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Anche nella desolazione del panorama creata delle rovine belliche la natura continua il suo corso, dispensando serenità e bellezza.

Una splendida luna sorge nel cielo, spuntando dalle macerie che circondano la spelonca di Uchida.

Sembra annunciare la fine di un'epoca buia, nonostante il pessimismo del professore.

 

 

 

 

 

 

Dovrà naturalmente passare del tempo prima che la città riesca a  guarire dalle gravissime ferite della guerra e possa riprendere almeno una parvenza di vita normale.

Le stagioni si susseguono, continuando nel loro alternarsi senza essere influenzate dalle vicende umane, liete o tristi che siano.

Arriva l'autunno a colorare con tutte le possibili sfumature del rosso i dintorni della capanna.

Uchida e la moglie continuano la loro vita solitaria e tutto sommato serena nella loro capanna. Nella realtà la coppia ebbe cinque figli.

 

 

Arriva anche l'inverno, ricoprendo tutto del suo gelido e candido vestito, splendido alla vista quanto inospitale per chi non ha una casa degna di questo nome.

Ma tutti gli inverni passano, passerà anche questo.

 

 

 

 

 

 

 

 

Finalmente, un bel giorno di primavera, il nostro professore si mette in ghingheri.

Dove va?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Alla prima riunione del Maadakai, ove verrà festeggiato il suo compleanno.

E' una associazione fondata dai suoi ex allievi, per assisterlo affettuosamente e continuare a riceverne saggezza, buonumore, cinico quanto bonario pessimismo nei confronti della natura umana, e un abbondante pizzico di follia.