Movimenti Fondamentali. Informazioni di base
    1. Kamae
      • Hanmi
      • Aihanmi-Gyakuhanmi
    2. Ukemi
      • Kō Hō Ukemi (preparazione alle cadute)
      • Kō Hō Kaiten Ukemi (caduta indetro)
      • Zen Pō Kaiten Ukemi (caduta in avanti
      • Gihō Keiko de no Ukemi (caduta su applicazione di tecniche)
      • Katame Waza no Ukemi (caduta su tecniche di immobilizzazione)
    3. Shikkō
    4. Tegatana
    5. Taisabaki
      • Irimi
      • Tenka
      • Tenshin
    6. Kokyū Hō
      • Tachi Waza Kokyū Hō (omote)
      • Tachi Waza Kokyū Hō (ura)
      • Suwari Waza Kokyū Hō
  2. Kiso. Kihon no Waza – Base. Tecniche Fondamentali
    1. Aikidō no Gihō – Principi tecnici di Aikidō
    2. Nage Waza – Tecniche di proiezione
      • Shō Menuchi Irimi Nage
      • Zagi Shō Menuchi Irimi Nage – Esecuzione in (sei) Za
      • Katatedori Shi Hō Nage (omote e ura)
      • Yoko Menuchi Shi Hō Nage (omote e ura)
      • Ryō Te Dori Tenchi Nage
      • Kata Te Dori Uchi Kaiten Nage
      • Kata Te Dori Soto Kaiten Nage
    3. Katame Waza – Tecniche di difesa
      • Shō Menuchi Dai Ikkyō (omote e ura)
      • Gyakuhanmi Katatedori Dai Ikkyō (omote e ura)
      • Shō Menuchi Dai Nikyō (omote e ura)
      • Zagi Katadori Dai Nikyō (omote e ura)
      • Shō Menuchi Dai Sankyō (omote e ura)
      • Shō Menuchi Dai Yonkyō (omote e ura)
    4. Nage Katame Waza
      • Shō Menuchi Kotegaeshi
      • Kata Te Dori Kotegaesh
      • Tsuki Kotegaeshi
  3. Kihon Henka Waza – Variazioni Fondamentali
    1. Nage Waza
      • Yoko Menuchi Irimi Nage
      • Hanmi Handachi Katatedori Shi Hō Nage
      • Hanmi Handachi Ryōtedori Shi Hō Nage (omote e ura)
      • Shō Menuchi Kaiten Nage
    2. Katame Waza
      • Yoko Menuchi Dai Ikkyō (omote e ura)
      • Moro Te Dori Dai Nikyō (omote e ura)
      • Ushiro Ryotekubi Dori Dai Sankyō (omote e ura)
  4. Ōyo Waza – Tecniche applicate
    1. Nage Waza
      • Moro Te Dori Kokyū Nage (2 forme)
      • Ryō Te Dori Kokyū Nage
      • Ushiro Ryotekubi Dori Kokyū Nage (2 forme)
      • Hanmi Handachi Yoko Menuchi Shi Hō Nage
      • Kata Dori Shō Menuchi Shi Hō Nage
      • Kata Dori Shō Menuchi Dai Ikkyō (omote e ura
    2. Katame Waza
      • Ushiro Ryō Kata Dori Dai Sankyō (omote e ura)
    3. Nage Katame Waza
      • Moro Te Dori Kotegaesh
      • Ushiro Ryotekubi Dori Kotegaeshi
    4. Tantō Dori
      • Tantō Dori Yoko Menuchi Dai Gokyō (omote e ura)
      • Tantō Dori Tsuki Hiji Kime
      • Tantō Dori Tsuki Kotegaeshi
    5. Futari Dori
      • Futari Dori (2 forme)

Già la lettura dell’indice è molto interessante. Contiene tutto quello che l’Aikikai Honbu Dōjō considera fondamentale per lo studio dell’Aikidō.

La struttura stessa denota la logica sottesa in questa arte, che al neofita può sembrare una collezione di migliaia di tecniche differenti, ma che in effetti è il risultato della combinazione degli stessi principi di base, sviluppati sulle possibili varianti di attacco e di spostamento.

Leggere con attenzione l’indice, soffremarsi sui termini usati, visualizzare le tecniche suggerite, è un bello “sciacquare i panni in Arno”, tornare alla fonte, ritrovare l’unità nelle molteplici cose che impariamo e applichiamo nella nostra pratica quotidiana.

Tenere a mente questa progressione di tecniche, per chi insegna, può essere un valido aiuto per impostare una lezione, o un corso, sulla base di una sequenza che presenta una logica tale da rendere più facile per gli allievi seguire l’insegnamento e collegare logicamente una cosa all’altra, che è uno degli obbiettivi più difficili da perseguire da un punto di vista didattico.

Insomma, quanto detto mi sembra sufficiente per connotare un manuale serio, pratico, magari non proprio per principiani (sia per quanto riguarda l’Aikidō che per quanto riguarda il Giapponese bisogna aver praticato a sufficienza per poter apprezzare i dettagli e le sfumature presenti in questo libro).

Oltretutto, per tornare all’idea alla base di questa recensione, tradursi da soli la descrizione principale della pagina (Ōkiku, Subayaku Karada no Suki wo kae. Hiza no Fumi deshi to Tai no Kaiten de Nageru)[1] dà una soddisfazione quasi paragonabile alla corretta esecuzione della tecnica stessa…

Quindi, si ripassano le tecniche e si studia una lingua… la mente partecipa attivamente al processo di apprendimento, una buona ginnastica per il cervello che i DVD cosiddetti didattici non garantiscono (ma ne parleremo in un’altra occasione). Possiamo tranquillamente dire che i sei euro del prezzo di copertina siano stati un ottimo investimento!

 

Alberto Villari


[1] Con un grande e rapido movimento girare il corpo (di uke). Cambio del ginocchio di appoggio e proiettare con kaiten.