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Amour ha deciso di fare le cose in grande: i manifesti che annunciano l'uscita dell'articolo riempiranno letteralmente la città.

Vi appaiono, in atteggiamento reso maliziosamente allusivo dal montaggio, Ichiro Aoye e Miyako Saijo.

Se la copertina è allusiva, Kurosawa lascia solo immaginare su che tono si mantenga il testo.

Ma non per niente questo tipo di periodici si è guadagnato da tempo la ben meritata definizione di junk press: stampa spazzatura.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ichiro verrà a conoscenza dello scandalo nel modo più banale: con la sua inseparabile motociletta si ferma ad un semaforo rosso.

Il muro alla sua sinistra è completamente tappezzato dei famosi manifesti.

Una ossessiva pressione pubblicitaria chei i grandi del cinema, come Kurosawa ma anche il nostro Fellini, accusarono con grande tempestività, quando era ancora tendenza e non realtà di tutti i giorni.

Senza purtroppo che il loro grido di allarme venisse in alcun modo ascoltato.

 

 

 

 

 

 

Quando per caso il pittore, sempre in attesa del via libera, getta uno sguardo sul muro, trasecola..

Non crede ai suoi occhi.

Solo dopo lungo tempo, alle sonore proteste delle macchine in coda cui sta bloccando la strada, si riprende e continua il suo cammino.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Non andrà molto lontano.

Si ferma al primo chiosco di giornali per acquistare subito la rivista e rendersi conto di persona di quanto c'è scritto e quali foto "scandalose" vi appaiano.

Sfortunatamente per lui anche nel chiosco sono affisse per ogni dove le locandine di Amour.

La giornalaia lo riconosce immediatamente, chiamando le amiche per mostrar loro la "celebrità".

Ichiro preferisce allontanarsi prima che arrivi altra gente, rinunciando a prendere una copia della rivista.

 

 

 

 

 

Nel frattempo nella redazione di Amour sono molto soddisfatti di come stanno andando le cose.

Qualcuno solleva dubbi sulla correttezza dell'articolo, che attribuisce ai due la colpa e lo scandalo di essere amanti, senza avere in realtà nessuna vera prova del fatto.

Ma la sola cosa che sembra contare è l'effimero successo in edicola.

Per i numero successivo si penserà a qualche altra cosa.

 

 

 

 

 

 

 

 

Purtroppo per loro Ichiro non è una persona che ami perdersi in riflessioni.

E'arrivato direttamente in redazione, chiaramente irritato, e chiede di avere in visione una copia della rivista.

Non hanno il coraggio di dire nulla, e gliela porgono.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ichiro si concentra nella lettura.

Il suo viso non promette nulla di buono.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quello di Hori (Eitaro Ozawa), il giornalista che ha firmato l'articolo, è chiaramente il volto di un uomo in difficoltà.

La sua malafede è evidente dall'espressione, ma non mostra segni di pentimento.

Solamente timore per le possibili conseguenze.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La prima delle quali non si fa attendere: un micidiale pugno di Ichiro lo scaraventa addosso ad una pila di numeri arretrati di Amour, che gli frana addosso.

E' evidente a tutti, compreso lo spettatore, che la faccenda non potrà finire lì.